È boom di bebè nelle coppie gay. Sempre più i giovani programmano un figlio all’interno della loro unione, in barba a leggi restrittive e anatemi vaticani. Sospesi tra stereotipi e voglia di uscire dall’ombra.
I due consorzi che riforniscono i dettaglianti si contendono le Famiglie Coop: sono entrambe cooperative ma una, forse la più efficiente, viene scomunicata: “è tutto il sistema cooperativistico trentino ad essere sotto attacco”. Come mai?
Nuovi documenti sulla LaVis: come la finanziaria della Curia e una oscura società americana hanno impoverito i viticoltori. Naturalmente c’è chi ci guadagna: tutti i nomi, dal vescovo a Diego Schelfi.
Per la presidenza della Provincia accordo sotterraneo per la staffetta Dellai-Pacher, all’insegna dell’assoluta continuità. Anzi, dell’immobilismo. C’è invece chi dice che bisogna cambiare, e ci spiega perché.
Il caso dei veleni (mortali) all’Europa Steel di Mezzolombardo. Il sindacato si rivolge all’Appa che però sembra tenere nei cassetti i risultati delle analisi, non informando gli operai dei pericoli per la salute. E consente ai vertici aziendali, vicini a Dellai, di costruirsi un alibi per provare a farla franca. La Magistratura però li condanna. Ma l’Appa rimane così?
Otto milioni di ulteriori perdite,
niente dismissioni, patrimonio azzerato,
a rischio il portafoglio degli stessi consiglieri d’amministrazione.
I padrini politici non ci sono più e comunque
non basterebbero. È un modello di impresa troppo protetta dalla politica giunto al capolinea.
Dopo trent’anni un nostro sondaggio
tra gli studenti di 14 scuole della provincia:
quali sono i loro valori, le abitudini,
le opinioni, i consumi culturali.
E le differenze da quelli dei loro padri.
Gli studenti più informati e acculturati non sono più maschi ma femmine. Gli esiti di un nostro sondaggio in 14 scuole trentine, comparati con uno analogo di 30 anni fa. L’egemonia oggi è femmina, le classi popolari sono in rimonta, si affacciano gli immigrati: la società, a partire dai giovani, non è più ingessata.
Per dare soldi alla finanziaria della Curia, si costruisce una biblioteca universitaria decentrata, più piccola, inadeguata, altrettanto costosa. Per l’Università provincializzata e per il dopo Dellai, un pessimo inizio.
“Dobbiamo cambiare tutto” proclama Ugo Rossi.
Ma persone, idee, pratiche sono finora le solite.
E ora arrivano le scelte decisive, su cui spingono i poteri forti: a iniziare da Isa/Albere
e NOT.
Ancora un bilancio imbellettato (dice la Vigilanza) eppur disastroso (-27 milioni nei quattro anni dell’Ad Zanoni); i contadini sempre sottopagati (-30%); dure sentenze dal Tribunale; il buco che si allarga nella società (banche e melicoltori). Chi ci guadagna con questa Cantina? Una società di Verona, cui il veronese Zanoni svende i beni della LaVis.
L’ipotesi di allargamento della zona a traffico limitato scatena le polemiche dei commercianti in difficoltà. Ma il Piano Urbano della Mobilità, approvato dalla Amministrazione Miorandi, indicherebbe un nuovo progetto di città proprio come risposta alla crisi.
La crisi fa svaporare il grande spreco della TAV
in galleria per tutta la regione.
Rimane urgente il tema di quante merci, e come, far passare per la Val d’Adige, già inquinata
da biossido di azoto quanto una grande città.
Com’è successo che una legge, presentata come moralizzatrice, in realtà abbia liquidato milioni agli ex politici. Dilettantismi e furbizie al servizio di una devastante omertà di casta.
Anche per Mediobanca la Cantina LaVis è decotta, ma Ugo Rossi, contro tutto e tutti, ha pronta una flebo. Inutile per LaVis, costosa per la Pat, devastante per l’etica economica.
Mentre il Trentino arranca, Rossi sbraca: 10 milioni per la LaVis, un’azienda decotta. L’etica economica stravolta solo per ribadire il proprio potere di Presidente.
Il Trentino secondo la Giunta Rossi:
gli orsi nei recinti, le motoslitte nei Parchi.
L’ambiente trentino e il suo redditizio buon nome svenduti per ignoranza.
Problemi e demagogie di una contrapposizione.
L’esigenza di razionalizzare, la facile scappatoia della centralizzazione, la protesta delle valli abbandonate. Sempre in attesa di una politica seria.
Il grande sviluppo impiantistico, incurante dei conti, dell’ambiente e dell’orografia,
si è ritorto contro tutta l’economia dell’Altopiano.
