Rovereto: il centro storico, le auto e la crisi
L’ipotesi di allargamento della zona a traffico limitato scatena le polemiche dei commercianti in difficoltà. Ma il Piano Urbano della Mobilità, approvato dalla Amministrazione Miorandi, indicherebbe un nuovo progetto di città proprio come risposta alla crisi.
ARovereto le icone che riguardano il traffico sono quelle politicamente più pesanti. Quando Valduga è stato eletto sindaco, nel 2005, ha festeggiato la vittoria cancellando delle piste ciclabili. Appena insediato il successore Miorandi, nel 2010, la sua prima azione è stata ripristinarle, con un happening immortalato dalla stampa. Pare che quello del traffico sia il problema più sentito dai roveretani. Dopo la crisi economica naturalmente, ma la crisi è una tragedia nazionale ed europea, il traffico è un rovello cittadino. Effettivamente transitare nelle ore di punta da Rovereto sud (Lizzana) a Rovereto nord (S.Ilario) può costare a volte quasi più tempo del successivo spostamento da Volano a Trento.
Per venire all’oggi, da quando l’estate scorsa si è profilato all’orizzonte l’allargamento della ZTL (Zona a Traffico Limitato), per il momento a 150 metri di via Tartarotti, ma con lo sfondo disegnato dal PUM (Piano Urbano della Mobilità) di un’area più ampia che nei tempi lunghi arrivi ad abbracciare quasi tutto il centro storico, sono volate scintille. Alimentate da una crisi del commercio roveretano che già c’è, e molto pesante, con radici lontane nello sviluppo dei grandi centri commerciali, ed altre più prossime nelle politiche di austerity che hanno affossato i consumi anche a Rovereto. Ma che i commercianti temono possa essere aggravata dall’estensione della ZTL, trovando fra i banchi del Consiglio Comunale chi investe politicamente in queste paure.
L’operazione di via Tartarotti scatena i timori
L’operazione di via Tartarotti - l’inversione di marcia nei 150 m. finali ad ovest che sboccano sull’asse molto trafficato di via Fontana-via Dante, e l’inserimento di questi 150 m. nella ZTL - è cominciata in estate con la chiusura di alcuni mesi alle auto per la riqualificazione di pavimentazione e arredo urbano (chiusura addolcita dal Comune con uno sconto-TARES ai negozi interessati). Era indicata fra gli interventi urgenti nel bilancio 2013, e trova le premesse nel PUM, che segnala quello snodo come uno dei più critici della viabilità cittadina. A Rovereto - afferma il PUM - risulta non altissimo “l’indice di incidentalità... ma comunque superiore a diverse città anche grandi”. E spiega: “La criticità maggiore a Rovereto è legata comunque alla localizzazione degli incidenti... le tratte più incidentate non riguardano solamente le strade di transito e quelle maggiormente trafficate, ma anche strade di quartiere inserite nel cuore del tessuto urbano. A rendere ancor più severo il giudizio, il fatto che alla numerosità degli incidenti è associata spesso una gravità alta, legata ad un alto numero di feriti e morti che dovrebbe essere inconciliabile con i contesti in cui gli incidenti avvengono. Un caso per tutti, la serie di incidenti registrati, soprattutto in corrispondenza delle intersezioni, lungo l’asta via Baratieri-via Paoli-via Fontana-via Dante”.
Come abbiamo visto, proprio una intersezione lungo questo asse è la via Tartarotti: il nuovo accesso alla via da sud, tramite via Carducci, con la limitazione dei 150 metri finali ai veicoli autorizzati (residenti e attività economiche locali) - la ZTL appunto - mette in sicurezza uno dei nodi indicati come critici dal PUM. Ma ha toccato nervi scoperti. Durissima la posizione presa dalla locale Unione Commercio appena questi sviluppi si sono cominciati ad intravedere, che ha dichiarato “piena contrarietà all’ampliamento della ZTL nel centro storico di Rovereto... finché non saranno perfettamente agibili le infrastrutture promesse dall’Amministrazione”, mettendoci dentro anche “il parcheggio multipiano a fianco dell’ospedale”, struttura di là da venire ma che poco avrebbe a che fare con i negozi del centro, essendo naturalmente stata ipotizzata a supporto soprattutto degli utenti dell’ospedale, e al posto della quale comunque si è scelta, per ora, una soluzione più a portata di mano, la realizzazione di un ampio parcheggio davanti all’ospedale.
