Siamo tutti coinvolti: dal terrorismo e dalla risposta al terrorismo. Le due strade di fronte all’America, a noi, all’Islam: l’alleanza per affermare un nuovo equilibrio mondiale; oppure i contrapposti terrori, dei kamikaze e delle bombe. I fattori a favore dell’una e dell’altra delle due opzioni.
Dal S. Patrick Day, alle manifestazioni ebraiche in sostegno di Israele: gli ultimi accadimenti a New York, visti con gli occhi di una studentessa trentina.
La barbarie della "guerra preventiva" conto l'Iraq: per il capovolgimento della dottrina di legittima difesa, per le vittime che provocherà, per le reazioni a catena che ne verranno innescate.
L’ "utilità” delle guerre, l’Onu, l’Europa, l’opposizione dei popoli, l’efficacia preventiva della diplomazia dal basso: discutono Silvano Bert (cattolico, intellettuale di sinistra), Massimo Pilati (Rete di Lilliput), Luigi Olivieri (deputato dei Ds).
Non c'è razionalità, per quanto abominevole, nel frenetico assalto a Bagdad. E' solo una reazione terrorizzata, e quindi disastrosa, alla vulnerabilità americana del dopo due Torri.
I quesiti che ci pone la guerra: cosa è l’”interesse nazionale”, quale realisticamente è nel mondo il ruolo dell’Italia e dell’Europa, quanto conta la forza delle idee, quanto la dignità dei popoli. I cinici hanno sbagliato tutti i calcoli: forse non hanno ragione loro. Un’intervista al prof. Sergio Fabbrini, politologo, dell’Università di Trento.
Dalla "politica di difesa comune" al riarmo dell'Europa. Effetti, azzardi e costi del nuovo "realismo": e le obiezioni economiche di fondo alla politica di George Bush.
Viaggio nel cuore degli States fra piazzisti radiofonici, predicatori televisivi e chiese sempre meno strutturate.
Da L’altrapagina, mensile di Città di Castello.
Non saranno gli attentati di questi giorni, e i prossimi prevedibili, a indurre gli Stati Uniti a rinunciare ai propri progetti. Il confronto strategico con la Cina, le dinamiche interne agli stati islamici, il ruolo di Francia, Germania , Russia e quello dell'Europa.
Nessun cittadino americano dev’essere processato per crimini di guerra. E per evitarlo gli Stati Uniti ricorrono al ricatto economico sui Paesi più poveri.
La moderna catilinaria anti-Bush di Michael Moore mescola approfondimento ed ironia con un utilizzo pieno ed impegnato del linguaggio televisivo. Nonostante alcuni difetti ed ingenuità, un film sincero, che merita gli amplissimi successi di cui sta godendo.
Due importanti sentenze della Corte suprema: un passo indietro sugli strappi costituzionali in nome dell' antiterrorismo; e nuova disciplina delle testimonianze.
La tenuta del vivere civile è stata messa in discussione dalle violenze di New Orleans. Il lato oscuro dell’umanità, il ruolo della cultura della disuguaglianza e dello smantellamento delle politiche sociali.
Viaggio nelle esagerazioni del tempio americano del gioco, dove spennare i polli è un'industria. La triste umanità dei casinos, e quella delle nostrane sale del Bingo.
Mentre si esporta la democrazia, le restrizioni delle libertà sono all’ordine del giorno, oggi per i musulmani come ieri per i giapponesi. Da L’altrapagina, mensile di Città di Castello.