I troppi sussidi, le troppe protezioni politiche che ancora esigono un’improponibile continuità.
Questo il titolo dell’allarmato rapporto ufficiale sull’economia trentina: dal 1999 al 2013 – gli anni di Dellai - il Trentino è andato indietro, e di molto, rispetto alla non brillante Italia. La gravità di un declino che sembra inarrestabile: dobbiamo sperare in Rossi?
Le vicende del PD trentino evidenziano un’amara realtà: zero contenuti, priorità alle poltrone e paura di perderle. Il risultato è un partito rissoso e soprattutto inutile.
Sulle pagine Facebook dei quotidiani locali - l’Adige in testa - una valanga di commenti xenofobi al limite del codice penale. Specchio di una società intollerante o una rozza manovra politica? E i giornali hanno una qualche responsabilità?
Cooperazione in crisi verticale, con la nomenklatura che pesca nella propria cerchia il successore più immeritevole, Renato Dalpalù, responsabile della crisi del Sait e del crack della Btd.
Elezioni comunali: da Pergine, Folgaria a Pinzolo, in tutto il Trentino a entrare in crisi è il blocco di potere al governo provinciale.
E il suo partito più grosso e più inane, il PD.
Estromesso Zanoni, commissariata la Cantina. Una vicenda in cui hanno perso tutti: i contadini, la politica, la cooperazione, la stampa. Un solo vincitore: l’ISA, che ha condotto questa partita a proprio piacimento.
Le opere fin qui realizzate sono oggetto di un’inchiesta della Procura Antimafia di Venezia. Si porterebbero gli stessi metodi di lavoro anche in Trentino?
Gay e Lesbiche di Trento chiedono di poter vivere serenamente la loro esistenza. La società trentina ha gli strumenti per accogliere la loro richiesta e diventare davvero inclusiva?
Viaggio fra gli studenti cinesi trentini, in bilico fra le dure tradizioni scolastiche del Paese d’origine e quelle, più lasche ed aperte, della scuola italiana.
I soldi, la sessuofobia, il fastidio verso l'Islam: gli aspetti più controversi di un episcopato che ha cercato di galleggiare scansando i problemi. Senza riuscirci.
Ancora acquisti immobiliari dai religiosi, progetti costosissimi e strampalati, sempre all’insegna dello spreco. Mentre sul resto si taglia senza pietà.
Pier Giorgio Rauzi, spretato eppur credente nel profondo, intellettuale e docente, collaboratore di QT, anima del cattolicesimo critico trentino. Di quel movimento, ora, cosa è rimasto, quali i lasciti?
Le denunce di un potere corrotto, la lotta per scuotere un Trentino timoroso e rassegnato. La coraggiosa attività pubblicista di Battisti, pagata a duro prezzo.
L’allegato a QT: la storia dell’area ex-Michelin, destinata al pubblico e finita in una speculazione immobiliare; forse fallita, comunque rifinanziata dal pubblico denaro. 18 anni di documenti, che spiegano chi a Trento comanda per davvero.
La giustizia condanna definitivamente inquinatori “avvezzi ad ingannare” la pubblica amministrazione; e la Giunta Rossi li rifinanzia per un “progetto di ricerca”. L’Appa non effettua controlli seri, e ancora la Giunta si oppone alla legge nazionale che impone direttori di “elevata professionalità e qualificata esperienza”. E’ la politica della clientela e del profitto più importanti di salute e ambiente.
Dopo 10 anni, con a disposizione una tecnologia unica a livello europeo se non mondiale, con milionari fondi a disposizione, con una squadra affiatata, i pazienti avrebbero dovuto riempire le liste di attesa. Invece non ci sono.
130 licenziamenti: è solo la punta dell’iceberg. Dopo i clown, le majorettes, le citazioni di don Guetti, si svela la realtà del Sait: prezzi alti, inefficienze, avventure immobiliari, Famiglie Cooperative in rosso, spirito mutualistico affossato. Ormai si è all’ultima spiaggia.
Al via il secondo gruppo nazionale del credito cooperativo: incentrato su Trento. Grazie al merito, intraprendenza, credibilità delle società trentine. Un lato positivo di un mondo non tutto in crisi.
Superata come capitale della cultura 2018 dalla più nobile Palermo. Aveva senso la sua candidatura? Una ricognizione su identità e cultura della città.
Sulla biblioteca di Botta si cerca di riscrivere la storia: “Il Comune non ce la lasciava fare”. Ma la verità e le responsabilità sono altre: ecco i documenti
e le testimonianze.
Quanto costano allo Stato e al Lombardo-Veneto, le Autonomie speciali?
Il Trentino gode ancora di privilegi? Tutti i conti e i confronti, che sono chiarissimi.