Un progetto devastante e inutile, anzi, dannoso. Ma soprattutto uno spreco incredibile. Che evidenzia una cosa chiara: non si hanno progetti per il futuro.
Il diverso (e nocivo) modello di sviluppo cui sembra ora orientarsi il Trentino: per puro caso, come ricaduta di traffici di poltrone. Opinioni nel mondo politico.
Referendum in Val Rendena sulle Comunità di valle: l'assemblea dei sindaci e la Giutna Provinciale decidono che non conta niente. Il pasticciaccio sul decentramento finisce con la democrazia sotto i tacchi.
Il secondo Festival dell’Economia: vinto il confronto con Milano e la Bocconi, il successo è strategico. Il significato per Trento, le prospettive, il rischio di un approccio consumistico alla cultura. In queste pagine una prima rivisitazione meditata dei temi che hanno attraversato il Festival.
Il Partito Democratico in Trentino non si farà (forse, nel 2009...). Tutte le motivazioni (quelle vere) e le implicazioni (gravi) di una scelta arretrata: il prevalere nella Margherita dei feudatari di valle, una “casta” privilegiata, foraggiata e contraria ad ogni innovazione. Così il Trentino diventa, da supposto laboratorio, ultimo vagone: e l’Autonomia stessa perde le proprie ragioni d’essere.
Dellai con un blitz disinnesca una bomba sociale e guadagna tempo per una soluzione di lungo periodo. Però vengono al pettine gravi nodi: la politica industriale (carente), l’urbanistica (ridicolizzata), i sempiterni rapporti con la speculazione, quelli con gli istituti “pubblico-privati”...
113° congresso della SAT: “Il futuro non ha bisogno di noi, ma noi abbiamo bisogno del futuro”. L’impegno dell’ associazione perchè si affrontino con umiltà e realismo i problemi epocali.
L'uso e l'abuso del localismo, da parte della Margherita e della politica trentina: ormai ha portato alla frammentazione della rappresentanza e alla legittimazione di ogni interesse settoriale. Una deriva a cui non si vedono, oggi, alternative.
Le scuole, l'ultimo pretesto per far fare affari d'oro ai soliti noti. E così, oltre a regalare milioni (pubblici) ai milionari, si vorrebbe togliere la città ai giovani, e i giovani alla città.
Dopo dieci anni è tutto chiaro. Le cifre sul grande business: per i privati "sensibilizzati" da Dellai più che quadruplicato l'investimento iniziale, per la città di Trento solo costi, urbanistici e monetari.
Lorenzo Dellai: la sua impudenza nel propugnarsi paladino anti-speculazione sull'area Michelin; la sua visione di un Trentino di imprese amiche, solidali, dipendenti.
Storie di “affaristi e millantatori” (definizione di Lorenzo Dellai) all’interno della pelosa contiguità tra politica, incarichi pubblici e interessi molto privati
E’ arrivata, e si aggraverà. Se ne può uscire all’indietro, piegati e marginali, oppure in avanti, con un sistema più equo e innovativo.
Le caratteristiche trentine della crisi, i provvedimenti della Provincia e la nuova cultura dei rapporti economici che si potrebbe innescare.
Pagare di più per avere più tumori. Questo, in sintesi, l’esito della scelta dell’inceneritore cui ci si sta avviando. Quando invece l’alternativa c’è ed è più conveniente.
Anche l’Università di Trento fa i conti con i tagli: i bilanci sempre più in rosso mettono a rischio lo stesso concetto di università come servizio pubblico. Un’inchiesta tra buoni propositi, contromisure, in attesa di mamma Provincia.
Mentre a Roma la Gelmini si diverte a fare a pezzi la scuola, a Trento l’assessore Dalmaso non ci sta. E fa peggio. Cronaca in quattro atti di un pasticcio pasticciato.
Dalle Acciaierie di Borgo alla riforma Dalmaso: la perdita verticale di credibilità delle strutture della Pat, il devastante debordare della politica, i disastri causati dai dirigenti proni e incompetenti. Ora la palla dovrebbe passare al Pd…
Gli effetti immediati della riforma Dalmaso: la soppressione degli Istituti Professionali e la trasformazione del Liceo Tecnologico. Tra chi ne pensa bene e chi no.
Assolto e beatificato dagli amici di partito, Silvano Grisenti torna in campo. Corruzione, clientelismo, magnadora ritenuti elementi normali della politica. Ma al momento del voto i cittadini dicono di no.
Dellai vuole acquistare i lussuosi appartamenti (invenduti) di Renzo Piano, costruire sempre nuove e inutili scuole ed ospedali, costosissime ferrovie. E’ la politica della sovvenzione continua alle imprese di costruzione. Nella legge di bilancio proclama invece il contrario. Quale dei due Dellai prevarrà?
Il segretario del PD osa presentare un programma che prende le distanze da Dellai su investimenti inutili e speculazioni immobiliari. E si trova solo. Ma è proprio così?