La Nato? “Terroristi”. I profughi albanesi? Non sono cittadini yugoslavi, ma "immigrati clandestini”. La propaganda di Milosevic, la voglia di pace: ecco cosa ci si sente dire chattando via Internet con i giovani di Belgrado.
Albanesi: una piccola patria, e una galassia di minoranze in stati ostili. La storia, l’immigrazione, la guerra, nel colloquio con alcuni rappresentanti della comunità albanese in Trentino.
Dalla città serba di Nis, frequente bersaglio
delle bombe della Nato, i racconti, gli stati d’animo e le riflessioni di un osservatore molto attento
e appassionato.
“Adesso è possibile vincere la pace” Intervista a Gianni Kessler, membro della missione Osce in Kossovo, sulle prospettive di convivenza pacifica dopo la guerra.
Pulizia etnica contro i serbi, Uck più vivo che mai, Kossovo verso l’indipendenza: è così che si rispettano le risoluzioni dell’Onu e il diritto internazionale?
Per battere il terrorismo, occidentali e musulmani devono rivedere la propria visione negativa dell’altro. A colloquio con l’islamologo Khaled Fouad Allam.
Da L’altrapagina, mensile di Città di Castello.
Il movimento no global ha trovato conferma a molte sue analisi. Ma proprio ora versa in gravi difficoltà. A colloquio con Roberto Barbiero, della Rete di Lilliput.
Dalla guerra del Golfo in poi, l’informazione sulle guerre in corso ci è data quasi soltanto da chi fa la guerra.
Da L’altrapagina, mensile di Città di Castello.
La barbarie della "guerra preventiva" conto l'Iraq: per il capovolgimento della dottrina di legittima difesa, per le vittime che provocherà, per le reazioni a catena che ne verranno innescate.
L’ "utilità” delle guerre, l’Onu, l’Europa, l’opposizione dei popoli, l’efficacia preventiva della diplomazia dal basso: discutono Silvano Bert (cattolico, intellettuale di sinistra), Massimo Pilati (Rete di Lilliput), Luigi Olivieri (deputato dei Ds).
Non c'è razionalità, per quanto abominevole, nel frenetico assalto a Bagdad. E' solo una reazione terrorizzata, e quindi disastrosa, alla vulnerabilità americana del dopo due Torri.
La forza e le debolezze del dittatore, le oscure prospettive del dopoguerra e le ipocrisie dell’Occidente. Intervista ad Adel Jabbar, sociologo di origine irakena.
I quesiti che ci pone la guerra: cosa è l’”interesse nazionale”, quale realisticamente è nel mondo il ruolo dell’Italia e dell’Europa, quanto conta la forza delle idee, quanto la dignità dei popoli. I cinici hanno sbagliato tutti i calcoli: forse non hanno ragione loro. Un’intervista al prof. Sergio Fabbrini, politologo, dell’Università di Trento.