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QT n. 1, 14 gennaio 2006 Servizi

Dal riscaldamento del clima all’Alta Velocità

Il tunnel della Val di Susa probabilmente non si farà mai. Non per la contrarietà delle popolazioni locali, ma perché vi si opporranno immense forze che i nostri governanti sembrano ignorare. Vediamo come.

Antonio Zecca

Sapete cosa è una proiezione Business As Usual? Quando uno vuole prevedere il futuro o si affida alla maga o usa un metodo scientifico. Il metodo scientifico sbaglia di meno. Il metodo scientifico consiste nel fare proiezioni; cioè "proiettare" nel futuro quello che già conosciamo perché è successo nel passato. La proiezione Business As Usual (abbreviato BAU) è la più semplice da fare e la più stupida. Esempio: nel 2001 ho guadagnato 1000 euro, l’ anno dopo 2000, poi 3000, poi 4000; nel 2005: 5000 euro. La proiezione BAU mi dice che nel 2006 guadagnerò 6000 euro. Questa proiezione BAU è stupida perché non tiene conto di numerosi fattori che intervengono nella vita reale (esempio: mi licenziano tra un mese). Le proiezioni BAU sono stupide o nel caso migliore ingenue: nonostante questo sono quelle che più spesso ci vengono propinate da giornali e televisione.

Le proiezioni BAU sono quasi universalmente "in crescita" cioè: l’ anno prossimo di più che l’ anno passato. La ragione è banale anche se pochi l’ hanno capita. E’ perché negli ultimi 50 anni le nazioni industrializzate (ma anche buona parte del resto del mondo) hanno visto crescere costantemente molti parametri economici. Quindi se io cerco di "proiettare" da questo passato verso il futuro, è inevitabile che il mio computer mi indichi una crescita. Ma qui è il grande del limite del metodo: le proiezioni BAU non tengono conto di eventi imprevisti (come una guerra, per esempio), né di innovazioni tecnologiche, né di cambiamenti della testa della gente.

Ecco un esempio. Mettete che nel 1890 il sindaco di Londra avesse deciso una riorganizzazione del traffico. Chiama l’ assessore al traffico urbano che subito affida a una famosa agenzia di consulenza l’incarico di prevedere come andrà il traffico nel periodo dal 1890 al 2000. L’ agenzia di consulenza lavora per mesi, mette tutti i dati in un supercomputer, produce una proiezione BAU e infine fa un rapporto di 900 pagine. Riassunto: nel 2000 avremo per le strade di Londra 3 milioni di carrozze a cavalli. Il sindaco predispone un piano per un milione di stalle e 30.000 spazzini per tenere pulite le strade. Questo raccontino di fanta-storia vi fa capire quanto le proiezioni BAU possano sbagliare e perché. La fanta-proiezione del 1890 non aveva previsto l’ evento automobile: non aveva previsto che l’ innovazione tecnologica avrebbe cambiato il trasporto urbano.

Nel 2005 gli uffici della Comunità Europea e i nostri governanti (nazionali e locali) ci sommergono di proiezioni BAU. Raccontano per esempio che per il 2020 (cioè entro pochi anni): il nostro fabbisogno di energia elettrica aumenterà del 40%; il fabbisogno di petrolio aumenterà del 25%; il traffico merci aumenterà del 50%. Attenzione! Questi numeri sono arrotondati, ma sono vicini a quelli ufficiali. Le conseguenze di queste previsioni sono ovvie: servono per convincerci che abbiamo bisogno di molte nuove centrali elettriche (per strane ragioni non si parla di riaccendere quelle esistenti). Poi che abbiamo bisogno di molto più petrolio (chi mai ce lo venderà?). E infine che avremo bisogno di molte più autostrade, tunnel, viadotti.

Dove sbagliano le proiezioni BAU della Comunità Europea? Ci sono eventi nuovi ma prevedibili di cui non hanno tenuto conto?

Ebbene sì: nel 2005 conosciamo alcuni eventi non solo prevedibili, ma già previsti: su di essi sono stati scritti trattati. Due di questi sono cambiamenti già in corso, documentati e certificati e di una portata tale da imporre mutazioni profonde del nostro modo di vivere e della nostra tecnologia. Per di più sono cambiamenti "inevitabili": nessun governo sarà in grado di aggirarli. L’ unica possibilità è di prepararsi ad affrontarli.

La maggior parte di noi ha ignorato per anni questi grandi cambiamenti perché sono tra le cose più gravi che ci hanno nascosto o su cui ci hanno disinformato. I responsabili, i politici, se non se ne sono accorti è perché sono concentrati sull’ oggi (da ora fino alle prossime elezioni) e si rifiutano di considerare il domani; sono concentrati sul locale, anzi localissimo (le mie cosette personali), e non vedono i grandi cambiamenti a scala planetaria. Ma intanto i grandi cambiamenti avanzano.

Non c’ è bisogno di proiezioni sofisticate per accorgersi dei due maggiori fenomeni che già ci stanno investendo e che ci riguarderanno sempre più nei prossimi anni: il cambiamento climatico globale e l’aumento del prezzo del petrolio. State pensando: me ne sono accorto anch’ io, dal numero di disastri climatici riportati in televisione e dal prezzo della benzina.

La terra si sta scaldando. Ce lo hanno nascosto per molti anni, ma ora la cosa è così evidente che cade anche sotto la percezione del cittadino comune. L’ aumento della potenza degli uragani è solo l’ aspetto più spettacolare. Ma altri fenomeni che avanzano lentamente e quindi sono meno percettibili, sono ormai sotto gli occhi di tutti. I ghiacciai montani si stanno sciogliendo in tutto il mondo. Le estati sono sempre più calde; vi ricordate l’agosto 2003? In Europa ci sono stati 30.000 morti in più degli altri anni. La desertificazione è un fenomeno che avanza in maniera meno visibile, ma ormai è documentata in tutto il bacino del Mediterraneo. Grandi laghi come il Garda e grandi fiumi come il Po sono scesi più volte sotto il livello di pericolosità per la nostra produzione agricola. Cambia l’ andamento delle precipitazioni in tutto il mondo, con grandi alluvioni seguite da periodi di siccità.

