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QT n. 9, settembre 2024 Trentagiorni

Il Generale dei Servizi Segreti (dice lui) e la sua scomparsa da “Perfido”

Tra le ultime anomalie delprocedimento “Perfido” sui colletti bianchi, c’è un’altra scomparsa, a del generale Dario Buffa. Pur essendo a capo del Comando Militare Esercito “Trentino-Alto Adige”, non lo abbiamo mai considerato tra i “pesci grossi”. Infatti si distingue per favorire Domenico Morello (la cui posizione, dopo le condanne per associazione mafiosa in Assise e in Appello ora pende in Cassazione): gli procura un porto d’armi anche se, a causa di precedenti condanne, non ne ha diritto; si interessa presso gli Uffici del Tribunale e presso un agente di scorta sullo stato delle investigazioni a suo carico; cerca di scoprire se è intercettato.

A tale proposito è surreale un’intercettazione inel corso della quale Morello, assicura l’interlocutore: “Io non sono sotto controllo, perché il Generale mi ha detto di no”. E ancora Buffa assicura Morello, che teme di essere indagato, “di aver verificato, tramite conoscenze nella Procura della Repubblica di Trento, un’eventuale iscrizione di Morello nel registro degli indagati… di non essersi rivolto direttamente al giudice Avolio (il Presidente del Tribunale assiduo frequentatore delle 'cene di capra' n.d.r.), ma di aver chiesto ad altra fonte, apprendendo che Morello non è iscritto in nessun procedimento penale”.

Insomma, il generale non ne indovina una, ma di buona volontà per favorire un pregiudicato, in odore di ulteriore procedimento per mafia, ce ne ha tanta.

E non dobbiamo immaginare che il mondo collaterale alla criminalità organizzata debba essere formato da geni, ci possono essere anche i pasticcioni. Forse solo un po’ meno pericolosi.

E di pasticci il nostro generale ne combina. Arriva in più occasioni – scrive la Procura - a qualificarsi “come appartenente ai servizi segreti dell’AISE (Agenzia informazioni e sicurezza esterna, cioè per l'estero, n.d.r.) al fine di accreditarsi in ambiti istituzionali per ottenere vantaggi per sé e per lo stesso Morello”.

Pasticcia a tal punto da presentarsi come agente dell’AISE anche al colonnello Alexander Platzgummer, che - guarda caso - è il comandante dei ROS che stanno conducendo proprio l’Operazione Perfido.

Naturalmente è uno dei commensali più autorevoli alle 'cene di capra' organizzate da Giulio Carini, come pure è gestore della chat “Pallavolo”, in cui si scambiavano messaggi i protagonisti della vicenda giudiziaria su Feudo Arancio della Mezzacorona, chat di cui molto si è occupato il CSM nel valutare l’operato del Presidente Avolio. Insomma, un personaggio non certo insignificante all’interno dei cosiddetti “colletti bianchi” in qualche maniera contigui alla locale ‘ndranghetista, e su cui sarebbero stati molto utili ulteriori approfondimenti.

Invece, niente. Infatti nell’Avviso di Conclusione delle Indagini del 23 marzo 2023, il generale risulta il primo della lista, indagato per favoreggiamento personale e per sostituzione di persona; ma nella successiva richiesta di rinvio a giudizio del novembre dello stesso anno, Dario Buffa scompare. Non si trova più il suo nome. E non siamo riusciti ad ottenere ulteriori informazioni.

Anche qui, le speranze di approfondire alcuni lati della vicenda Perfido forse strampalati, ma di sicuro oscuri, sono state malamente deluse.

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