Dopo la consulenza Busquets, in attesa di Renzo Piano, vengono silurati i “tre saggi”, i consulenti del Prg al di sopra di ogni sospetto. Che qui ci parlano del loro contributo (“vanificato per salvaguardare equilibri politici”) degli orientamenti della città (“sarà un caso che noi urbanisti dovremo studiare”) delle sue prospettive (“il prevalere degli interessi delle immobiliari”).
I veri motivi del tacito siluramento dei “tre saggi”: senza dire niente, si cambia l’impostazione del Piano, il futuro della città. Una scelta forse casuale, forse subita: di certo ora il partito della speculazione...
Un parco stralciato, milioni di metri cubi di cemento, un progetto di interramento sempre troppo vago eppur condizionante. Come la maggioranza al Comune di Trento ha ritrovato coesione: abbracciando il partito del mattone.
Trento Nord: la lunga storia di soldi e veleni sui terreni inquinati; e il conflitto d'interessi locale, con uno speculatore che è pure proprietario di un quotidiano.
Approvata la Variante al Prg di Trento, con la maggioranza che fa marcia indietro, approvando il parco allo Scalo Filzi. Ma il giochino della speculazione viene riconfermato: infatti al Magnete...
Le targhe alterne un risultato l’hanno ottenuto: quello di sbatterci in faccia che il Trentino non è più un’isola felice. Anche qui, come a Milano o a Torino, ci si può ammalare, e si può morire, per l’inquinamento dell’aria.
Il grande architetto ha presentato il suo progetto: ed ancora rimane la divaricazione tra quello che la città si aspetta e quello che, oggi, si può fare. Un dibattito a più voci sugli stimoli, le intuizioni, le perplessità, le prospettive portate dal lavoro di Piano.
Una ricerca, un libro e la proposta di un percorso, s’una particolare forma di decorazione architettonica: varia, sorprendente, dai molteplici significati.
Un conchiuso della Giunta provinciale disfa il progetto di Renzo Piano sul lungo Adige: togliendo il buono e aggravando il meno buono. Ora si cerca di rimediare...
I grandi meriti del progetto di Renzo Piano e i perduranti equivoci su un’area strategica improvvidamente ceduta dall’Ente Pubblico. Il progetto di un nuovo, moderno centro-città in riva al fiume va avanti: ma tra sospetti e difficoltà.
Ex-Michelin: cambio al vertice di Iniziative Urbane, il manager al posto del professore. Si vuole più grinta nei rapporti con l’ente pubblico. Che invece ficca la testa sotto la sabbia.
Dopo il progetto di Gregotti sulle aree inquinate: stravolta la strategia del Comune a Trento Nord e sui centri commerciali. Qual'è il problema vero e dove porta la mancanza di coraggio.
PRG e vivibilità: le belle parole dell'assessore Andreatta, le denunce delle circoscrizioni, il doppio gioco della Margherita "territoriale", l'insolita resistenza della sinistra.
Le continue proteste per gli studenti troppo gaudenti e schiamazzanti ripropongono un tema antico: il rapporto tra Trento e la sua Università. La città vuole crescere o addormentarsi? In quanti rimpiangono la quiete mortale degli anni ’50? In ogni caso i problemi ci sono: vediamo come si pensa di affrontarli.
Le città alpine nell'era dell'innovazione: come possono realtà usualmente conservatrici investire in originalità e ricerca? La montagna è luogo di isolamento o spazio di relazioni? Delle domande forti e un dibattito fecondo.
Il ruolo del capoluogo, l’incremento demografico, i continui pasticci urbanistici. I nuovi problemi di una città (ora) troppo attrattiva, in un confronto tra i candidati Pacher, Coppola, Zampiccoli.
Il risultato delle elezioni comunali: la sconfitta degli apparati, la performance del buonismo di Pacher e, sottotraccia, una nuova inquietudine sociale.
Inceneritore o morte: come il sindaco di Trento disfa la sua (amplissima) maggioranza; per non deludere l'alleato-padrone Dellai, e la sua fissa sull'inceneritore. E così la sinistra difende con il mal di pancia un progetto che sa essere obsoleto, sbagliato, pericoloso, costosissimo.
Al Comune di Trento passa il progetto dell'inceneritore, pur con tantissimi "se" ed altrettanti "ma", di una sinistra che vorrebbe contemporaneamente salvarsi l'anima (e l'elettorato) ed evitare lo scontro con il partito degli affari. E tutto rimane ancora aperto.
Incredibile interpretazione del centro-sinistra al Comune di Trento: il voto è segreto solo per chi lo vuole. E tutto per controllare i consiglieri nel voto sull'inceneritore.
Trento, ancora favori ai "poteri forti": il Comune continua a spendere nell'area ex-Michelin (i soldi che diceva di non avere quando si trattava di acquistarla a prezzo di saldo e di non lasciarla in mano ai maggiorenti).
Variante al Prg: come si stravolge l'urbanistica e ci si ficca in un ginepraio legale. Con l'interesse pubblico mero orpello e i consiglieri comunali piccoli lobbysti degli interessi spiccioli.
