Invenzione scenica, musicalità, esaltazione del sentimento: la tragedia scespiriana della compagnia lituana di Eimundas Nekrosius andata in scena all'Auditorium di Trento.
Riuscita la scommessa del trasferimento di Drodesera alla Centrale di Fies: non più solo rassegna, ma anche luogo d'incontro tecnico e culturale. Dove si può fare il punto sul teatro di ricerca: e così si è visto che...
Il Misantropo attualizzato dal regista Roberto Guicciardini: un'operazione portata avanti solo a metà, senza tenuta d'insieme, che la buona recitazione non basta a riscattare.
Ottime musiche scenografia, regia, interpretazione della "Madre Coraggio" rivisitata da Marco Sciaccaluga per il Teatro di Genova. Gli unici appunti: alla pur brava Mariangela Melato.
Feydeau e il vaudeville riproposti oggi tali quali: ma il tempo è passato. "Il mercato delle pulci" dello Stabile di Bolzano, confonde la comicità con la farsa stile Baglino.
"Lennon & John", il lato pubblico di un divo e l'interiorità privata, in un bilancio con la morte incombente: felice invenzione drammaturgica, vanificata però da un linguaggio troppo razionale e una recitazione artificiosa.
Esilarante spesso, farraginoso talora, L'anomalo bicefalo di Dario Fo evidenzia sia il genio del nostro premio Nobel, sia la difficoltà di fare satira politica su una realtà già di suo grottesca.
Il pur ostico lavoro di Patroni Griffi, dopo trent'anni interroga ancora gli spettatori sui dilemmi esistenziali. Ottima interpretazione e buona restituzione del non facile testo, da parte del Teatro Eliseo.
L'Hamletas: Shakespeare (l'arte della lingua) interpretato da Nekrosius (l'arte del corpo e degli oggetti). Quello che ne esce però è un capolavoro mancato.
"Vero West" di Sam Shepard per la regia di Sergio Maifredi con D'Elia e Ferrini, grandi aspettative, ma solo sulla carta: al Cuminetti pubblico sparuto, attori disimpegnati, testo così così.