Autostrada: l’Italia denuncia l’Austria
Salvini c’è riuscito. Ha depositato il ricorso all’Unione Europea contro l’Austria per violazione dei principi del libero transito e dellaconcorrenza con una lettera a firma del ministro Raffaele Fitto. È così avviata la procedura d’infrazione davanti alla Corte di giustizia europea. La soddisfazione degli autotrasportatori è totale.
È la prima volta che l’Italia fa ricorso all’art. 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Non si accettano i divieti di transito settoriali e di divieto di transito notturno in territorio austriaco e un dosaggio dei transiti ritenuto inadeguato, 300 Tir all’ora.
Il nostro paese conferma come non gli interessi nulla della salute dei cittadini e che la motivazione economica, il libero mercato, trionfa sui diritti dell’ambiente. Questo nonostante il recente dossier dell’Agenzia dell’ambiente europea confermi il Trentino come capofila dei morti per inquinamento, 113 all’anno. 87 nel Tirolo del Nord.
Così il nostro ministro è passato dalle parole ai fatti, subito sostenuto dalle due parlamentari Vanessa Cattoi ed Elena Testor. A loro dire dovremmo sopportare i 60 milioni di tonnellate di merci che invadono le Alpi, di queste 40,26 quintali transitano sul Brennero,.
E ruolo dell'Euregio? Un’intuizione ormai sciolta. Infatti a fine febbraio si sono trovati a discuterne a Innsbruck i presidenti Arno Kompatscher (provincia di Bolzano) e Anton Mattle (Tirolo del Nord), mentre Fugatti è rimasto isolato, anche perché da sempre sostenitore dei transiti su strada (vedasi A31) e succube della linea Salvini.
I limiti di capacità della A22 sono stati raggiunti, il sistema va riorganizzato partendo dalla logistica, i TIR non possono impiegare 5 ore per passare dal Brennero a Verona. A conferma la Rola, l’autostrada sui binari, in un anno ha perso il 17% dei transiti, anche perché il 90% dei Tir non sono idonei ad essere trasferiti sui treni.
Invece di rincorrere i tempi eterni della giustizia europea, il percorso del dialogo porterebbe frutti in tempi brevi, adeguando da subito il pedaggio con un drastico aumento e definendo la gestione digitale del traffico. Nulla di meglio che sedersi a un tavolo.
Ora entro tre mesi Bruxelles dovrà redigere una relazione motivata che aiuti un accordo. Se poi non si trovasse l’accordo, il governo italiano si rivolgerà ai giudici della Corte di Giustizia di Lussemburgo.
La prima risposta da Vienna è stata caustica: “Il vicepremier italiano risponde solo alle lobby, non certo ai cittadini” ha affermato la ministra austriaca per l’ambiente Leonore Gewessler.
Non c’è che dire, una situazione schizofrenica, anche perché in Sudtirolo Kompatscher ha scelto come alleati di governo la Lega e l’intera destra, italiana e tedesca.