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Il geologo della frana: dovete scusarvi!

Silva Fronza

Formo la presente in nome e per conto del dott. Paolo Pergher, perché Lei, in qualità di autore oltre che di direttore responsabile del quindicinale Questotrentino, sotto il titolo Il Comune di Trento, il marcio e la frana, ha esposto - evidentemente suggerendole per vere, - situazioni che non sono affatto rapportabili al mio cliente, dando per certa una responsabilità di quest’ultimo in ordine al fatto-frana dell’8 febbraio 2008 in via Spalliera. L’esposizione dei fatti nell’articolo da Lei curato ha evocato in maniera suggestiva un quadro generale fondato su dati non ancora accertati, tant’è che, come forse è più noto a Lei che ai difensori, è in corso un incidente probatorio per incarico del P.M., proprio per accertare i fatti in stretto nesso di causalità con i comportamenti delle varie parti interessate.

Solo all’esito di quell’incidente probatorio, e forse anche all’esito di ulteriori acquisizioni probatorie, si potranno stabilire la responsabilità di Tizio o di Caio in relazione all’incidente di cui la cronaca si è occupata.

Quello che Lei vuole fare intendere ai Suoi lettori è che il dott. Paolo Pergher è uno sconsiderato professionista il quale esprime valutazioni fondate su studi geologici inveritieri, supportando però pareri positivi all’edificazione solo perché prezzolato dalle imprese. Parla di una "soave leggerezza" riferita sì all’Ufficio Tecnico del Comune, ma certamente riferita anche, per evidente correlazione nella lettura suggestiva del Suo articolo, al comportamento del professionista dott. Pergher "acquistato" con denaro dall’impresa.

Non v’è dubbio che le espressioni, i toni e le correlazioni da Lei usate nel suggestivo articolo offerto ai lettori di Questotrentino, contengono gli elementi del reato di diffamazione a mezzo stampa.

E’ un articolo assolutamente lesivo dell’onore e del decoro del mio cliente, che viene da Lei accusato di responsabilità che, per converso, non sono state comunque accertate.

Lei ha espresso una condanna a carico del dott. Pergher che la Magistratura, quale unico Organo deputato a condannare o a eventualmente assolvere, non è in grado di pronunciare perché i fatti a cui Lei, sic, rapporta accertate responsabilità sono tutt’altro che accertati, ma per l’appunto in fase di accertamento. Lei, invece, ha già concluso il processo con valutazioni assolutamente personali e quindi diffamatorie arrecando non solo danno morale al mio cliente, ma evidentemente anche eventuale grave danno economico qualora i lettori, suggestionati dalle Sue frasi diffamatorie, dovessero in qualche modo credere ai Suoi giudizi e alle Sue condanne che, certamente, Lei non è deputato ad emettere in quanto non è Organo Giurisdizionale.

Prima di procedere a presentare denuncia per diffamazione a mezzo stampa, iniziativa che ho vivamente caldeggiato al mio cliente, sono ad invitarLa a pubblicare un altro articolo di consistenza, dal punto di vista anche grafico e di contenuti, tale da esprimere il Suo più corretto convincimento che quanto scritto e firmato nell’articolo del 23 febbraio 2008, era frutto delle Sue opinioni. Vorrà pertanto, attraverso il nuovo articolo, esprimere anche le Sue pubbliche scuse al dott. Paolo Pergher per i toni del Suo articolo e per le Sue infondate quanto premature condanne.

Attendo un cortese Suo sollecito riscontro entro e non oltre 5 (cinque) giorni da oggi,dopodiché procederò alla tutela delle ragioni del mio assistito in adegua sede giudiziale. Distinti saluti.

Risposta

Ne discuteremo in tribunale

Gentile avvocato,  sono rimasto piuttosto sorpreso dal contenuto della Sua lettera del 7 marzo 2008 scrittami per conto del dott. Paolo Pergher. Io infatti, nell’articolo su Questotrentino del 23 febbraio scorso, sotto il titolo Il Comune di Trento, il marcio e la frana, non ho affatto preteso di sputare sentenze contro alcuno, ma mi sono limitato ad esporre fatti accertati e ad esprimere le mie motivate opinioni su di essi.

E’ accertato che la frana vi è stata, che è stata provocata da scavi autorizzati sulla base di una perizia geologica del dott. Pergher ritenuta dagli uffici comunali rassicurante, e che il dott. Pergher non era perito del Comune o terzo rispetto agli opposti interessi, bensì dell’impresa interessata alla costruzione e da questa remunerato.

Questi i fatti sulla base dei quali mi pare sia difficile contestare l’opinione che tale modo di procedere non dà alcuna garanzia di tutela del pubblico interesse. Se il dott. Pergher vuole querelarmi si accomodi.

Ma discuteremo in tribunale.

Cordiali saluti.

ing. Ettore Paris