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Riappropriarci delle sorti del mondo

Moreno Marighetti

Martedì 11 settembre, come di consueto ci ritroviamo nella nostra sede sociale a Roncafort. Dobbiamo pianificare alcune iniziative future, ma tutti noi siamo emotivamente scossi dalle drammatiche notizie che arrivano dall’America. Migliaia di vittime, migliaia di storie distrutte dalla violenza di un gruppo fanatico di vili assassini. Con voce sommessa parliamo di quanto è successo. Siamo sconvolti dalle drammatiche immagini che si susseguono sul video e condanniamo questo atto inumano, cercando comunque di capire, di approfondire, cercando un perché a questo ennesimo fenomeno violento.

Dopo questo attentato crediamo sia doveroso condannare il terrorismo e nel contempo condannare il dirompente effetto della globalizzazione che ci allontana dai valori irrinunciabili della giustizia sociale, della vita umana, della solidarietà, della pace, nella ricerca di un primato economico.

La politica ha perso la strada maestra e ora il mercato, le multinazionali sono i padroni del mondo. Ora più che mai è assolutamente necessario fare un passo indietro e riappropriarci anche politicamente delle sorti del mondo, dei paesi poveri delle diatribe internazionali ripensando i poteri della Nato e dell’Onu coinvolgendo poi nella lotta al terrorismo ma anche nella lotta al divario fra i paesi ricchi e i paesi poveri, le grandi potenze come la Cina, la Russia, l’India e non per ultimi i paesi arabi.

Togliere al denaro, agli interessi economici, la capacità di opprimere in una morsa migliaia di poveri, significa anche ripensare agli errori perpetrati con gli embarghi, con i bombardamenti, con le guerre, tagliare i fili che legano fra di loro questa contorta matassa di ingiustizie, significa trovare insieme, con le diverse culture, idee politiche, religioni, etnie, un modo per globalizzare fra di loro quei valori che sono le basi per costruire un mondo più giusto di pace.

Questa crediamo sia la sfida del nuovo millennio ed è un impegno che ci vede tutti coinvolti nelle nostre famiglie, nei posti di lavoro, nelle scuole, nelle comunità: pensare di trovare la pace rispondendo alla violenza con la violenza che coinvolge altri innocenti è solo il modo più semplice per allontanarci dalla ragione, dalla civiltà, dalla democrazia, per cadere nel baratro di tanti altri attentati, di sangue e di morte.

Oggi tutti noi siamo americani, ma siamo soprattutto cittadini del mondo e quanto sta succedendo non possiamo più ignorarlo, come non possiamo più ignorare le migliaia di morti e di poveri che, ogni giorno sacrificati sull’altare del Dio denaro, pesano sulle nostre coscienze.