Come si è voluto localizzare un distributore in un posto pericoloso e come poi, puntuale, è arrivato l'incidente mortale. L'esito infausto delle inerzie burocratiche.
Il ruolo del capoluogo, l’incremento demografico, i continui pasticci urbanistici. I nuovi problemi di una città (ora) troppo attrattiva, in un confronto tra i candidati Pacher, Coppola, Zampiccoli.
A proposito della fiction televisiva sullo statista democristiano. Proprio l’agiografia e la semplificazione storica fanno perdere carica drammatica al racconto, e non rendono giustizia a una personalità grande proprio perchè complessa.
Il risultato delle elezioni comunali: la sconfitta degli apparati, la performance del buonismo di Pacher e, sottotraccia, una nuova inquietudine sociale.
Il voto elettronico: pregi e difetti di un sistema già sperimentato, l’8 maggio scorso, da 7.000 elettori in 5 Comuni trentini. Il timore (e gli antidoti) dei brogli informatici.
...un deposito di libri? Un posto dove leggere gratis il giornale? Una struttura che organizza eventi culturali? Le proposte avanzate dai bibliotecari per adeguarsi ai nuovi tempi.
Le cooperative, in splendida salute, pensano all’ ”internazionalizzazione”. Ma il problema vero è il solito: decisioni e democrazia. Cosa è cambiato nell’era di Diego Schelfi.
E intorno, un’America in difficoltà, che però non può, tirarsi indietro, un’Europa interventista che rimpiange di non aver ascoltato la saggezza di Chirac e Schroeder, e una Russia che rialza la testa. E una Cina che incombe.
E’ terminato nella più totale delusione il lavoro per la candidatura all’Unesco delle Dolomiti come Patrimonio dell’umanità: cime dimenticate (il Sassolungo!!!) lavori secretati, ossessiva preoccupazione di salvaguardare non la montagna, ma il turismo più aggressivo.
La tenuta del vivere civile è stata messa in discussione dalle violenze di New Orleans. Il lato oscuro dell’umanità, il ruolo della cultura della disuguaglianza e dello smantellamento delle politiche sociali.
Resoconto fedele di un incredibile dibattito, al limite della sceneggiatura teatrale. Il popolo dell’Itea e i consiglieri provinciali a confronto: e succede che...
Non si chiede alla religione di rinunciare alla propria verità; ma tutti, nello Stato, a prescindere dal loro credo, devono riconoscere la propria casa.
Ma la politologia è una cosa seria? Interrogativi dopo l’esito delle primarie, solo ultimo di una serie di flop clamorosi di una disciplina che si vorrebbe scientifica. A colloquio con il prof. Diani, della facoltà di Sociologia.
Il futuro della scuola trentina parte anche dalla riabilitazione di un vescovo ucciso in battaglia, santo forse fasullo, sicuramente emblema dell'invadenza del clero.
"Fai la cosa giusta”: 100 espositori e un’affluenza record di pubblico per una manifestazione che mette in vetrina un modo diverso di produrre e commerciare. Ma è tutto oro quel che luce?
Come reazione al neo clericalismo, il nuovo partito che unisce socialisti e radicali. Intervista a Nicola Zoller (Sdi) su clericalismo, Concordato, società multireligiosa.
Fiemme: dalla scomparsa di una fabbrica e di 70 posti di lavoro è nata l’idea di un convegno per riflettere su una economia che non può vivere di solo turismo.
Nel ricordo della fabbrica della morte, l’elegia operaia di Andrea Brunello. In un Teatro Sociale colmo di pubblico commosso ma disertato dalle autorità.
Una legge accettabile sembra voler porre rimedio allo sperpero di territorio e risorse rappresentato dalle seconde case. Ma si tratta di buone intenzioni, tutte da verificare.
Viaggio nelle esagerazioni del tempio americano del gioco, dove spennare i polli è un'industria. La triste umanità dei casinos, e quella delle nostrane sale del Bingo.
E’ ufficiale: Alessandro Dalla Torre, da segretario di Dellai a dirigente dell’Itc. Le luci e ombre del mestiere di portaborse, le motivazioni del presidente dell’Istituto, Zanotti, le valutazioni di Zampiccoli (Forza Italia) e Bondi (Ds).
Il tunnel della Val di Susa probabilmente non si farà mai. Non per la contrarietà delle popolazioni locali, ma perché vi si opporranno immense forze che i nostri governanti sembrano ignorare. Vediamo come.
Le grandi opere in valle di Fiemme: economicamente insostenibili. Le dinamiche passate per cui si è proceduti con megalomani gigantismi, e quelle presenti per cui non si riesce a utilizzare meglio le strutture, né a coinvolgere più comuni. E allora non resta che tagliare...