Il marcio, imperterrito, continua
Un altro caso di malaurbanistica nella collina di Trento. A dispetto delle norme, della logica, della giustizia.
I nostri lettori ricorderanno la scandalo del "marcio nel Comune di Trento", sulle case in collina diventate autentici mostri edilizi, grazie a stravaganti interpretazioni delle normative da parte degli Uffici comunali.
Dopo i nostri articoli, due sentenze del Tar, una del Consiglio di Stato, roventi sedute del Consiglio Comunale, imbarazzanti marce indietro degli Uffici e dell’assessore all’Urbanistica Andreatta, dopo la stesura di normative che hanno ulteriormente ridotto le possibilità edificatorie, sembrava che la partita si fosse chiusa con il ritorno al buon senso e alla legalità.
Apprendiamo invece che dopo tutto quanto successo, nel giugno di questo anno si continua ancora imperterriti a consentire edificazioni fuori norma. Nei disegni che riportiamo si può vedere come i piani edificati siano 5 rispetto al piano strada, e non 3 come previsto dalle norme. Come è possibile? Si applica ancora un sistema truffaldino di misura delle altezze, già più volte censurato dalla giustizia amministrativa?
La pubblica opinione, quando vede questi mostri (tipo Cernidor, per intenderci) rimane scandalizzata. Le norme sono chiarissime. Eppure gli Uffici perseverano in incredibili interpretazioni già bocciate dalla giustizia e dallo stesso Consiglio Comunale.
A suo tempo dicemmo che lo scandalo esigeva la rimozione dei dirigenti di questi Uffici. L’Amministrazione si strinse attorno a questi in una solidarietà ingiustificabile. La motivazione era: hanno sbagliato nell’interpretare le norme errare humanum est. Ma ora, chiarita ulteriormente ogni possibile interpretazione delle norme, come mai questi signori (l’architetto Penasa, innanzitutto) continuano a sbagliare, e sempre a favore degli immobiliaristi? Come mai l’assessore all’urbanistica (ora purtroppo promosso sindaco) non ha niente da dire?
Non è venuto il tempo per fare un’opera di pulizia? O almeno, se proprio si vuole essere due volte buoni, non è giunto il tempo di operare una salutare rotazione degli incarichi?