“Come sottolineato più volte... - continua l’Unione - l’accesso al centro risulta oggi difficile a causa di una viabilità che spesso disorienta quanti intendono avvalersi dei servizi e delle attività presenti in centro e alle lunghe code che, in molte ore del giorno, scoraggiano gli automobilisti e li costringono, loro malgrado, a cercare altrove quello che possono trovare nel cuore di Rovereto”.
Si è così formato un comitato che si dice contrario non tanto alla ZTL, quanto alla tempistica della sua realizzazione (chiedendo di rimandarla al 2017, cioè a dopo le prossime elezioni comunali).Quello che ne è venuto fuori è un “ricorso gerarchico” al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti contro l’ordinanza di istituzione della ZTL sul tratto di via Tartarotti; vedremo quale ne sarà l’esito.
La filosofia di questa opposizione era contenuta con chiarezza nel documento dell’Unione, che ammoniva: “In questa delicata fase caratterizzata da una crisi senza precedenti e dalle grandi difficoltà economiche per le famiglie, avrebbero un impatto devastante provvedimenti di ulteriore chiusura di strade e modifiche alle vie d’accesso al centro storico, le cui attività economiche [sono] già oggi messe a dura prova e che difficilmente sopporterebbero un’ulteriore diminuzione di clientela”. È insomma una filosofia che punta alla limitazione dei danni della crisi economica, ma rischia di portare all’immobilismo. Sarà sufficiente poter giocare a bocce ferme perché il commercio del centro si risollevi? Tutti gli indicatori economici dimostrano come questa non sia una crisi passeggera, ma una profonda trasformazione degli scenari. I fattori di crisi lasciati a se stessi rischiano di arrivare ad un riallineamento solo passando per una dolorosa distruzione dell’equilibrio precedente. Questa volta per sopravvivere serve un cambiamento di paradigma.
Il PUM, con la sua diversa filosofia di rilancio del centro per la via dello sfoltimento del traffico, della creazione di aree tranquillamente riappropriabili dai pedoni, in cui si possa espandere una vita sociale più stanziale di quanto non sia ora, indica per Rovereto, e anche per il suo commercio, un’altra prospettiva. Forse addirittura più conveniente di una concorrenza ai centri commerciali basata su posti-auto lungo le strette vie del centro, comunque mai sufficienti. Forse cittadini e turisti che avessero l’opportunità di trattenersi tranquillamente e piacevolmente nel bel centro di Rovereto, sgravato dai flussi automobilistici, potrebbero essere consumatori più disponibili di automobilisti frettolosi, e sarebbero comunque una utenza che troverebbe nella vita commerciale del centro qualcosa che i centri commerciali non possono rubare. Questa è l’indicazione che viene da esperienze analoghe: dove le ZTL sono state realizzate il commercio si è riqualificato, non è scomparso (come non è scomparso nelle vie in cui la ZTL è già stata introdotta da un po’).
