Contributi alla speculazione
Il primo banco di prova della buone intenzioni della legge finanziaria (vedi articolo precedente) è subito balzato alla ribalta con la crisi delle funivie Folgarida-Marilleva. La situazione, che avevamo già illustrato nel numero di dicembre di QT si è ulteriormente aggravata. Il padrone della società, Ernesto Bertoli, si è avventurato in un’operazione speculativa su dei terreni adiacenti l’aeroporto di Venezia. Ma la speculazione è andata male, e ne è sortito un buco spaventoso, di 100 milioni ed oltre, in cui sono rimaste coinvolte le Funivie, e a cascata gli investitori: Comuni, Casse Rurali, privati della Val di Sole.
Ora la Provincia interverrà. Com’è doveroso, perché le Funivie sono una società sana con il core business, gli impianti funiviari, in solido attivo, e che costituisce l’asse portante dell’economia turistica di quella valle.
Il punto è come si interverrà. Per salvare l’attività impiantistica o per salvare gli speculatori (Bertoli, ma anche gli sprovveduti solandri che hanno pensato di fare soldi facili in laguna)?
La domanda dovrebbe avere una risposta ovvia. Ma non scontata. Bisognerà vigilare.