C’era chi tifava per il flop, eppure il Festival dell’Economia è stato un grande, importante, inaspettato successo. I motivi, le conseguenze, le prospettive.
L'assessore Grisenti presenta il progetto di una super tangenziale in Val Lagarina. Costosissima (migliaia di miliardi) e inutile. Ma "i soldi ci sono"; e allora si buttano. Il che vuol dire che la Giunta è senza strategia.
Chiude a Malè la Lowara: dopo aver fatto fare agli operai gli straordinari per riempirsi i magazzini, e quindi trasferirsi in Polonia. Eppure non è detto che, con la globalizzazione, questo debba essere il destino dell’industria non trentina. Il sistema filiera ci dice che...
A Rovereto, un interessante esperimento: i cittadini propongono le tematiche da trattare in Consiglio comunale. E la cosa (almeno per una sera) funziona.
Il secondo Festival dell’Economia: vinto il confronto con Milano e la Bocconi, il successo è strategico. Il significato per Trento, le prospettive, il rischio di un approccio consumistico alla cultura. In queste pagine una prima rivisitazione meditata dei temi che hanno attraversato il Festival.
In Germania la Whirlpool produce elettrodomestici d’avanguardia, pagando gli operai 32 dollari l’ora, spiega il New York Times. Perchè a Trento, invece...?
Dellai con un blitz disinnesca una bomba sociale e guadagna tempo per una soluzione di lungo periodo. Però vengono al pettine gravi nodi: la politica industriale (carente), l’urbanistica (ridicolizzata), i sempiterni rapporti con la speculazione, quelli con gli istituti “pubblico-privati”...
La nuova linea ferroviaria per il Brennero, un grande tunnel che attraverserà il Trentino. Come sarà, e cosa comporta. Ma soprattutto: perché non se ne discute?
Ignorato dalla pubblica amministrazione, sconosciuto ai consumatori, è invece uno strumento che può portare benefici al territorio e alla comunità. Il caso del Bilancio Sociale del gruppo Poli.
All'interno dello stimolante contro-festival dell'Economia, la messa in scena, ad opera del circolo Wallenda del racconto di Herman Melville "Bartlbey lo scrivano", efficace esempio di messaggio anti-produttivista.
E’ arrivata, e si aggraverà. Se ne può uscire all’indietro, piegati e marginali, oppure in avanti, con un sistema più equo e innovativo.
Le caratteristiche trentine della crisi, i provvedimenti della Provincia e la nuova cultura dei rapporti economici che si potrebbe innescare.
Per tanti è la fine non solo di un reddito sicuro, ma anche di un’esperienza che dava identità, senso del futuro. E per qualcuno vorrà dire dover lasciare l’Italia.
I volti e le storie degli immigrati diventati imprenditori.
In Trentino è boom d’imprese gestite
da extracomunitari. Una scelta che facilita
la loro integrazione sociale, con un vissuto
che oscilla tra insicurezze e voglia di riscatto.
Il Festival dell’Economia consente quest’anno di ragionare sul rapporto tra informazione e economia, due ambiti entrambi schiavi di un dogma duro a morire
Come e perchè il Trentino dellaiano, con un bilancio fortemente ridotto, non è più proponibile. È un modello politico-sociale che non può più funzionare. Ma la politica (e anche la società?) non si pone il problema.
A farcela nella crisi sono soprattutto le medie imprese che internazionalizzano e fanno rete. Il caso della Grafica Veneta. Da “Una Città”, mensile di Forlì.
È la “madrepatria”, per la SVP; che però si guarda bene dal prendere a modello le coraggiose misure che in quel paese si stanno prendendo per contrastare la crisi
Questo il titolo dell’allarmato rapporto ufficiale sull’economia trentina: dal 1999 al 2013 – gli anni di Dellai - il Trentino è andato indietro, e di molto, rispetto alla non brillante Italia. La gravità di un declino che sembra inarrestabile: dobbiamo sperare in Rossi?
Le bacchettate della Corte dei Conti alla PAT.
È l’effetto dei nuovi controlli, italiani ed europei, che confliggono con il debito provinciale, fatto crescere con troppa allegria.
Le tante, lungimiranti proposte del Cesare Battisti socialista modernizzatore: su ferrovie, centrali idroelettriche, banche, turismo… E l’amarezza per l’immobilismo della borghesia trentina e del governo austriaco.
Diamo un’occhiata ai dati relativi alla banda ultra larga in Trentino, che non esce dal fondo della classifica della copertura del territorio. Ma Open Fiber, assieme ad Enel, fa ben sperare.