Università: tutti contenti?
La provincializzazione dell’Ateneo procede spedita: martedì scorso la Commissione dei 12 (Stato-Regione) ha licenziato una norma d’attuazione della delega pressoché invariata rispetto alla bozza circolata qualche settimana fa. La quasi-legge è ora nelle mani del Ministero dell’Istruzione, il quale, nonostante le pressioni provinciali, è espressione di un governo che ha ben altre gatte da pelare, e che non ha alcuna fretta di litigare con tutti gli atenei italiani per qualche deroga concessa a Trento.
Il testo ha fatto proprie, a suo modo, alcune richieste della comunità accademica: la rappresentanza legale in capo al Rettore, la non soppressione del CdA ed una - fittizia - rappresentanza studentesca nella commissione statutaria.
I giornali trentini hanno cantato vittoria all’unisono, descrivendo la Provincia, i docenti, il Rettore e gli studenti come entusiasti. Si sa però che quando gli interessi si scontrano è impossibile che tutti vincano: permangono infatti molti dubbi sull’anomalia dell’intero processo.
Emblematico è l’articolo di Mario Malossini, presidente della Commissione dei 12 e rappresentante della Provincia, al quale l’Adige di giovedì 23 lascia lo spazio per un’analisi naturalmente disinteressata: “Norma approvata, l’Ateneo decolla”, come per archiviare in un colpo solo mesi di dibattito che hanno contrapposto gli uomini di Dellai a chi l’università la vive dall’interno.