Il progetto di città contenuto nel PUM
Il Piano Urbano della Mobilità di Rovereto è stato redatto dalla Cooperativa architetti e ingegneri CAIRE di Reggio Emilia. È frutto di uno studio dei dati sul traffico già disponibili e di rilevazioni dirette sul campo. È stato approvato prima da tutta la giunta, poi, nell’aprile 2013, dal consiglio comunale (registrando i primi problemi con le circoscrizioni). Il compito che il PUM si da è “la razionalizzazione degli spostamenti delle cose e delle persone all’interno del territorio di studio”, e indica “del tutto alla portata di Rovereto l’obiettivo di incrementare del 5% nel medio e del 10% nel lungo termine la quota di mobilità sostenibile a discapito di quella motorizzata privata”. Anche il Piano, ovviamente, rileva come il problema principale della viabilità roveretana sia l’attraversamento nord-sud, che vede eccessivi flussi di traffico sull’asse della SS12 (quella che passa davanti alla stazione), e parallelamente una scarsa permeabilità dell’asse stesso che divide in due la città (soprattutto per lo scorrere parallela al tragitto della statale anche della linea ferroviaria). E analizza quindi le proposte per la fluidificazione del traffico lungo l’asse contestato, prevedendo una serie di nuove strutture di viabilità (vedi la piantina 1, immagine 9.4 del PUM) che se potessero essere effettivamente realizzate, a scaglioni, nel tempo previsto dal PUM (10 anni) indubbiamente apporterebbero notevoli vantaggi per la circolazione lungo la città, ed anche al suo interno. Ma come sappiamo tutti, è intervenuta quella paurosa crisi delle disponibilità finanziarie degli enti locali dovuta al vincolo delle politiche europee sul debito pubblico (il fiscal compact), che nel giro di un paio d’anni ha fatto mancare enormi risorse ai bilanci. Così messo, il Comune può ora procedere per questa via (quella dell’apertura di nuovi percorsi stradali) solo col contagocce, e dunque si sta concentrando sulle realizzazioni meno onerose, quelle dove il rapporto costi/benefici immediati è più abbordabile.
Sul piano della viabilità interna alla città, invece, il PUM prevede una razionalizzazione dei flussi rafforzando la classifica funzionale delle strade, indicando nei due assi di corso Rosmini a nord e di via Cavour-via Setaioli a sud le due direzioni preferenziali per gli attraversamenti della città verso le valli del Leno e per il raggiungimento dei maggiori parcheggi a ridosso del centro. Poi - come già si diceva - prevede sui tempi lunghi un allargamento per gradi della ZTL a buona parte del vero e proprio centro storico della città, appoggiandola ad una corona di parcheggi di attestamento intorno al centro. In parte già disponibili, come il parcheggio del MART, quello dietro piazza Rosmini, quelli di via Manzoni (uno aperto e uno coperto), e quello del Follone (collegato con via Dante da una bretellina pedonale aperta di recente, a 250 metri dall’imbocco di via Tartarotti). Ed altri per il momento solo sulla carta, come quello che verrà realizzato su corso Rosmini sotto l’attuale stazione delle corriere (allo stadio dell’aggiudicazione dei lavori), e quelli sull’area ex-Bimac, lungo il Leno alle spalle del quartiere di Santa Maria (cantierizzati).
La quantità di posti auto disponibili in questa corona di parcheggi la potete vedere nella piantina 2 (immagine 9.14 del PUM), ma un passo del PUM dice, forse con una certa ironia, che “nel mondo di oggi investire sul marketing della mobilità sostenibile significa non solo informare e veicolare ai cittadini determinati messaggi più o meno standardizzati, ma lavorare sulla dimensione subconscia che fa vivere a tutti la mobilità come un insieme di comportamenti abitudinari, che per questo difficilmente può essere smossa solamente da un impegno dell’Amministrazione su infrastrutture e servizi”.
Gli imprenditori politici della paura
Il panico da ZTL a Rovereto è stato senz’altro supportato anche dall’approssimarsi della scadenza elettorale, che cade nella primavera dell’anno prossimo. Il diffuso timore dei commercianti non poteva sfuggire a chi sta già pensando alla campagna elettorale, ed i problemi maggiori per Miorandi sono nati dentro l’area della sua alleanza. A fine novembre, ad una assemblea dei commercianti anti-ZTL, si è fatto vedere anche il segretario provinciale del PATT (partito di maggioranza anche a Rovereto, che quindi ha sostenuto tutto l’iter del PUM), il senatore Panizza, che ha poi rilasciato ai giornali dichiarazioni di appoggio al comitato che non potevano non far fischiare le orecchie al sindaco. Puntualmente, pochi giorni dopo, il 19 dicembre, il primo consigliere provinciale lagarino del PATT, Lorenzo Baratter, ha sparato su un titolo dell’Adige la frase virgolettata “Nel 2015 a Rovereto un sindaco del Patt”, e nell’articolo poi, anche lui si aggancia alle polemiche in corso dei commercianti. All’uscita ‘di maggioranza’ del PATT non sono mancati i riscontri di quella che in questo momento è la minoranza di Rovereto: “Bene Baratter, con Patt e Upt possibile il dialogo” ha risposto il giorno dopo il capogruppo dei civici valdughiani Stefano Boscherini. Il tutto non può non dare l’impressione che intorno alla grana della ZTL di via Tartarotti comincino le danze della campagna elettorale.
