Incenerire a tutti i costi
Volli, sempre volli, fortissimamente volli: deve essere lo slogan del sindaco Andreatta, che ha voluto imprimere un’insensata accelerazione alla decisione sull’inceneritore. Accampando il pretesto di un imminente esaurimento delle discariche (di cui dubitiamo, confortati dall’opinione dell’ex-assessore comunale all’ambiente Aldo Pompermaier), Andreatta si è inventato un’urgenza per stringere il dibattito, calpestando il buonsenso: che senso ha infatti voler decidere sull’ultimo punto del ciclo dei rifiuti in base a parametri obsoleti (del 3°Piano dei Rifiuti, agli albori della raccolta differenziata) quando è imminente un 4° Piano, che probabilmente ridimensionerà la quantità del rifiuto residuo? Che senso ha presentare il complesso bando per la gara per la costruzione dell’impianto il martedì, esigendo che lo si approvi mercoledì? E superare tutte le sacrosante richieste di maggior tempo per studiare le rimarchevoli novità tecniche, con un imperioso “qui bisogna decidere”?
A noi sembra che la fretta di Andreatta sia dovuta al timore che il tempo possa dimostrare l’obsolescenza del progetto: cresce la differenziata, cresce il riciclo, monta la necessità di non sprecare materie prime, ovunque si sperimentano nuove tecnologie, a metà novembre i Comuni della Rotaliana presenteranno un articolato piano alternativo. Ma il Comune di Trento, con la linea dinastica Dellai-Pacher-Andreatta si è vincolato all’A2A, la potente società bresciana antesignana dell’incenerimento. E quindi inceneritore ha da essere.
Sul tema, nel prossimo numero porteremo altri approfondimenti.