Con QT il film “Beata ignoranza”
L’ABC in immagini della protesta degli studenti”
Il film "Beata ignoranza", che avete trovato in allegato a questo numero di QT, è un tributo alla mobilitazione degli studenti universitari, che anche in Trentino sono riusciti a squarciare il velo di triste conformismo che sembra essersi abbattuto sul dibattito politico di questo Paese.
Una protesta interessante per il modo in cui si è sviluppata: sulla base di un’attenta analisi del ruolo dell’ateneo di Trento nel contesto nazionale e dell’orientamento datogli dal rettore Davide Bassi, e grazie ad una partecipazione larga di studenti delle più varie convinzioni, coinvolti grazie a forme di lotta orizzontali.
Io e Luigi Pepe ci siamo incontrati alla facoltà di Sociologia di Trento lo scorso ottobre, entrambi con una videocamera in mano, interessati alla forma che la lotta degli studenti avrebbe assunto a Trento.
La decisione di lavorare insieme è venuta naturale e naturale è stata l’adesione di QT al progetto: così, forse per la prima volta in Trentino, una rivista storica del giornalismo locale esce con in allegato un documentario che ha per soggetto una vicenda svoltasi alle nostre latitudini.
Dentro l’ora e quaranta minuti di immagini di "Beata ignoranza" c’è tantissima passione e due diversi sguardi: quello "cinematografico" di Luigi Pepe, filmaker con base a Trento che frequenta attualmente la scuola Zelig di Bolzano, e il mio, di stampo più giornalistico.
Quello che interessava ad entrambi era cogliere il nascere di una mobilitazione e documentarne lo sviluppo dall’interno, da consapevoli e solidali testimoni. Il nostro film è dunque prima di tutto un progetto di documentazione, grazie al quale potrete vedere quello che difficilmente un Tg o un giornale raccontano. Un progetto in fieri che continuerà a svilupparsi su www.vimeo.com/beataignoranza, il canale web sul quale pubblicheremo periodicamente contenuti che non sono stati inseriti nel Dvd e che fungerà da punto di raccolta per i contributi video di tutti coloro che hanno partecipato agli eventi e desiderano renderli pubblici.
La nostra scelta è stata quella di proporre la maggiore quantità di materiale possibile (in tutto il nostro girato ammontava a più di 30 ore) da cui consegue la lunghezza complessiva del film. Per questo "Beata ignoranza" è un film "impegnativo"; una ruvidezza che speriamo contribuiscano ad attenuare la bella colonna sonora originale e la sua struttura a capitoli.
Il documentario è stato infatti pensato fin dall’inizio come un "ABC" della protesta, composto da sette capitoli, ciascuno dei quali illustra un aspetto particolare della mobilitazione degli studenti che può essere guardato autonomamente.
Dietro alle immagini che vedrete ci sono moltissime ore di montaggio e l’abbozzo di una scelta radicale: quella di produrre un documentario con mezzi estremamente modesti (due videocamere MiniDV semiprofessionali; due postazioni di montaggio) cercando di dare corpo alla constatazione secondo la quale i nuovi mezzi offerti dalla tecnologia possono permettere la nascita di progetti di videodocumentazione "dal basso".
Avete dunque tra le mani un prodotto artigianale (speriamo nel senso alto del termine), nato grazie anche all’autorevole appoggio della scuola di documentario Zelig di Bolzano, dell’Arci del Trentino e dell’Associazione Lxl, che insieme a QT e all’impegno di Gianfranco de Bertolini hanno messo a disposizione le risorse necessarie alla stampa in 1.500 copie del film, al quale abbiamo lavorato naturalmente a titolo totalmente volontario.
Anche la scelta di distribuire "Beata ignoranza" con licenza Creative Commons non è casuale: il diritto d’autore – ne siamo convinti – è spesso un ostacolo alla circolazione creativa delle idee. Quindi guardate, discutete e diffondete questo Dvd, ma soprattutto fateci sapere cosa ne pensate.