A proposito dell’inceneritore, una replica all’ing. Salvati: perchè continuare a riproporre nuove tecnologie di incenerimento, invece di cimentarsi con la modifica della gestione dei rifiuti?
Nuove tecnologie, sensibilità ambientale, politiche adeguate: i grandi risulatati possibili sul fronte dell’inquinamento e del risparmio energetico. Tra fliliera del legno, Distretto Tecnologico, protocollo di Kyoto, un settore centrale nel prossimo futuro.
Il diritto alla salute contro quello alla mobilità dei possessori di vecchie auto: un modo sbagliato di affrontare il problema smog. E se invece si prendesse la strada dell'abbandono dell'auto?
In queste settimane di emergenza napoletana, una sequela di analisi, imprecise o addirittura strampalate, ha annegato il pubblico in un mare di disinformazione sulla questione-rifiuti. Proviamo a fare un po’ di chiarezza, con un'intervista-dibattito sull'alternativa raccolta differenziata/inceneritore tra due tecnici (teoricamente) su fronti opposti.
Sempre più residenti in Val di Non manifestano il loro disagio: “I fitofarmaci usati per le mele ci tolgono la libertà di vivere”. Di fronte a documenti che provano
le irregolarità e gli eccessi nell’uso delle sostanze chimiche, gli amministratori rispondono timidamente. E i produttori fanno spallucce.
L’assessore all’Ambiente Pacher conferma l’impegno della Provincia per ridurre i rifiuti. Ma si è fatto poco.
E l’inceneritore continua ad esser proposto come soluzione finale
Pagare di più per avere più tumori. Questo, in sintesi, l’esito della scelta dell’inceneritore cui ci si sta avviando. Quando invece l’alternativa c’è ed è più conveniente.
Ormai le evidenze abbondano e i principi di precauzione e prevenzione dovrebbero suggerire la messa al bando degli inceneritori. Di quelli vecchi come di quelli nuovi. Parla il dott. Celestino Panizza, medico per l’ambiente di Brescia, dove opera l’inceneritore più grande d’Europa.
Dalle Acciaierie di Borgo alla riforma Dalmaso: la perdita verticale di credibilità delle strutture della Pat, il devastante debordare della politica, i disastri causati dai dirigenti proni e incompetenti. Ora la palla dovrebbe passare al Pd…
L’inchiesta sull’Acciaieria Valsugana ha portato sotto i riflettori una direttiva europea che poteva rivoluzionare la protezione ambientale dagli impatti industriali. Ma chi doveva applicarla l’ha spesso disattesa. Come all’acciaieria Ilva di Taranto. O a quella di Borgo.
Il caso dei veleni (mortali) all’Europa Steel di Mezzolombardo. Il sindacato si rivolge all’Appa che però sembra tenere nei cassetti i risultati delle analisi, non informando gli operai dei pericoli per la salute. E consente ai vertici aziendali, vicini a Dellai, di costruirsi un alibi per provare a farla franca. La Magistratura però li condanna. Ma l’Appa rimane così?
La legge istitutiva dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente va cambiata. E con essa la cultura ambientale di amministratori e cittadini. Altrimenti rischiamo davvero di diventare i peggiori d’Italia.
Le opere fin qui realizzate sono oggetto di un’inchiesta della Procura Antimafia di Venezia. Si porterebbero gli stessi metodi di lavoro anche in Trentino?
La giustizia condanna definitivamente inquinatori “avvezzi ad ingannare” la pubblica amministrazione; e la Giunta Rossi li rifinanzia per un “progetto di ricerca”. L’Appa non effettua controlli seri, e ancora la Giunta si oppone alla legge nazionale che impone direttori di “elevata professionalità e qualificata esperienza”. E’ la politica della clientela e del profitto più importanti di salute e ambiente.
Un dibattito a Borgo Valsugana sulle ultime vicende ambientali. Ancora un grosso divario tra le preoccupazioni della gente e le vaghezze di amministrazioni reticenti.
Il progressivo abbandono dei pesticidi più pericolosi migliorerebbe l’ambiente e anche l’immagine dei prodotti trentini. Ma siamo appena ai primi passi...
Un’evoluzione sempre più forte ed attuale, eppure ancora ostacolata a livello politico. Storia di un cambiamento in corso, di un’assemblea di partito e di un crollo di credibilità.
Una produzione gravemente inquinante eppur indispensabile. La storia di decenni di colpevoli sottovalutazioni ed omissioni. Fino alle ultime ambiguità.
Fugatti crea l’emergenza discariche e rilancia il progetto del termovalorizzatore. ?Nonostante le raccomandazioni dell’Unione Europea e gli esiti della raccolta differenziata.