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L’assessore Andreatta denunciato per truffa?

Trento: il caso Auto In si incattivisce e si profilano querele. Ma l'ambiguo assessore all'Urbanistica non è un truffatore, è "solo" una sciagura per la città.

Non è cosa di tutti i giorni che un imprenditore preannunci una denuncia per truffa a carico dell’Assessore all’Urbanistica. Diciamo che sono grosso modo possibili due interpretazioni: o l’imprenditore è un pazzerellone, che dà i numeri in seguito a un affare andato a male; o siamo in un ambito politico malsano, che ha eretto la furbata a stile di governo. Nel caso di cui parliamo, la vicenda Auto In che vede contrapposti il concessionario Renault Eugenio Martini e l’assessore Alessandro Andreatta, non conosciamo l’imprenditore, ma vediamo che è supportato, con grande determinazione, dal suo avvocato, Vanni Ceola, che oltre a fare il libero professionista è pure presidente di Trentino Trasporti: e che un pazzerellone, propenso alle sparate, proprio non è; anzi, è un uomo dell’establishment. Rimane quindi la seconda ipotesi: lo stile furbastro; o, come abbiamo in altri casi spiegato, il marcio nel Comune di Trento.

Della vicenda, estremamente istruttiva, avevamo già sommariamente parlato (Trento, i nodi vengono al pettine, su QT n° 12 del 16 giugno 2007); qui la riprendiamo, raccontandola a due livelli, quello palese, dei dibattiti e degli atti ufficiali, e quello occulto, degli accordi sottobanco.

L’area in località Crosare, (a sinistra dell'omonima strada, indicata in azzurro nella foto), incautamente acquistata da Auto In, su indicazione - si accusa - dell’assessore Andreatta.

Dunque, la concessionaria Renault di Trento Nord, la Auto In di Eugenio Martini, una trentina di dipendenti, si trova in scadenza di affitto (settembre 2009) nell’attuale sede di via Solteri e comincia a darsi da fare per trovare una nuova sede. Cerca un’area per edificarla, e la individua in un lotto in via delle Crosare: 5.500 mq prospicienti la statale del Brennero, dei quali 1.600 da espropriare per una nuova rotatoria. Una localizzazione ottimale per un’autoconcessionaria; però con un problema: l’area, sebbene sostanzialmente incolta, è agricola. Martini ne chiede quindi la trasformazione in area produttiva e la Commissione Urbanistica approva, ma quando il provvedimento approda in aula, il Consiglio comunale invece respinge.

Come mai? Il fatto è che il terreno è di proprietà della municipalizzata comunale Trentino Servizi (la ex-Sit per intenderci) e Auto In lo ha acquistato, pochi giorni prima del Consiglio comunale, come area agricola, non come area produttiva; quindi il Comune, cambiando la destinazione d’uso, ne moltiplica il valore, ma il guadagno non va (se non in parte ridotta) a Trentino Servizi, cioè alle casse comunali, ma a Martini. Un evidente regalo al privato e un danno per le casse comunali, cui il Consiglio si ribella, bocciando la proposta di Andreatta e della Commissione urbanistica.

Auto In resta però senza sede. Cerca soluzioni alternative, le propone al Comune: sono però poco convincenti e vengono respinte. Martini, che si ritrova in possesso di un’area sul lungo periodo pregiata (perché prima o poi perderà il vincolo agricolo) ma al momento inutilizzabile, e non sa più dove trasferire l’attività, a questo punto sbotta: indice assieme a Ceola una conferenza stampa per annunciare la presentazione di un esposto penale per truffa contro l’assessore Andreatta. Accusato di aver suggerito lui, come assessore, il percorso pasticciato in cui Martini si è trovato invischiato.

Ma perché il reato di truffa?

"Le rispondo con il testo dell’articolo 640 del codice penale – ci risponde l’avv. Ceola – che riguarda appunto la truffa: ‘Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore (il Martini nel nostro caso), procura a sé o ad altri (la Trentino Servizi) un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni...’"

L’ingiusto profitto sarebbe della Trentino Servizi?

