Piano Regolatore: le nostre osservazioni
Il Comitato Spontaneo San Giuseppe (che allo stato attuale conta oltre 600 adesioni), sorto dopo l’adozione della variante 2001 al Piano Regolatore del Comune di Trento per evidenziare alcune problematiche relative alla sopracitata variante.
Dopo un attento esame del PRG abbiamo riscontrato un’incoerenza progettuale che ragionevolmente temiamo possa ripetere lo stesso errore che dagli inizi degli anni ’70 ha gravemente compromesso la vivibilità e la qualità della vita nel quartiere di Piedicastello e che solo ora si sta cercando di recuperare investendo molte più risorse di quelle che originariamente sarebbero servite per realizzare lo stesso progetto.
Affinché questo non avvenga, le sottoponiamo alcune riflessioni che non riguardano solo il nostro rione ma che coinvolgono l’intera città; riflessioni rese ancor più necessarie dalle motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione comunale ad adottare questa variante: il grande parco fluviale, il nuovo rapporto tra la città ed il fiume, la riqualificazione urbana del Palazzo delle Albere, il recupero di qualità di un’area dismessa.
In particolare ci riferiamo alla strada che andrà a sostituire via Sanseverino nel tratto tra via Monte Baldo e la nuova rotatoria di via delle Ghiaie. A tal proposito evidenziamo:
1. Le dimensioni della strada (circa 12,5 metri) sono tali da considerarla strada ad intenso traffico; nonostante ciò essa è stata posta adiacente ad una zona residenziale, già peraltro "circondata" da strade importanti (e quindi molto trafficate) di servizio a chi entra ed esce dalla parte sud della città, con grave pregiudizio per la salute dei cittadini residenti in questa zona.
2. Non e’ una strada di servizio per i residenti, i quali non vi hanno accesso diretto, ma una strada di passaggio e di collegamento sia da nord a sud che dal centro a sud; essa si inserisce in un tratto stradale che corre pressoché parallelo alla tangenziale (che dista solo poche centinaia di metri) e della quale finirebbe per fare le veci, spostando così il traffico dalla tangenziale stessa a questa nuova arteria (molto più comoda!).
3. Appare chiaro che l’intendimento dell’Amministrazione Comunale è quello di decongestionare dal traffico il centro storico e le zone limitrofe, riversando però tale traffico non al di fuori della città, bensì al di là della ferrovia, andando a peggiorare la qualità della vita di una circoscrizione già pesantemente sacrificata in termini di inquinamento dell’aria e acustico.
4. Non si capisce la motivazione per la quale il PRG ha graficamente indicato interrato il tratto di strada precedente (per intenderci quello che percorre l’ex area Michelin) per poi far riemergere la strada stessa all’altezza dell’incrocio con via Monte Baldo e farla proseguire a ridosso di case già esistenti. Perché non interrare la strada anche in questo tratto? Gli interessi che si vogliono salvaguardare nell’ex area Michelin sono diversi da quelli che l’amministrazione dovrebbe perseguire anche nel resto del territorio comunale? Siamo forse cittadini di serie B?
5. E’ intuitivo che la strada di cui discutiamo provocherà anche il congestionamento del traffico in via Monte Baldo, dal momento che l’incrocio con la nuova strada obbligherà gli automobilisti che si trovano in via Monte Baldo a fermarsi per immettersi nella strada in questione (che per sua natura deve essere scorrevole), contribuendo ad aumentare il livello di inquinamento della zona.
6. Gli alti costi di realizzazione della strada (sia per la parte interrata che per la parte in superficie) sono giustificati, considerato che esiste già una tangenziale a poche centinaia di metri e che tale nuova strada e’ di fatto una parallela della tangenziale stessa?
7. Non riteniamo plausibile che la suddetta strada possa configurarsi come semplice strada urbana, per un triplice ordine di ragioni: in primo luogo, perché prevede poche immissioni; in secondo luogo, perché dalla planimetria non emergono i marciapiedi; in terzo luogo, perché la parte interrata nell’ex area Michelin mal si concilia con qualsiasi tentativo di minimizzare la portata reale di questa strada: nella parte interrata, infatti, il buon senso dice che non verranno posti i marciapiedi, né verrà realizzata una pista ciclabile; ma allora quando la strada riemerge in superficie verrà strozzata per far posto ai marciapiedi ed alla pista ciclabile?
8. La strada funge da collegamento con via Fersina, il nuovo ospedale ed il polo sportivo delle Ghiaie: essa è pertanto una strada a servizio di un’area in forte sviluppo ed è quindi potenzialmente destinata ad essere la più idonea ad accogliere l’incremento di traffico che ne conseguirebbe. Tutto ciò sempre a danno della qualità della vita e della salute dei cittadini che abitano nella Circoscrizione.
9. E’ stato preso in considerazione l’aspetto della sicurezza fisica dei cittadini, dal momento che l’incremento del flusso di autoveicoli in una zona urbana comporta statisticamente un incremento della possibilità di incidenti tra automobili e ciclisti/pedoni che la utilizzano?
Da un punto di vista più generale, inoltre, ci sembra che fino all’altezza del ponte di San Lorenzo l’impostazione progettuale sia chiara, mentre più a sud la situazione generale appare confusa e meno ragionata, quasi come se l’attenzione dedicata a questa parte della città sia stata inferiore. In altre parole, la vivibilità a nord della città appare incompatibile con quella a sud, con la conseguenza che risulta compromessa la vivibilità di tutta la città. Possiamo aggiungere che questa strada non salvaguarda nemmeno l’aspetto ambientale della città, poiché separa nettamente il parco fluviale da essa: infatti qui il rapporto tra la città e il fiume è ostacolato dalla strada che vi si frappone; un paradosso che l’eliminazione di via Sanseverino ha lo scopo di evitare.
In altri termini, questa strada porta con sé due problemi: il primo per le abitazioni ad essa adiacenti, che vengono separate dal parco; il secondo per il parco, che viene separato dalla città.
Quanto all’interramento, ci sorge spontanea una domanda: la variante 2001 al PRG prevede l’interramento della ferrovia per far posto ad una strada, ma allora perché oltre il palazzo delle Albere viene mantenuta in superficie la ferrovia e viene invece interrata la strada? Perché non proseguire con l’interramento della ferrovia e continuare così la strada in superficie sopra la ferrovia? Riteniamo infatti che se l’Amministrazione vuole raggiungere un obiettivo di qualità debba cercare anche di recuperare le risorse che permettano di realizzare tale obiettivo indistintamente per tutto il territorio comunale.
Per tutti questi motivi auspichiamo che l’Amministrazione comunale riesamini la Variante 2001 al PRG, sia perché nella progettazione dell’area in questione non si è legati a nulla di preesistente, sia perché i diritti soggettivi alla salute, al benessere ed all’ambiente non inquinato sono tutelati da norme primarie collettive e dalla Costituzione.