D’Alema chiama il papa “Santo Padre”, Bassolino assolve il cardinal Giordano per il sangue di S.Gennaro, Rutelli si genuflette a Padre Pio, i sindacati trentini... Con la fine delle ideologie, si abbracciano clericalismo e opportunismo politico.
La laicità perduta: i grotteschi travestimenti, gli insultanti integralismi di candidati alla ricerca del voto cattolico. Ma i laici (i non credenti e i cattolici non-integralisti), quelli non votano?
Il vicolo cieco in cui ci si è cacciati con l'insegnamento cattolico nella scuola: le richieste degli islamici, le reazioni dei politici, il prurito degli integralisti nostrani. Quale possibile soluzione?
Chiesa e religione, dal referendum sull’aborto a quello sulla fecondazione assistita. Passando per i collateralismi, la repressione interna, la perdita di autorevolezza.
In Russia i cattolici sono lo 0,3% della popolazione, Wojtyla è un perfetto sconosciuto. Eppure, secondo i media, lì avrebbe distrutto un impero. Un esempio clamoroso di servilismo intellettuale.
Le contraddizioni di un lungo papato: la svolta autoritaria e personalistica, la riproposizione di forme di religiosità primordiali, l’appoggio a establishment corrotti. Ma anche il primato dei valori e dell’etica, la strenua difesa della pace, il riconoscimento delle colpe, il secco rifiuto allo scontro tra religioni.
Uno strano incontro (con i giovani?) di D'Alema e Sofri: che, oltre al narcisismo delle star della politica, rivela la disarmante debolezza della cultura laica e di sinistra.
L’impossibilità - secondo Ratzinger - di un’etica laica oggi adeguata. E la necessità anche per i laici di riconoscere un’Autorità superiore, cioè Dio (e chi lo rappresenta).
Intervista a Souad Sbai, presidente della Confederazione delle associazioni della comunità marocchina in Italia, e direttrice del mensile Al Maghrebiya. Da “Una Città”, mensile di Forlì.
Non si chiede alla religione di rinunciare alla propria verità; ma tutti, nello Stato, a prescindere dal loro credo, devono riconoscere la propria casa.
Ancora sulla legge Salvaterra: il bambino (il riordino della formazione professionale) e l’acqua sporca (la subordinazione della scuola alle comunità locali, la perdita di centralità della scuola pubblica) in due interviste parallele a Vincenzo Bonmassar (Uil) e Margherita Cogo (Ds, vicepresidente della Giunta provinciale).
Il futuro della scuola trentina parte anche dalla riabilitazione di un vescovo ucciso in battaglia, santo forse fasullo, sicuramente emblema dell'invadenza del clero.
Come reazione al neo clericalismo, il nuovo partito che unisce socialisti e radicali. Intervista a Nicola Zoller (Sdi) su clericalismo, Concordato, società multireligiosa.
La Chiesa ha sempre fatto più politica che carità. Il problema non è di metodo, ma di merito, la visione retrogada di un’istituzione impaurita e nostalgica.
La nuova invadenza clericale, la divaricazione tra i valori “cattolici” e quelli laici, che conseguenze sta avendo sulla politica? Taglierà alla base l’Ulivo? Saboterà la convergenza tra la cultura di sinistra e quella cattolica? Dibattito a più voci, tra studiosi e politici credenti e non credenti.
Il leit-motiv delle agenzie culturali: il Trentino è sempre stato tutto conservatore e cattolico, disciplinatamente ossequiente a un potere lungimirante. Ma questo non è un dato storico, è una favola, anzi, una manipolazione. Per di più pericolosa, nell’attuale società interculturale. Chi la propaga, per quali motivi, chi dovrebbe opporsi e non lo fa.
La contrapposizione (funesta) tra laici e cattolici e quella (doverosa) tra laici e clericali: le tematiche della nuova associazione "Laici per i diritti civili".
La libertà non più valore fondante dell'occidente; l'egoismo assunto a dogma, l'altruismo a colpa. I disarmanti approdi del rifiuto della solidarietà agli islamici deprivati dei loro (o nostri?) diritti.