"Sì, perché Martini ha comperato i 5.500 metri del terreno (dei quali solo 3.900 utilizzabili, gli altri saranno espropriati) ad un prezzo – 975.000 euro più Iva – che è sì inferiore al valore come area produttiva, ma anche notevolmente superiore al valore come terreno agricolo. E il terreno era ed è rimasto agricolo. E Martini ha speso un milione e duecentomila euro per un’area inutilizzabile".

Andreatta che c’entra?

"E’ stato lui ad assicurare a Martini: ‘Ci pensiamo noi a trovare il terreno adatto.’ E poi, sul terreno delle Crosare: ‘Qui faremo una grande rotatoria, localizzazione ottima per una concessionaria.’ Ai dubbi di Martini – ‘E’ terreno agricolo’ – l’assessore rispondeva: ‘Non c’è problema. Abbiamo una maggioranza di 32 persone, si cambierà la destinazione’."

Di qui, nel dicembre del 2004, prima il compromesso tra Auto In e Trentino Servizi (con versamento di 50.000 euro), poi la richiesta al Comune di cambiamento di destinazione del terreno, infine il rogito dal notaio, con il versamento della cifra totale: 975.000 euro. Ma prima del Sì finale del Comune, che diviene invece un No.

"Il tutto è avvenuto sempre dietro le assicurazioni di Andreatta: ‘Vi potete fidare, ci penso io: facciamo realizzare due soldi a Trentino Servizi e poi gestiamo la cosa’. Il vertice di un’amministrazione non può rapportarsi così con un’impresa in difficoltà, e poi tirarsi indietro come se nulla fosse".

L’Assessore all’Urbanistica del Comune di Trento, Alessandro Andreatta (Margherita),

Che prove avete, dal momento che Andreatta nega?

"Oltre alla testimonianza di Martini e, su alcuni passaggi, alla mia, c’è quella del progettista arch. Roberto Bortolotti (già presidente dell’Ordine degli Architetti ndr) e del numero due di Auto In Piancastelli."

Da quanto lei descrive Andreatta sembra soprattutto un gran pasticcione più che un truffatore...

"Io dico che un politico non può avere certi comportamenti. Per sua responsabilità Auto In si trova ad avere investito in un terreno inutilizzabile; e a trovarsi in una situazione senza via d’uscita. Perché ha un bel dire in Comune Michelangelo Marchesi (capogruppo di Trento Democratica ndr) che a Trento ci sono diverse aree produttive inutilizzate; sono tutte situate a Trento Sud, dove Auto In non può andare, perché già vi è la concessionaria Renault di Hartmann; a Trento Nord aree non ce ne sono, ci sono quelle ex-Whirlpool acquistate da Pisetta. Ma Pisetta, conosciuto lo stato di difficoltà di Martini, ne approfitta, e chiede prezzi insostenibili. Io chiedo: è questa la maniera di operare verso un’impresa?"

Una nostra conclusione? L’assessore Andreatta non è un truffatore. E’ però un assessore che si muove con estrema disinvoltura e con sistematica doppiezza.

Da anni seguiamo l’urbanistica nel capoluogo; e continuamente (in particolare nelle nostre inchieste sulla devastazione della collina, ma non solo, vedi Comune di Trento speculazione, illegalità, menzogne) abbiamo registrato il suo modo d’agire: doppio, ambiguo per scelta culturale, prono ai poteri forti per scelta politica. Al di là del caso Auto In – sintomatico ma in fondo secondario - un assessore del genere, in una materia delicatissima come l’urbanistica, dove girano i miliardi di euro, non può non essere una sciagura.

E tale è per la città Alessandro Andreatta.

Il punto è che il suo sindaco, Alberto Pacher, al di là dei sondaggi personaggio debole e irresoluto, per inettitudine lo copre sempre. Con un doppio risultato: le istituzioni comunali perdono via via di credibilità, i poteri forti si ingrassano (chi ci guadagnerà dalla storia Auto In? Il Pisetta di turno).

Il marcio nel Comune lentamente avanza.