Come negli anni ‘80: la Pat sborsa miliardi per comperare edifici dagli amici degli amici. E per precostituirsi la scusante, da anni non costruisce in proprio neanche un metro quadro.
La magistratura, la pubblica amministrazione, la società trentina: cosa è cambiato a sette anni da Mani Pulite? Intervista a uno dei protagonisti, il PM Pasquale Profiti.
Con la sentenza del giudice Ancona sul caso Caproni, anche in Trentino sembra essersi chiusa la stagione di Mani Pulite. Ma qualcosa è cambiato? Rispondono Mauro Bondi (DS) e Claudio Taverna (AN).
Etica e politica, cultura della legalità, magistratura e partiti, in un franco dibattito di Società Aperta. Con avvenimenti che sconfortano, e altri che fanno sperare.
La crisi irreversibile di una Regione abbandonata al clientelismo e alle scorribande di politici rancorosi o rampanti. Invece, di una Regione vera, raccordo di due Province troppo piccole, ci sarebbe enorme bisogno. Solo che...
Tutti gli interrogativi dietro i casi Atz e Grandi: il turismo politico, la gestione disinvolta del bene pubblico, il lato oscuro di “missioni” misteriose. Ma dietro c’è di più: la Regione, svuotata di competenze ma non di soldi, e diventata la pattumiera della partitocrazia locale.
La storia di come Margherita Cogo perdeva la seggiola, e a quel punto buttava all'aria le prudenze partitocratiche, e promuoveva un'inchiesta vera.
E come la forza delle cose riportava alla luce quello che la partitocrazia aveva sepolto: le riforme.
Dopo gli scandali di Roma e Budapest la Presidente della Regione Margherita Cogo è partita lancia in resta contro tutti, in uno slancio moralizzatore che ha scandalizzato il mondo della politica.
Eppure la relazione della commissione d'inchiesta sugli scandali è durissima proprio contro di lei...
Un'intervista senza peli sulla lingua alla ex-presidente.
Da Volani a Mengoni, da Malossini a Dellai. Gli anni '80, con la questione morale monopolio di QT, gli anni '90 con la vittoria di Tangentopoli e conseguente crisi, i nostri giorni con la critica al potere dellaiano.
Un impianto teoricamente all'avanguardia, in realtà pasto delle lobby. E ora, oltre agli sperperi, c'è anche una disastrosa fuoriuscita di carburante: occultata dalla stampa.
L'insistere di Dellai su progetti impopolari inizia a creare un'opposizione sociale; che fa il centro-destra (inciucista)? Intanto i Ds riscoprono la questione morale...
Lo scandalo della sede dell'Autobrennero, perchè rappresenta una perdita di credibilità per tutto il Trentino, e come è correlato agli affarismi della Margherita. Nonostante gli ultimi slanci etici di Dellai.
Dal contrasto con il vescovo Bressan a quello con la vicepresidente Cogo, passando per la questione morale: le ultime settimane travagliate di Lorenzo Dellai, stranamente in difficoltà nel dibattito politico. Un presidente troppo stretto tra le esigenze e aspettative della società, un ruolo riformatore che non decolla, una pratica politica che genera solo diffidenze.
Il travaglio della Margherita, che si sente intorno “malumore e sfiducia”. Le risposte di Dellai: analisi lucida eppur parziale, rimedi vaghi. Il problema è il sistema di potere, l’indirizzo doroteo del Trentino; e se si vuole davvero “voltar pagina”. Due interviste incrociate, a Lorenzo Dellai e al prof. Silvio Goglio.
Lo scandalo è ufficiale: il Tar certifica che lo scempio edilizio della collina di Trento viene compiuto con l’avallo degli Uffici comunali, ma contro le norme e le leggi. I meccanismi e i nomi dei responsabili del sacco della collina; la storia di un Comune che agisce contro i cittadini. E l’ultima proposta - indecente - dell’assessore primo responsabile, Alessandro Andreatta.