Lo scandalo è ufficiale: il Tar certifica che lo scempio edilizio della collina di Trento viene compiuto con l’avallo degli Uffici comunali, ma contro le norme e le leggi. I meccanismi e i nomi dei responsabili del sacco della collina; la storia di un Comune che agisce contro i cittadini. E l’ultima proposta - indecente - dell’assessore primo responsabile, Alessandro Andreatta.
Ancora sulle costruzioni illegittime in collina: le sconcertanti minimizzazioni del sindaco Pacher, le richieste di chiarezza nella maggioranza, la realtà sull’Allegato 5. E ancora: i trucchi (dei progettisti) e le inadempienze (degli Uffici) per costruire 5 metri sopra le altezze massime. Ma per l’Amministrazione i suoi dirigenti sono sopra ogni sospetto: buonismo od omertà?
Il “marcio in Comune”: retroscena, conseguenze e insegnamenti della debacle di Pacher e Andreatta. E la stolta lettura “politicista” di una ribellione al malgoverno. Intanto l’ex presidente della Commissione edilizia dice la sua, e così scopriamo che...
Trento: autorevoli esponenti del Comune si scagliano contro la difesa delle aree agricole previste dal Pup. A prescindere dalla logica, dai programmi elettorali, dalle stesse convinzioni delle forze politiche. Ma nessuno protesta...
Il marcio in Comune: il Consiglio di Stato si esprime, ed è un’altra batosta per le imprese. Le reazioni del Comune, cosa fa, cosa dovrebbe fare. Un’intervista al Difensore Civico dott.ssa Borgonovo Re.
Una serie di ceffoni da parte della Provincia in faccia al Comune del capoluogo. Sgarbi istituzionali? No: è la Giunta Pacher che - succube di mille convenienze immobiliari - non è in grado di gestire il territorio.
Il Centro Sociale, pur legittimatosi attraverso un'intensa attività culturale deve essere (di nuovo!) sgomberato: il Comune e i ragazzi del Bruno si fronteggiano ancora una volta. Con quanta voglia di trovare (finalmente) un accordo?
Avanzano i mostri edilizi in collina, secondo lo schema già visto e smascherato: norme accantonate, misurazioni fasulle, uffici comunali compiacenti. L’assessore all’urbanistica? Allarga le braccia: “ormai non c’è più niente da fare” (e non è vero).
E così dopo Via alla Val, anche in Via Falzolgher i cittadini sono costretti ad organizzarsi, e avviare azioni legali contro gli scempi urbanistici.
L’assessore all’urbanistica ammette (finalmente) gli “effetti terribili” sulla città delle sostituzioni di villette con condomini. Non rileva però le responsabilità: che sono dei suoi Uffici, che hanno rilasciato abnormi concessioni edilizie, del tutto illegittime. Cosa ora si potrebbe e dovrebbe fare: demolire i mostri e rimuovere i dirigenti. Ma difficilmente lo si farà. Ed ecco allora la vicenda aggravarsi, perchè sono incombenti le responsabilità penali. Vediamo come...
L'assessore Andreatta e la Giunta Pacher prendono (finalmente!) atto dello scandalo dell'edificazione illegittima in collina. Ma la diagnosi e la terapia sono tutte da ridere...
Trento: il caso Auto In si incattivisce e si profilano querele. Ma l'ambiguo assessore all'Urbanistica non è un truffatore, è "solo" una sciagura per la città.
Le scuole, l'ultimo pretesto per far fare affari d'oro ai soliti noti. E così, oltre a regalare milioni (pubblici) ai milionari, si vorrebbe togliere la città ai giovani, e i giovani alla città.
L’interesse spicciolo del singolo proprietario anteposto alla vivibilità urbana, la città come somma di tanti piccoli interessi: questa la filosofia che guida il Comune di Trento. Al di là dei bei programmi e discorsi. La storia dell’ultima Variante al Prg nel commento dei tecnici; e i possibili ulteriori contraccolpi.
Dopo dieci anni è tutto chiaro. Le cifre sul grande business: per i privati "sensibilizzati" da Dellai più che quadruplicato l'investimento iniziale, per la città di Trento solo costi, urbanistici e monetari.
Dopo la frana in via Spalliera: la sicurezza dei cittadini nelle mani dei periti di parte e di uffici comunali sempre più palesemente inadeguati. La cultura urbanistica, le convenienze, le norme, che rendono possibili i disastri: cosa si può, e cosa non si vuole fare, per voltare finalmente pagina.
Lorenzo Dellai: la sua impudenza nel propugnarsi paladino anti-speculazione sull'area Michelin; la sua visione di un Trentino di imprese amiche, solidali, dipendenti.
Come un codicillo ad hoc individua alcuni - già fortunati - proprietari di ville e parchi privati, e li rende ancor più fortunati, permettendogli di rovinare il verde per costruire ancora. Quando poi si vedono i nomi...