13 Maggio 2001
(plagiando Beppe er Tosto) (1)
Sonaji (2), pennolini, giucarelli (3),
e ppesi, e contrapesi e genitali,
palle, cuggini, fratelli carnali,
janne (4), minchioni, zebbedei, gemmelli.
Fritto, ova, fave, facioli, granelli,
gnocchi, mannole (5), brugne (6), mi’-stivali,
cordoni, zeri, O, collaterali,
piggionanti, testicoli e zarelli.
Cusì in tutt’e quattordici l’urioni (7),
pe pparlà in gerico (8), inzinent’a glieri (9)
se so chiamati a Roma li cojoni.
Ma d’oggi, doppo ch’è cammiato er vento,
pe via dei voti dati a Berlusconi
se ponno a dì (10) quarantaduepercento(11).
1. Il sonetto fu scritto essenzialmente da Giuseppe Gioacchino Belli (che spesso si firmava, appunto, Beppe er Tosto) e intitolato "Li penzieri libberi". Scritto il 21 settembre 1831, è un sonetto piuttosto noto per l’uso goliardico che ne è stato spesso fatto. In realtà si tratta di un’invettiva che inizia da lontano con un’elencazione che si sviluppa in crescendo fino a colpire l’obiettivo nell’ultima terzina.
Ho modificato l’ultima terzina (mi perdoni Beppe er Tosto per la mia presunzione). L’originale recita:
"Ma d’oggi avanti, spesso e volentieri
Li sentirete a dì ppuro Cecconi
Pe via de certa merda de Penzieri".
In una nota di pugno dello stesso Belli si spiega: L’avvocato Luigi Cecconi ha pubblicato un libercolettaccio sotto il titolo di "Pensieri liberi".
2. Sonagli
3. giocattolini
4.ghiande
5. mandorle
6. prugne
7. rioni
8. gergo
9. fino a ieri
10. si possono chiamare
11. Il cavaliere Berlusconi ha ottenuto una percentuale di consensi pari a circa il 42 per cento.