Da portaborse a dirigenti
Un comunicato del Presidente Dellai su QT, e il suo vezzo di trasferire i propri segretari alla dirigenza di Enti pubblici.
Il comunicato della Giunta provinciale (vedi Cogo e Dellai protestano) sul caso Cogo (vedi La Margherita furiosa) si chiude con un pensiero del Presidente Dellai, che "per l’ennesima volta si rammarica per i livelli inaccettabili toccati da simili iniziative editoriali (Questotrentino, n.d.r.) che non di rado coinvolgono indebitamente anche persone estranee all’agone politico".
Nelle parole del Presidente c’è l’usuale arrogante insofferenza verso chi osi criticarlo: riecheggia un’altra sua emblematica uscita, "Questotrentino? Non leggo giornali pornografici".
Che volete, l’uomo è fatto così: se i trentini non trovano alternative, ce lo si deve sorbire.
Eppure in questo caso, le sue ultimissime parole effettivamente centrano un nostro errore.
Sempre nel servizio sulla Cogo, in un apposito box (Portaborse al Mart?) avevamo stigmatizzato il ventilato passaggio della sua segretaria particolare Giorgia Floriani al Mart come vicedirettrice. Che faceva seguito a quella dell’ex-segretario Alessandro Dalla Torre ai vertici dell’Itc/Fondazione Kessler, e di Nicola Polito, altro ex-segretario, a Trentino Sviluppo.
Una pratica, quella di piazzare i fidi portaborse ai vertici degli enti parapubblici, che riteniamo sommamente disdicevole, al limite dello scandalo.
Questo giudizio, ovviamente lo confermiamo. Nel pezzo però aggiungevamo delle notazioni negative su Giorgia Floriani, alla quale evidentemente si riferisce – e non a torto – il presidente ("coinvolte indebitamente persone estranee all’agone politico"); e su cui dobbiamo precisare.
Dunque Giorgia Floriani non è "inadeguata" come dal nostro scritto potrebbe apparire (cosa di cui ci scusiamo). E’ stata una segretaria particolarmente efficiente: nel predisporre l’agenda del presidente, filtrare le chiamate, smistare le persone, organizzare gli spostamenti; non è stata però qualcosa in più, un consigliere, un supporto politico nei contatti, come talora si richiede a un segretario particolare, come per esempio era Dalla Torre, o come – ad altro livello – Sircana per Prodi. Per questo, la sua promozione a vicedirettrice del Mart, un museo che si vuole internazionale, ci sembra particolarmente fuori luogo.
Naturalmente rimane lo scandalo di fondo: il fatto che con Dellai stia prendendo piede l’andazzo per cui nella dirigenza degli enti pubblici non si arriva per merito, ma per fedeltà al Principe. Non per concorso (come lo Stato di diritto vorrebbe) dopo studi ed esperienze sul campo, ma passando per le anticamere del governatore.
Giorgia Floriani ha una laurea al Dams e un master in gestione museale; ma al Mart ci sono fior di precari che hanno titoli di studio molto più avanzati, esperienze lavorative all’estero e in loco, e si vedono sopravanzati dalla portaborse.
Bel messaggio per i giovani: non perdete tempo a studiare, trovatevi un politico da riverire.