Tra lo sconcerto dell'Università, Massimo Egidi vuole il terzo mandato da rettore a tutti i costi: una brutta conclusione di un'altrimenti positiva esperienza.
Le consulenze addomesticate per compiacere la Provincia; l’internazionalizzazione, la macroregione alpina e i rapporti con l’Università di Innsbruck; l’obbligo a sfornare tanti laureati e la qualità delle lauree.
Temi caldi e domande scomode ai candidati alla poltrona di rettore.
Le continue proteste per gli studenti troppo gaudenti e schiamazzanti ripropongono un tema antico: il rapporto tra Trento e la sua Università. La città vuole crescere o addormentarsi? In quanti rimpiangono la quiete mortale degli anni ’50? In ogni caso i problemi ci sono: vediamo come si pensa di affrontarli.
Un convegno, organizzato da Microsoft e Università di Trento, sulle convergenze tra discipline scientifiche diverse, e su un'auspicata Maastricht della ricerca europea.
L’arrivo di Bill Gates: le motivazioni, gli interrogativi, le prospettive. E dall’altra parte il distretto tecnologico, le ricerche sull’idrogeno...
Dopo le illusioni del passato, siamo sulla strada giusta?
Associazioni universitarie: i finanziamenti non mancano, ma l’impegno degli studenti è in calo. Gli effetti della riforma, da “universitas” ad esamificio.
“Patologie del nostro tempo”, su “Testimonianze”, n. 438-439, pag. 240, 15.
La tecnologia, l'umanesimo, il disagio sociale, su una rivista e in un dibattito sugli orizzonti dell'Università.
Si studia troppo, con affanno, meccanicamente, non si ha più tempo per crescere sperimentando e magari sbagliando.
Le critiche degli studenti alla riforma: non è più l’Università, è un Liceo.
Ma la politologia è una cosa seria? Interrogativi dopo l’esito delle primarie, solo ultimo di una serie di flop clamorosi di una disciplina che si vorrebbe scientifica. A colloquio con il prof. Diani, della facoltà di Sociologia.
Il nuovo Centro di Ricerca mente-cervello di Mattarello: un esempio del Trentino che si sta attrezzando per il futuro. Con grandi speranze e aspettative, ma anche con incertezze e qualche perplessità.
I giovani del Centro Sociale Bruno occupano un pensionato universitario chiuso, in attesa di demolizione. Ne chiedono l'uso finchè non si inizino i lavori. Ma l'Università risponde niet.
Figuraccia dell’Università di Trento: ed è la seconda volta. In questo giro, per compiacere la committenza, si sfida (non impunemente) la legge di Lavoisier.
Al di là delle esagerazioni provincialiste, la visita del presidente Napolitano è risultata importante. A sottolineare un processo di internazionalizzazione del Trentino che in effetti è in corso e può progredire.
Negli ultimi anni la nostra Facoltà ha perso il contatto con i problemi della società, non va al passo con la sociologia contemporanea e sta perdendo quella varietà di insegnamenti che caratterizzava la formazione di un sociologo.
La lacerante elezione del Preside a Sociologia: i contrasti personali, i gruppi di potere; ma soprattutto i problemi di una Facoltà che perde iscritti e docenti; e di una disciplina che annaspa nel suo compito, interpretare la società. Eppure all’estero la sociologia è molto quotata, e Trento è pur sempre la numero uno in Italia. Se ne può uscire in avanti?
Sbornie da coma etilico, sesso in pubblico, vandalismi, violenze sugli organizzatori: la storica festa di Mesiano finisce così. I commenti tra i giovani.
I problemi di un Ateneo che aspira(va) a confrontarsi più con l’Europa che con l’Italia. E la nuova realtà di tagli (decisi dal governo) che possono compromettere un progetto decisivo.
Dopo un quindicennio berlusconiano,
la società si va trasformando in un greve varietà televisivo. Il Movimento tenta di riportare la cultura e l’istruzione al centro dell’attenzione, rivendicando un diverso modello di società.
Anche l’Università di Trento fa i conti con i tagli: i bilanci sempre più in rosso mettono a rischio lo stesso concetto di università come servizio pubblico. Un’inchiesta tra buoni propositi, contromisure, in attesa di mamma Provincia.
Da Sociologia se ne vanno i docenti (illustri) di Studi Internazionali. In tanti alzano le spalle. Crisi e prospettive di una Facoltà e una disciplina di cui oggi ci sarebbe un grande bisogno.
Dopo i conflitti con Dellai, il tema in università è diventato la distribuzione dei finanziamenti, con il pericolo di una lacerazione tra le facoltà scientifiche e quelle umanistiche.
Per dare soldi alla finanziaria della Curia, si costruisce una biblioteca universitaria decentrata, più piccola, inadeguata, altrettanto costosa. Per l’Università provincializzata e per il dopo Dellai, un pessimo inizio.
Dopo l’aspra stagione di provincializzazione e Statuto, e il breve rettorato De Pretis, si confrontano due contendenti, Paolo Collini e Stefano Zambelli, non opposti ma sicuramente diversi. Li poniamo a confronto sui principali temi.
Inaugurata la nuova biblioteca universitaria. Bella, ma non un polo d’attrazione. Si possono fare i conti: costata come la biblioteca di Botta, è grande la metà, in mezzo al nulla. Le autorità cercano giustificazioni, ma ha perso la città, ha perso l’università. Ha guadagnato Isa, e questo sembra sia quello che conta.
I motivi del perdurante ostracismo dell’Università alla memoria del ’68. Ma sorgono nuove iniziative: a Catanzaro, Genova, Trapani. E ora, finalmente, anche a Trento.
Sulla biblioteca di Botta si cerca di riscrivere la storia: “Il Comune non ce la lasciava fare”. Ma la verità e le responsabilità sono altre: ecco i documenti
e le testimonianze.
La presunta carenza di infrastrutture, lamentata dal rettore, nasconde forse la volontà di realizzare un campus universitario all'ex area Michelin con l'acquisto dell'invenduto di Isa?
Si è votato per il rinnovo dei rappresentanti studenteschi negli organismi unversitari: l’esito del voto, i risultati conseguiti nella passata legislatura e gli obiettivi per il futuro
Due consiglieri comunali propongono un cambio di rotta urbanistico nell'area delle ex caserme che rimette in discussione molte cose. Intervista ad uno di loro: Alessandro Dalrì.