Margherita ha fatto il pieno
Venerdì 7 maggio una folla straripante ha riempito ogni angolo della sala del Museo Trentino di scienze naturali in occasione di un incontro con l’astrofisica Margherita Hack, organizzato dall’associazione “Laici trentini per i diritti civili” (prendendone anche simbolicamente la tessera).
La professoressa, di cui sono inutili le presentazioni, vista la sua notorietà, veniva a presentare il suo libro “Libera scienza in libero stato”, ma il suo intervento a braccio, interrotto da applausi e risate stimolati anche dalla sua verve toscana, ha spaziato sui principali mali che affliggono la ricerca nel nostro paese.
L’influenza vaticana, dalla Hack apostrofata senza giri di parole, fa da contraltare al costante ed inesorabile declino della nostra università, che sta subendo colpi mortali soprattutto dalle miopi politiche sulla ricerca portate avanti da questo governo. Hack non risparmia nessuno: da Benedetto Croce, per cui le materie scientifiche dovevano essere appannaggio delle “menti minute”, al vicepresidente del CNR De Mattei, che organizza un convegno scientifico sul creazionismo, a Papa Ratzinger, che se la prende con “l’avidità” dei ricercatori (quando guadagnano meno che gli operai), fino ai vari ministri dell’Università, di destra e di sinistra, che hanno finito per abbassare il livello complessivo della ricerca mantenendo i privilegi e le baronie.
La professoressa nel suo libro dà anche ricette concrete e puntuali, ma il suo è soprattutto un approccio mentale fatto di libertà e laicità dove conta davvero il merito al di là di ogni confessione e di ogni posizione sociale.
Il giorno dopo Margherita Hack ha fatto il pieno un’altra volta incantando gli studenti dell’Istituto Degasperi di Borgo Valsugana parlando dell’affascinante cammino della ricerca sull’universo. Ed è proprio parlando delle stelle che il viso dell’anziana ma combattiva donna di scienza si accende trascinando sempre il pubblico.