La collina e i cittadini
Il consigliere, l’assessore, i cittadini, la stampa. Resoconto di un’assemblea sui “pasticci” urbanistici in collina.
Mercoledì 23 maggio, davanti a molti e rispettivamente pochi cittadini di Povo e Villazzano, si è svolta una pregevole iniziativa del Trentino: riunirli attorno a un tavolo assieme agli amministratori comunali per discutere dello sviluppo di Trento. Il Trentino ne ha dato ai propri lettori un resoconto interessante, ma non privo di qualche dimenticanza; mi sia consentito di integrarlo, anche per fare partecipi i lettori di QT dell’evoluzione di tematiche che il quindicinale ha ampiamente trattato.
Anzitutto uno stimolo di grande spessore, riferito in anteprima dal sindaco Pacher: l’aumento del traffico, rilevato dopo l’apertura di una delle gallerie di Martignano. In proposito ci sentiamo dei grilli parlanti: il sindaco riscontra (con sorpresa?) il fenomeno e l’ottimo Trentino registra la notizia a piena pagina. Tutto bene, però Trento Democratica aveva già da tempo messo sull’avviso la Giunta comunale sull’inevitabilità di tale aumento di traffico, a scapito della qualità della vita dei cittadini. E aveva suggerito di rinviare l’apertura della galleria di Martignano a dopo avvenuta realizzazione del parcheggio di attestamento di Trento est, in zona ex stazione ferroviaria di Roncogno, con relativa attivazione di un efficiente sistema di trasporto pubblico con autobus e, in tempi brevi, con metropolitana. Questo, ripetiamo, mesi fa. I flussi del traffico infatti, hanno una loro logica e prevederli non è azione divinatoria.
La prossima settimana si discuterà tale tema in Consiglio comunale, ma è sconfortante rilevare come si sia persa un’occasione preziosa per agire nell’interesse della città, e si debba ancora una volta inseguire i problemi anziché anticiparli, pur essendo stati allertati per tempo.
Un altro punto sfuggito nel resoconto giornalistico riguarda una preoccupante anticipazione fatta dall’assessore all’Urbanistica di Trento. Il quale, nel suo indefesso intento di mediare tra gli interessi dei cittadini e quelli dei costruttori, ha promesso che si darà da fare presso la Provincia affinché questa trovi il modo di modificare le proprie normative per consentire ancora le costruzioni, anche se la viabilità risultasse inidonea.
La cosa, quella sera, mi lasciò di stucco. Poi ribattei all’assessore. Ricordavo che il progetto di un condominio-quartiere in via dei Castori a Martignano era stato bloccato dalla commissione urbanistica del Comune per insufficiente larghezza della strada di accesso; e che, dopo una prima inutile difesa dell’assessore che paventava l’impossibilità di realizzare strade adeguate, invece in breve tempo il progetto era stato modificato raggiungendo una dimensione decente della viabilità; e conseguentemente veniva approvato.
A mio avviso, ma anche ad avviso del Tar e del consiglio di Stato (come ben sanno i lettori di QT) se un progetto non soddisfa i requisiti delle normative comunali, va rivisto; e se la modifica non è proprio possibile (ad esempio, perché allargamenti della viabilità sono impossibili) va abbandonato: vuol dire che ci sono aree della città dove non si può più costruire. Invece l’assessore all’Urbanistica si permette di brigare presso la Provincia (per di più senza dirlo in Commissione urbanistica) per ottenere riduzioni dei limiti dimensionali delle strade, cioè per poter costruire anche là dove la viabilità sarebbe impraticabile. Il fatto è di una gravità inaudita, sia perché cozza contro la volontà del Consiglio comunale di rendere più decorosa e sicura la viabilità cittadina (e in proposito è in vigore un piano del Comune ( spesso dimenticato dall’assessore, che consente l’utilizzo dei sottotetti ai fini abitativi solo se associato a una dimensione minima della viabilità di accesso); sia perché cozza contro il diritto dei cittadini di percorrere le proprie strade, sia a piedi che coi mezzi mobili, in sicurezza.
Mi sembrava che il mio intervento del 23 maggio, riferito al caso del condominio-quartiere di via dei Castori, fosse risultato eloquente, ma non ne ho trovato traccia nel resoconto giornalistico.
Un altro punto che non viene del tutto ripreso dal Trentino è quello riguardante il rispetto delle norme comunali di tutela del paesaggio: le quali, se in passato fossero state applicate, avrebbero bloccato la devastazione della collina.
Ricordavo, nel mio intervento, che finalmente, dopo una lunga battaglia condotta dentro e fuori dall’aula consigliare (mi riferisco ai servizi di QT sul Marcio nel Comune di Trento), si è ottenuto che, nel rilascio di nuove concessioni edilizie, si rispettino le norme di tutela del paesaggio. Lo stesso sindaco, nella sua prolusione all’incontro coi cittadini, ha ricordato che i responsabili degli uffici dell’urbanistica avevano effettivamente fatto dei "pasticci" dimenticando (?) di far applicare le norme dell’allegato 5 al Piano regolatore, a tutela del paesaggio.
In conclusione, voglio citare quanto gentilmente, ma fermamente, è stato esposto, di fronte all’attonito assessore all’Urbanistica, dalla signora Dal Rì, di Villazzano in merito ai vergognosi condomini che, frutto di vecchi "pasticci" dei funzionari dell’urbanistica del Comune, si stanno ultimando a Villazzano, a favore dei costruttori e in dispregio delle norme; costruzioni che offendono la città e feriscono i diritti e la qualità della vita dei quei cittadini.