Le anticipazioni profetiche per l’Europa, l’Italia, il Trentino, e il Sudtirolo, elaborate negli anni terribili della guerra e dell’occupazione nazista.
Il nuovo Piano Urbanistico delega quasi completamente il controllo del territorio alle Comunità locali. Una decisione grave: queste, nel corso dei decenni, non si sono dimostrate in grado di resistere ai “poteri forti” locali, e ai loro interessi particolari. Breve storia dell’urbanistica in Trentino, ed allarmato giudizio sui pericoli cui si sta andando incontro.
Il Trentino moderno è nato dalla rivendicazione di un’alterità rispetto al Tirolo tedesco. E si è evoluto innervando i principi democratici dentro le rivendicazioni nazionali.
Una legge accettabile sembra voler porre rimedio allo sperpero di territorio e risorse rappresentato dalle seconde case. Ma si tratta di buone intenzioni, tutte da verificare.
I motivi veri per cui si può rivendicare la specificità del Trentino: l'autogoverno secolare, la cura del territorio, il volontariato, le sperimentazioni politiche... Ma sono proprio i valori annacquati nella rincorsa di modelli altrui.
L’attrazione verso il Trentino ha motivazioni precise: l’assenza in Veneto di una politica per la montagna. Purtroppo anche in Trentino, ultimamente si guarda proprio al modello Nord-Est...
A proposito della fiction televisiva sullo statista democristiano. Proprio l’agiografia e la semplificazione storica fanno perdere carica drammatica al racconto, e non rendono giustizia a una personalità grande proprio perchè complessa.
La Giunta Dellai travolge anche le valutazioni sulla sicurezza ambientale (valanghe e frane). La struttura burocratica viene piegata alle ragioni degli interessi economici e del consenso elettorale. La politica è afona, ma il conto lo pagheremo tutti.
Iginio Lorenzi, socialista, vicesindaco di Trento: la non facile eppur coerente scelta dell'alternativa alla Dc, che impresse nuova passione etica alla politica trentina, e salvò dal disonore il Psi locale.
Alla frontiera – pacificata – fra Germania e Polonia un parco che supera i confini e i drammi del ‘900. Che pur si ripropongono ancora ai confini estremi del continente.
Gli appalti spezzatino, gli incarichi garantiti ai professionisti locali: come protezionismo, clientela, soldi pubblici immiseriscono un Trentino sempre più pigro e opaco.
C'era chi aveva un sogno: che il congresso dei Ds dicesse una parola chiara contro il clientelismo e il prevalere di interessi lobbystici nella politica provinciale.
Invece niente di tutto questo: solo un vuoto parlare di nuove e improbabili sigle.
Centro-sinistra allo sbando, i Ds al bivio: o un radicale rinnovamento dei dirigenti, frutto di una rivolta del popolo della sinistra, oppure una penosa sopravvivenza marginale.
La frana dello Slavinac, con la sua drammatica pericolosità, mette a nudo i rischi di una politica incapace di rapportarsi correttamente con l’ambiente. Intanto la Giunta provinciale latita, paralizzata dai veti delle lobby, e da un macroscopico conflitto d’interessi interno (l’assessore Casagranda).
“Attenti, ci sono le elezioni” la triste frase di quando la politica diventa propaganda. E nel nome delle elezioni, gli equivoci abbracci nel centrosinistra trentino.
Caso Jumela e simili: come la Provincia contravviene alle leggi e chiama i funzionari a disapplicarle. Dove va a finire la legittimazione morale del centrosinistra?
Uno stillicidio di illeciti politici, una delegittimazione continua degli organismi tecnici: i motivi per cui l’azione di Dellai sulla Jumela è da considerarsi eversiva nei confronti degli assessori e della struttura provinciale.
Le bussole ideali non mancano alla sinistra. Eppure, dall’aeroporto di Mattarello agli incontri con i sindaci, sembra emergere una sudditanza verso i poteri forti, le corporazioni, i vecchi modelli di sviluppo.
La grande tradizione, la perdurante attualità del movimento socialista e la sua banalizzazione in microscopiche formazioni destinate a una stentata sopravvivenza.
Il mediocre “pensiero unico”, la “politica debole” - tanta tattica e pochi contenuti - alimentati dai successi elettorali della Margherita. E dall’altra parte i punti attorno a cui aggregare una politica riformista.
E' stato governato male il Trentino? Sì. Chi è responsabile? Nessuno. Per non urtare i possibili alleati, sia la sinistra che la destra si appiattiscono sul centro doroteo.
II fenomeno migratorio in campagna elettorale: i toni catastrofisti della destra e il colpevole silenzio di alcuni che, pure, si rifanno alla cultura cattolica.
Mons.Rogger: le responsabilità del connubio Chiesa-Dc nello stravolgere l'istituto regionale. Un intervento sulla storia di ieri che deve servire anche oggi.
Caratteristica delle regioni di frontiera è il particolare rapporto con il territorio. Rompere questo legame sarebbe tradire valori di solidarietà e di identità.