Numerosi altri fenomeni sfuggono alla nostra percezione di cittadini comuni, ma non agli scienziati che li seguono da 100 anni: tutte queste osservazioni confermano alla grande i dati termometrici: la Terra si è scaldata in media di 0.7° o 0.8° negli ultimi 150 anni. Può darsi che una piccola parte (0.1° o 0.2°) di questo riscaldamento sia dovuto a un qualche fatto naturale, ma la maggior parte è dovuto all’ azione dell’uomo. Abbiamo immesso in atmosfera quantità impensabilmente grandi di "gas di scarico", risultato di tutte le combustioni e delle attività industriali. Questi gas hanno alterato il bilancio energetico dell’ atmosfera e stanno riscaldando il pianeta. Avete già sentito parlare di questo fenomeno: si chiama "effetto serra". Quando ne scrivevo 15 anni fa, sembrava roba da fantascienza; ora ne sono pieni i telegiornali. Le conseguenze del riscaldamento di 0.7° o 0.8° sono molte di più di quelle che abbiamo già elencato. Ma vi state chiedendo se ci scalderemo ancora e cosa altro ci dobbiamo aspettare.

Certo, la temperatura della Terra salirà ancora, non c’è il minimo dubbio. Per prima cosa l’ anidride carbonica (quella dell’acqua gassata, è il maggiore gas-serra), una volta immessa in atmosfera ci rimane per più di cento anni. Perciò quella che abbiamo emesso in passato continuerà a scaldare il pianeta. La seconda cosa è che non possiamo, come umanità, smettere di colpo di produrre anidride carbonica e gli altri gas-serra perché questo richiederebbe di fermare gli impianti di riscaldamento, il traffico e qualsiasi attività umana. Quel che possiamo fare (quel che dovremo fare) è ridurre gradualmente le nostre emissioni. E’ inevitabile sostituire petrolio e carbone con altre fonti di energia, ma ci vorrà tempo. Nel frattempo continueremo a emettere gas-serra e questi continueranno a scaldare il pianeta.

Di quanto si scalderà il pianeta? Il conto è difficile e migliaia di climatologi ci stanno lavorando da decenni. Ma le maggiori incertezze vengono dal fatto che non abbiamo modo di sapere come si comporterà l’ umanità. Tutto come prima? Tutto Business As Usual? Tutto come se non stesse accadendo niente? Oppure ridurremo le emissioni di gas-serra? Ovviamente è vera l’ ultima possibilità: davanti a un vero pericolo l’ umanità ha sempre trovato le capacità e lo scatto di intelligenza per salvarsi.

Ma non ho ancora risposto alla domanda sul futuro innalzamento della temperatura della Terra. Facendo un riassunto estremo, potete pensare ad altri tre gradi entro il 2100. Potrebbe essere di meno se l’umanità si desse una regolata; oppure potrebbero essere 5 gradi se saremo particolarmente stupidi. Forse altri tre gradi di aumento possono sembrarvi pochi; invece sono tantissimi. Basta pensare che 3 gradi nel 2100 significa un aumento di 0.6° entro vent’anni. Ora, se gli 0.7°/0.8° dell’ ultimo secolo hanno portato i casini climatici che stiamo vedendo, altri 0.6° porteranno almeno a un raddoppio. La maggior parte degli scienziati ritiene che un livello di sicurezza (cioè affrontabile con opportune misure) per l’umanità sia vicino a due gradi di aumento per il 2100. Bisogna lavorare per ottenere questo obiettivo, per noi e per i nostri figli. Altrimenti il cambiamento climatico globale potrebbe essere la maggiore minaccia per l’ umanità negli ultimi 10.000 anni.

Qualche sprovveduto potrebbe dirvi ora che di queste conseguenze ce ne facciamo un baffo. Perché se fa caldo mi compro il condizionatore; se l’Italia si desertifica fabbrico un milione di dissalatori (ricordatevi del milione di stalle) e faccio l’acqua per l’ irrigazione; se la produzione agricola cala, compro l’insalata in Siberia; se ci sono alluvioni o se si alza il livello del mare me ne frego perché vado a vivere in montagna.

Vedremo nella prossima puntata che queste sono le risposte dello scemo del villaggio: perché per fare queste cose (e qualunque altra cosa) ci vuole petrolio e comunque energia. Vedremo che il petrolio si sta esaurendo e che questo fatto sta trascinando in alto il prezzo del greggio (ormai quasi triplicato in due anni) e di qualsiasi forma di energia. Prendere decisioni stupide a livello nazionale costerà sempre più caro.

Fatemi finire con una osservazione.

Tutte le cose dette in questo articolo dovrebbero essere ben conosciute dai politici. Evidentemente esistono due possibilità: o le conoscono o non le conoscono. Il secondo caso sarebbe a loro vergogna: li votiamo e li paghiamo perché gestiscano la cosa pubblica: per gestirla devono essere informati almeno delle cose più gravi che succedono sulla Terra. Il primo caso è ancora più grave: se già conoscono tutte le cose di cui stiamo parlando perché non fanno niente – e anzi vanno nella direzione sbagliata? Vuol dire che queste cose importantissime ce le hanno nascoste finora e che non sono capaci di mettere a punto una linea di difesa da questi rischi.

(1. continua)