Come Ciampi ha saputo interloquire positivamente con la crisi del Trentino (con le contraddizioni del centro-sinistra) e del Sudtirolo (adagiato in una beata siesta).
Si parla tanto e solo di metodo, nella riforma della Regione. Quando il punto vero è il merito, quale Regione vogliamo. Il fondo di Ballardini inizia ad affrontare il problema.
La questione non è se schierarsi da una parte o dall’altra. Ciò che conta è che Israele e stato palestinese hanno eguale diritto di esistere. E che devono convivere. Invece Bush e Sharon...
A Pratica di Mare una pomposa celebrazione della guerra fredda prossima ventura. Nel resto d'Italia il pessimo governo Berlusconi non viene castigato: è la conferma che...
L'idea perversa che fa legare vittoria, arbitraggio, politica sportiva, sponsor. Per cui in nome degli interessi economici, bisognerebbe avere una politica che procura arbitri compiacenti. Se poi passiamo dallo sport alla Repubblica Italiana...
Più che la costruzione di un regime - che è una cosa terribilmente seria - il governo Berlusconi persegue una brutale privatizzazione della cosa pubblica.
Profilo di un uomo accusato di corruzione di giudici dal Tribunale, di ricatto dal suo compagno di partito Filippo Mancuso; e per il quale si fanno leggi ad personam.
La barbarie della "guerra preventiva" conto l'Iraq: per il capovolgimento della dottrina di legittima difesa, per le vittime che provocherà, per le reazioni a catena che ne verranno innescate.
Non c'è razionalità, per quanto abominevole, nel frenetico assalto a Bagdad. E' solo una reazione terrorizzata, e quindi disastrosa, alla vulnerabilità americana del dopo due Torri.
La retorica patriottarda sulle vittime (non "eroi"!) di Nassiriya copre il problema vero: che il terrorismo lo si sconfigge non con le guerre e le invasioni, ma con l'azione politica, la giustizia economica, la legalità internazionale.
Il capo del Governo, con l’aiuto del fido Castelli, sono riusciti a portare su posizioni “eversive” una categoria (i magistrati) tradizionalmente moderata.
E' ormai evidente il fallimento della guerra come risposta al terrorismo. Però, mentre la 'vecchia Europa' riacquista spazi, la sinistra italiana stolidamente si divide.
Il ritiro delle truppe è la sola decisione ragionevole. posizione condivisa anche da Spagna, Francia e Germania. Eppure viene presentata come "estremista".
Alla frontiera – pacificata – fra Germania e Polonia un parco che supera i confini e i drammi del ‘900. Che pur si ripropongono ancora ai confini estremi del continente.
Nel mondo globale anche commozione e solidarietà si fanno planetarie. Occorrerebbe qualcosa in più: la consapevolezza sugli effetti perversi della diseguale distribuzione di ricchezza e tecnologia.
Dal male della guerra irakena sortisce il bene di una pur limitata, ma significativa, prova di democrazia. Ma il giudizio complessivo sulla guerra di Bush non può cambiare.
Le (improbabili) negligenze del generale Mori, il (probabile) accordo con la mafia, le (ragionevoli) logiche della ragion di Stato. Ma tutto deve avvenire secondo precise garanzie.
Riflessione dopo la morte di Nicola Calipari, uno tra i tanti orrori irakeni, solo per noi più doloroso. E la causa prima di tutto è sempre quella: la guerra preventiva.
Fallita nel ruolo di interdizione, incapace di proporre, la sinistra trentina è allo sbando; e i singoli si aggrappano alla poltrona. Forse i trentenni...
Riflessioni a margine del primo maggio: il modello di società prefigurata dalla Costituzione e quello fondato su mercato selvaggio e deregulation. Un contrasto di culture e di approdi oggi più visibile che mai.
La famiglia è in crisi, la sua coesione è affidata solo alle personali attitudini dei coniugi. Perché non si vuole guardare con flessibilità alle nuove forme che prendono le unioni tra le coppie?
Perchè oggi, nella società italiana, il maggioritario è il sistema che stimola la sintesi, e il proporzionale invece il particolare. Ma l'attuale maggioranza...