Disobbedienza civile
E’ illegale bloccare i treni che trasportano materiale bellico?
In questi giorni è incominciato il trasporto per ferrovia di truppe, di armi, munizioni, esplosivi verso le basi americane in Italia e i porti di imbarco. Ciò significa che la preparazione militare americana per la guerra contro l’Irak ha subito un’accelerazione. Si avvicina il giorno dell’attacco che porterà morte e distruzione. Di fronte a questa prospettiva allarmante, molti di coloro che sono per la pace si sono mobilitati, ostacolando con le loro persone il passaggio nelle stazioni di convogli militari. Lo hanno fatto senza violenze, pacificamente, sdraiandosi sui binari.
Partecipano al boicottaggio della guerra molti gruppi: i disobbedienti civili, i centri sociali, i Beati costruttori di pace, i verdi e altre organizzazioni, a volte guidati da sacerdoti della Chiesa cattolica come don Albino Bizzotto.
Come dobbiamo giudicarli? Io credo che li si possa definire sentinelle della pace, meritevoli di consenso e di aiuto. Alla condizione che le loro condotte si mantengano non violente, come finora è stato. Coloro che si sono dichiarati contro la guerra all’Irak e hanno partecipato alla grande manifestazione di Roma, assieme ai popoli del mondo nelle altre capitali, non possono rimanere indifferenti di fronte all’accelerazione della macchina di guerra. Sarebbero incoerenti. Quando le sfilate, le bandiere e le parole non bastano più, non si può voltare la testa dall’altra parte, o chiudere gli occhi, ma bisogna passare ai fatti, ad azioni concrete non violente che si oppongano alla preparazione logistica della guerra. E’ necessario disobbedire alle disposizioni che preparano la morte di altre persone.
Dobbiamo avere un’alta considerazione delle "sentinelle della pace" che sono passate dalle parole ai fatti, e hanno steso i loro corpi sui binari per impedire il passaggio dei treni militari portatori di morte.
In questi comportamenti non c’è nulla di illegale, anche se
lo Stato cercherà di incriminarli con i pretesti più vari. Non si potrà applicare la sanzione amministrativa di "blocco ferroviario" perché manca il fine specifico di impedire o di ostacolare la libera circolazione dei treni. I disobbedienti vogliono fermare esclusivamente quel determinato treno che trasporta armi per la guerra, non gli altri convogli di passeggeri e di merci. Neppure varrà l’articolo 432 del codice penale, perché è escluso ogni pericolo alla sicurezza dei trasporti. Neppure servirà l’articolo 340 cp, che esplicitamente esclude il 432 cp.
In ogni caso la giurisprudenza che si formerà in seguito a eventuali denunce, dovrebbe a mio parere ancorarsi all’articolo 11 della Costituzione ("L’Italia ripudia la guerra") collegato con l’articolo 17 ( "I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente senza armi") e con l’articolo 21 ("Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e con ogni altro mezzo").
Il supremo principio della difesa della pace e della libertà di manifestazione dovrebbe presiedere ogni giudizio.