Bondone: la rincorsa a puzza, polvere, rumori
Un'altra Trento-Bondone, a tutto gas! In barba alle chiacchiere sulla transizione ecologica
Domenica 2 ottobre, un tranquillo e soleggiato giorno autunnale. Non proprio per chi si trova sulla vecchia strada del Monte Bondone: rumore di motori che rombano al limite del fuorigiri, stridore e puzza di gomme, una cortina di fumo che aleggia costantemente.
Gli spettatori che si assiepano lungo il bordo strada, indifferenti al fatto di rischiare molto, non si sono radunati per la classica Trento-Bondone. La data non è quella infatti. Si sta svolgendo invece il Drift Touge Trophy.
Vi state domandando, come è successo a noi, di cosa si stia parlando? Ecco come spiega il comunicato stampa degli organizzatori: “…. una prova di abilità nel percorrere i tornanti in controsterzo ed in sbandata controllata con vetture a trazione posteriore appositamente preparate”.
Volete capire meglio? Digitate le tre paroline del nome della gara in Internet aggiungendo Bondone e troverete parecchi video che vi faranno capire di cosa si tratta, ma dovrebbero convincervi, come ci siamo convinti noi, e come non mancherebbe di dire il buon Fantozzi, che si tratta di un’altra “cagata pazzesca”.
Il punto è semplice. Se sulla opportunità di continuare a correre la Trento-Bondone potremmo anche discutere, magari augurandoci che in futuro degli amministratori illuminati propongano di trasformarla in una corsa per auto elettriche (e quello sì sarebbe un bel segnale ed anche un contributo a sviluppare tecnologie più ecologiche), su una corsa come questa non ci dovrebbero essere discussioni. Altro che le immagini idilliache e lo slogan “Respira, sei in Trentino”, la pubblicità (ingannevole?) di Trentino Marketing!
Tra il fumo, la puzza, i rumori, il messaggio contrario è chiaro: “L’ ecologia è una rottura di scatole”.
A questo punto non si capisce. Il sindaco Ianeselli ha posto come punto centrale del suo programma la transizione ecologica: e adesso non solo prosegue la tradizionale corsa Trento Bondone (e passi, anche se da altre parti giustamente hanno già rinunciato) a cui però negli ultimi anni si è affiancata una “Sette tornanti”, ma aggiunge pure questa Drift, questa Sbandata, “per la prima volta in Italia una gara drifting su tracciato di montagna!” comunica esultante il sito dei relativi maniaci.
Se, dopo anni di studi commissionati dal Comune di Trento a super esperti, di tavole rotonde, di incontri e convegni, il tutto incentrato sul rilancio del Monte Bondone, la risposta è questa, ossia pur di rilanciare vanno bene anche le gare tutte puzza, polvere e sbandate, è lecito concludere che non ci sono speranze. E per carità di patria evitiamo di insistere sul lato sicurezza: in una delle agognate sbandate uno spettatore, per schivare l’alettone di un’ automobile al limite, è finito a rotolare giù per una scarpata.
Bene hanno fatto i consiglieri comunali Brugnara e Zappini a sollevare la questione, sia intervenendo sulla stampa, sia presentando un’interrogazione al sindaco. Il quale ha cercato di buttare acqua sul fuoco: “Riflettiamo se è il caso di riproporre un appuntamento di questo tipo in futuro".
A nostro avviso Ianeselli più che riflettere sul futuro (deve dire basta senza tante storie), deve riflettere sul passato: come mai, quale cultura ecologica – dentro il Comune? dentro di lui? - ha permesso un tale scempio?