Villa Lagarina celebra Paride Lodron
Nell'ambito delle celebrazioni del grande arcivescovo del '600, una preziosa edizione di cinque salmi composti da Pietro Lappi per Lodron, eseguiti nella Chiesa voluta dallo stesso. Un bell'esempio di recupero di storia e cultura.
Il coro e l’orchestra barocca della Mitteleuropa ha inaugurato, sabato 24 maggio, l’anno di celebrazioni che Villa Lagarina riserva ad un suo illustre figlio: Paride Lodron, nato in questo borgo trentino nel 1586 e nominato Principe vescovo di Salisburgo nel 1619.
La chiesa Arcipretale di Villa Lagarina, in cui si trova la cappella dedicata a S. Ruperto, santo protettore della città di Salisburgo,voluta dallo stesso Lodron ed appena restaurata, ha ospitato un interessante concerto di musica antica. Romano Vettori, direttore del coro e dell’orchestra barocca, già stimato coordinatore di numerosi progetti di Euro Musicantica, ha presentato ad un pubblico attento e numeroso una raccolta di salmi di Pietro Lappi, compositore fiorentino della prima metà del ‘600 che fu maestro di cappella nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Brescia.
I cinque salmi che abbiamo potuto ascoltare domenica sera furono composti da Lappi a Venezia nel 1621 e dedicati a Paride Lodron. Come c’illustra sapientemente lo stesso Vettori all’inizio del concerto, questi salmi sono composti per quattro gruppi strumentali e vocali disposti separatamente all’interno della chiesa, ma che suonano contemporaneamente. Proprio per questa particolare distribuzione del testo musicale, si promosse all’epoca la costruzione di quattro cantorie nel transetto del Duomo di Salisburgo. L’esecuzione dei salmi di Lappi, nella felice idea di Romano Vettori, avviene secondo l’ordine dei vespri solenni del sabato in onore di S.Ruperto, alternati ad antifone in canto gregoriano tratte dagli antifonali salisburghesi del 1621 e 1680. Al posto della consueta ripetizione dell’antifona in coda ad ogni salmo, viene invece eseguita un’opera strumentale dello stesso compositore. Ecco che abbiamo la possibilità di ascoltare "La Luzzaga", canzone a 4 strumenti, "L’Allé", canzone a 8 strumenti in eco, "L’Usipina", "La Rovata" e "La Leona", parte integrante dell’opera lappiana quasi totalmente dedicata alle composizioni sacre.
Le antifone in gregoriano mirabilmente intonate dal Cantor Vincenzo di Donato assieme ad un ristretto numero di tenori e bassi che termina il concerto nella piccola cappella di S. Ruperto, lascia tutti i presenti in una atmosfera mistica di rara bellezza.