Ancora sulle costruzioni illegittime in collina: le sconcertanti minimizzazioni del sindaco Pacher, le richieste di chiarezza nella maggioranza, la realtà sull’Allegato 5. E ancora: i trucchi (dei progettisti) e le inadempienze (degli Uffici) per costruire 5 metri sopra le altezze massime. Ma per l’Amministrazione i suoi dirigenti sono sopra ogni sospetto: buonismo od omertà?
Il “marcio in Comune”: retroscena, conseguenze e insegnamenti della debacle di Pacher e Andreatta. E la stolta lettura “politicista” di una ribellione al malgoverno. Intanto l’ex presidente della Commissione edilizia dice la sua, e così scopriamo che...
Il marcio in Comune: il Consiglio di Stato si esprime, ed è un’altra batosta per le imprese. Le reazioni del Comune, cosa fa, cosa dovrebbe fare. Un’intervista al Difensore Civico dott.ssa Borgonovo Re.
Una serie di ceffoni da parte della Provincia in faccia al Comune del capoluogo. Sgarbi istituzionali? No: è la Giunta Pacher che - succube di mille convenienze immobiliari - non è in grado di gestire il territorio.
Mons. Stenico è gay o no? Non è questo il punto... Il fatto è che la vicenda getta un’ombra sinistra sull'aria che si respira nei Sacri Palazzi, ove davvero l’omosessualità sembra essere un problema molto sentito o addirittura un pretesto per vendette trasversali.
Avanzano i mostri edilizi in collina, secondo lo schema già visto e smascherato: norme accantonate, misurazioni fasulle, uffici comunali compiacenti. L’assessore all’urbanistica? Allarga le braccia: “ormai non c’è più niente da fare” (e non è vero).
E così dopo Via alla Val, anche in Via Falzolgher i cittadini sono costretti ad organizzarsi, e avviare azioni legali contro gli scempi urbanistici.
L’assessore all’urbanistica ammette (finalmente) gli “effetti terribili” sulla città delle sostituzioni di villette con condomini. Non rileva però le responsabilità: che sono dei suoi Uffici, che hanno rilasciato abnormi concessioni edilizie, del tutto illegittime. Cosa ora si potrebbe e dovrebbe fare: demolire i mostri e rimuovere i dirigenti. Ma difficilmente lo si farà. Ed ecco allora la vicenda aggravarsi, perchè sono incombenti le responsabilità penali. Vediamo come...
L'assessore Andreatta e la Giunta Pacher prendono (finalmente!) atto dello scandalo dell'edificazione illegittima in collina. Ma la diagnosi e la terapia sono tutte da ridere...
Trento: il caso Auto In si incattivisce e si profilano querele. Ma l'ambiguo assessore all'Urbanistica non è un truffatore, è "solo" una sciagura per la città.
Dopo la frana in via Spalliera: la sicurezza dei cittadini nelle mani dei periti di parte e di uffici comunali sempre più palesemente inadeguati. La cultura urbanistica, le convenienze, le norme, che rendono possibili i disastri: cosa si può, e cosa non si vuole fare, per voltare finalmente pagina.
"Costruire in collina": dibattito colto e interessante, ma rigorosamente estraneo ai problemi reali. E con la puzza sotto al naso rispetto alle soluzioni.
La Giunta comunale di Trento vara una nuova variante: in cui, dopo aver per mesi negato il problema, ora accoglie in pieno le nostre denunce sui “mostri” in collina. In cosa consiste questa svolta di 180°, a cosa è dovuta; e chi vi rema contro.
Trento: sul muro della Cavit a Ravina e sulla cementificazione della collina, i Comitati dei cittadini arginano il degrado della vivibilità, rivelando responsabilità e connivenze del Comune e dagli Ordini professionali. Prime, significative vittorie, di una contesa ancora lunga.
Storie di “affaristi e millantatori” (definizione di Lorenzo Dellai) all’interno della pelosa contiguità tra politica, incarichi pubblici e interessi molto privati