L'ultimo lavoro di Gabriele Salvatores: un film "americano", nel bene e nel male: nei riferimenti, nel racconto, nel mestiere, nell'appagamento dello spettatore.
Ottime esibizioni, musica coraggiosa eppur godibile, nella rassegna jazzistica trentina. Eppure il pubblico arriva numeroso solo agli "eventi", quando si esibiscono i nomi già declamati dai mass media.
Nell'ambito delle celebrazioni del grande arcivescovo del '600, una preziosa edizione di cinque salmi composti da Pietro Lappi per Lodron, eseguiti nella Chiesa voluta dallo stesso. Un bell'esempio di recupero di storia e cultura.
Recensito il film di George Clooney, qui regista, oltre che attore. Un lavoro sulla trash -Tv americana inquietante, soprattutto nell'Italia di oggi, ahinoi soggetta, anche politicamente, proprio alla trash-Tv.
Solito, previsto successo della mega-festa studentesca nel parco di Ingegneria sulla collina di Trento. Però, dopo anni di successi, inizia a serpeggiare il dubbio della prevedibilità.
Dopo un periodo di crisi e depressione, curato da un soggiorno in Africa, Roberto Vecchioni ritorna, e sale ancora in cattedra: intenso e ispirato il suo ultimo Cd, e ottimo il concerto "Rotary Club of Malindi".
La "Passione di Cristo" di Mel Gibson non è un film che riusciamo a prendere sul serio. Nonostante il grande successo di botteghino e le aspre polemiche, sostanzialmente immotivate.
Cartellone ridotto, serate con i grandi nomi (Bridgewater e Zorn) e altre con artisti meno noti, sinergie con la città: bilancio nel complesso positivo della collaudata rassegna.
Riuscita l'operazione di Andrea Castelli di presentare Ruzante in dialetto trentino, attualizzando il contesto: qualche anacronismo storico, ma tanto mordente, sagacia, ritmo in uno spettacolo che non lascia indifferenti.
Del danese Peter Fly, "L’eredità" racconta il capitalismo dei tempi della globalizzazione attraverso la saga di una famiglia di industriali. Nuovo anche lo stile: quello povero di Dogma 95 (la scuola di Lars von Trier) ma meno estremo, ammorbidito e reinterpetato.
Il film del coreano Kim Ki-duk: estetico, formale, eppure intenso, con le sue false piste, i piccoli shock per lo spettatore, la densità dei contenuti.
L'opera di Medardo Rosso, il suo ruolo centrale nella scultura a cavallo dell'800-'900, i suoi limiti, in una belle, istruttiva mostra al Mart di Rovereto.
La moderna catilinaria anti-Bush di Michael Moore mescola approfondimento ed ironia con un utilizzo pieno ed impegnato del linguaggio televisivo. Nonostante alcuni difetti ed ingenuità, un film sincero, che merita gli amplissimi successi di cui sta godendo.
Importante antologica, con oltre cento opere, dagli acquerelli erotici degli anni '30 e '40 all'arte povera e sperimentale degli anni '70: doveroso omaggio che ripercorre con rigore filologico la carriera di un'artista "eretica" ma soprattutto donna.
Una buona edizione. Resta una domanda: non è che lo spazio ad altri ambiti (atletica, robotica, letteratura, cucina...) releghi la danza in secondo piano?
Un supereroe con dei superproblemi, l'Uomo Ragno del regista Sam Raimi rispecchia l'America di Bush, superpotenza fragile. Poi, d'accordo, i marpioni di Hollywood confezionano il film in modo che ognuno ci trovi la lezione che più gli piace, e se ne esca comunque contento...
In mostra oltre cento opere, in prevalenza sculture, di un artista più noto come pittore. Ne esce una visione favolosa e ironica della vita, che stupisce e assorbe l'inquietudine.
Alti e bassi nella rassegna "Trapassatoefuturo" della compagnia Emit Flesti: convincente sotto ogni aspetto il "Rosencrantz e Guildenstern sono morti"; forzato "Sarò padre" di e con Marco Berlanda.
Le molte pecche, i dilettantismi, e i pochi pregi della soap opera trentina: un onesto spettacolo da filodrammatica che vorrebbe imitare le produzioni internazionali.
Il lavoro di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, tratto da filmati della Grande Guerra: un'operazione artistica e una riflessione politica sull'orrore bellico.
Peformance, installazioni, video, fotografie: sulla follia come dolore, deformazione, autolesionismo, prevaricazione, morte. E anche come ricerca dell'estremo da parte dell'artista che vuole stupire a tutti i costi.
Il turco-tedesco Fatih Akin ci propone una riuscito esempio di multiculturalismo con un film che mescola nella trama, ma anche nello stile, le due culture.
Film a tre episodi: Steven Soderbergh e Wong Kar-Wai ne firmano due, come omaggio a Michelangelo Antonioni, autore del terzo. Purtroppo l'episodio di Antonioni è deludente e l'insieme non convince.
Archie Sepp in gran forma, Carla Bley deliziosamente raffinata, Michel Portal smagliante ed altri ancora: una grande edizione degli Itinerari Jazz roveretani.
L'Arte e gli animali, l'ibridazione uomo-bestia, i temi della mostra-evento al Mart. Mito, passione, violenza, sogno evocati da un percorso visivo di grande impatto.
A parte le difficoltà con il pannello dei sovratitoli "A Christmas Carol", in lingua originale del Madàch Teater di Budapest convince pienamente al Santa Chiara di Trento, per interpretazione, coreografie, musiche.
Il cinese Zhang Yimou realizza, in risposta alle imitazioni hollywoodiane, un film di arti marziali limitato nella trama, ma di grandissima suggestione visiva.
"Il fantasma dell’Opera" della Compagnia Grandi Musicals: grande impegno produttivo e bravura degli interpreti. Ma se per musical italiano si intende musica melodica e storia melodrammatica, non si va tanto avanti.
Due atti unici di Raffaele Viviani rappresentano la magra sopravvivenza del popolo dei "bassi" partenopei: valido l'allestimento e ottima l'interpretazione di Tato Russo e la sua compagnia.
La rilettura della tragedia di Euripide ad opera di Giovanni Raboni: un'operazione colta, fatta di una scenografia minimale e un testo decodificabile solo cogliendone allusioni e reminiscenze. Uno spettacolo difficile ma poetico ed inquietante.
Di Martin Scorsese, è un film "da Oscar" nel senso deteriore: concepito per diventare un successo, tecnicamente mirabolante, ma freddo, noioso, convenzionale. Un ritratto del magnate Howard Hughes non certo agiografico, eppur timoroso delle verità più crude.
”Gli animali e i loro uomini” - disegni di Ericailcane. Rovereto, Biblioteca Civica, fino al 26 febbraio. Claudio Verna. Trento, Enoteca “Grado 12”, fino al 30 marzo.
Proposto al Teatro Sociale il collaudato trittico "Strange Attractors" di Petronio: dalla teoria sulle forze magnetiche all'indagine sulle interrelazioni personali.
L'origine dell'universo e della vita, da un testo dell'astrofisica Margherita Hack. Poeticamente riusciti i video-interventi della stessa scienziata, il resto è spesso un'occasione mancata.
Nonostante l'impegno dell'ottimo Benedetti Michelangeli, un'orchestra Haydn insolitamente sciatta, si esibisce in una serata complessivamente deludente.