Miorandi è stato un rinnovatore (moderato) della vita politica roveretana. In casa sua ha anticipato in modo soft quella rottamazione che è ora la bandiera del segretario del Pd, le sue politiche hanno cercato la direzione della qualità ambientale e avrebbero potuto essere anche meglio se non ci fosse stata la gabbia della Provincia dellaiana. Ma tutto questo è avvenuto dall’alto, la sua candidatura è nata in incontri top secret delle segreterie roveretane dei partiti che lo sostengono. Ora questa cosa gli si ritorce contro. Per vincere, la prossima volta, probabilmente avrebbe bisogno anche lui di un cambio di paradigma, di chiamare direttamente a raccolta la Rovereto del cambiamento, quella che vuole girare pagina. Avrebbe bisogno insomma di imboccare la via milanese, quella del Pisapia che nella primavera 2011 ha saputo rovesciare i pronostici. Anche se lui parte non dal basso ma già dall’alto, come sindaco in carica (rogne comprese).
Cala il traffico in via Dante, ma non tutti sono contenti
Sono arrivati in questi giorni all’Amministrazione roveretana gli esiti di una serie di misurazioni del traffico in città. Le stesse erano state effettuate all’inizio della consigliatura, nel 2010, e dal raffronto si evince una notevole riduzione dei flussi su via Dante, la più trafficata all’interno del contesto urbano, a ridosso del centro storico. Nelle ore di punta si è passati dalle 800-900 auto all’ora del 2010 alle 400-500 di oggi. Il sindaco si è detto orgoglioso di questo risultato, e in una intervista all’Adige (16 gennaio) ha spiegato: “Occorre capire la vera valenza del dato. Il dimezzamento dei transiti su via Dante significa prima di tutto meno smog, meno traffico e meno pericolo, visto che statisticamente è una delle tre vie più pericolose della città”; ed ha messo la cosa in relazione “con l’aumento dell’utilizzo del Follone come parcheggio di attestamento”, dovuto agli ampliamenti del parcheggio, al perfezionamento degli accessi allo stesso ed ad alcune migliorie recenti sulla SS12, affermando inoltre che “anche l’istituzione della ZTL in via Tartarotti ha contribuito a dimezzare le auto in via Dante, tagliando il traffico prassitario di chi cerca parcheggio”.
Si è poi chiesto: “Ma tutti gli automobilisti che parcheggiano quotidianamente nel ‘nuovo’ Follone ampliato e reso più accessibile, dove vanno dopo, una volta lasciata l’auto? Verso la statale? O verso il centro? Del resto non mi sembra che il centro si possa dire abbandonato dalla gente”.
I dati sui flussi di traffico in via Dante non sono piaciuti, invece, alle associazioni dei commerciati, che hanno risposto al sindaco sull’Adige di qualche giorno dopo (19 gennaio), mettendo in dubbio “il proclamato rapporto diretto esistente tra il calo di passaggi veicolari in via Dante e il tasso di occupazione dell’area di sosta del Follone”, e accusandolo di voler “desertificare” il centro. Ma nel muro burocratico delle associazioni di categoria si aprono delle crepe. Sui quotidiani locali del 22 gennaio compare una nota messa sulla pagina facebook del bar Stella d’Italia, proprio nel centro storico di Rovereto-piazza Erbe - anche “a nome di altre aziende della zona”, che afferma: “Il momento è sicuramente difficile per tutto il comparto commercio, ma non crediamo che la chiusura di un piccolo tratto di strada possa compromettere il futuro delle nostre aziende”, mentre Fabio Degasperi, del negozio Centone, dice dalle pagine dell’Adige: “Lasciateci fuori dalle battaglie politiche, che non ci fanno alcun bene”.