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QT n. 19, 28 ottobre 2000 Servizi

La moschea, il razzismo, il centro-destra

Dopo l’intollerante manifestazione di Lodi contro la moschea: la Casa delle libertà non prevede la libertà religiosa? E la Chiesa, sta in silenzio?

La manifestazione leghista di Lodi contro la costruzione di una moschea rischia di segnare una grave escalation nell’intolleranza di una parte della popolazione. Per diversi motivi. Per la violenza perpetrata (cospargere il luogo della moschea di urina di maiale significa volutamente cercare l’offesa, la profanazione, l’insulto al diverso). Per la copertura ideologica - la difesa della "cristianità" - in qualche maniera trovata presso alcuni settori del cattolicesimo. Per la copertura politica fornita dall’appartenenza della Lega a uno schieramento - il centro-destra - candidato alla guida del paese.

Di questo parliamo con i rappresentanti locali della Casa della Libertà.

Sergio Divina (Lega Nord)

Come valuta la manifestazione di Lodi? Non è un attacco alla libertà di religione?

No: non si intende impedire a un musulmano di pregare, né di farlo dove crede; ma questo deve avvenire senza costi per la nostra comunità. E’ un po’ come la battaglia della sinistra contro i finanziamenti alla scuola privata. Come si può tollerare che lo Stato finanzi servizi a cittadini stranieri?

Chi è contro i finanziamenti alla scuola privata lo è contro tutte tali scuole, non discrimina tra scuole cattoliche, laiche o islamiche. Voi invece state postulando una discriminazione per chi non è cattolico.

Perché i mormoni, i testimoni di Geova, gli ebrei, si costruiscono i propri luoghi di culto con i propri fondi, e i musulmani no?

Queste religioni prendono dallo Stato anche i soldi dell’otto per mille, e voi non avete trovato niente da ridire...

Solo alcune...

Ma poi, perché ai cattolici diamo i soldi, e agli altri versiamo sterco ed escrementi?

Noi siamo per lo Stato laico, anche se vediamo una consonanza culturale tra le nostre popolazioni e la fede cattolica. Inoltre ricordiamoci che stiamo parlando della fede religiosa più intollerante che esista. Condivido l’impostazione di Biffi e Maggiolini...

Anche i cristiani, e i cattolici in prima fila, hanno dato prova nei secoli di intolleranze non da poco. E oggi, rispondere a un atto pacifico come la costruzione di un luogo di culto con una insultante profanazione è ancora un atto di estrema intolleranza...

Su questo posso essere d’accordo: gli eccessi non li condivido.

Claudio Taverna (Alleanza Nazionale)

Dopo Lodi, nella Casa delle Libertà non c’è più posto per la libertà di culto?

La libertà di culto c’era anche ai tempi del fascismo; e oggi la Costituzione la mette tra i suoi primissimi principi. Ed è una cosa assodata. L’episodio di Lodi noi lo condanniamo.

Così infatti si è espresso Gianfranco Fini. Che però ha aggiunto che non si può pensare a una proliferazione delle moschee...

Noi italiani a volte eccediamo in zelo: a Roma c’è la più grande moschea europea. Ora è vero che ci sono anche tante moschee in scantinati, ma comunque queste presenze non possono essere pervasive.

Cosa vuol dire? Si decide quante chiese possono esserci e quante moschee? E chi lo stabilisce?

No. Gli islamici residenti in Italia devono avere gli stessi diritti dei cattolici. Bisogna invece predeterminare i flussi degli immigrati.

Respingendo i musulmani?

Lo Stato può operare una scelta, non tanto in base alla religione, quanto alla cultura dell’immigrato: occorre un comune sentire, altrimenti scoppiano i conflitti.

Questa si chiama discriminazione religiosa...

Se si chiama così, io la accetto; bisogna discutere non sulle idee astratte, ma sulle scelte concrete. E fra queste, la disciplina dei flussi migratori.

E chi già c’è, ha gli stessi diritti dei cattolici?

Certo.

Però volete limitare il numero delle moschee...

Il problema è: chi le finanzia?

In parte con i soldi delle loro comunità. E per il resto, è giusto che abbiano gli stessi contributi dei cattolici?

Hanno gli stessi diritti. Però non deve esserci una proliferazione, non è pensabile un minareto accanto a ogni campanile. Noi di destra differiamo dalla sinistra: siamo contrari alla società multietnica e multirazziale. E quindi intendiamo ridurre l’immigrazione al minimo indispensabile, preferendo inoltre le culture più affini alla nostra.

Maurizio Perego (Forza Italia)

Non è stato un silenzio assordante quello della Casa delle Libertà sui fatti di Lodi?

No. Magari in toni sommessi, ma comunque fermi, Forza Italia ha ribadito il valore della libertà religiosa. Abbiamo detto che chi, di Forza Italia, ha partecipato a quella manifestazione, ha sbagliato.

Lei è d’accordo con Fini quando dice che non è pensabile una proliferazione delle moschee?

La costruzione di un luogo di culto ha senso se c’è una comunità che lo chiede. In quel caso non trovo che ci sia nulla di strano.

E con il cardinale Biffi, che invita a privilegiare l’immigrazione dei cattolici?

Non sono d’accordo: come si può privilegiare senza discriminare? Così anche da noi, con la legge che stanno varando insieme Margherita e Centro UPD per dare il ruolo agli insegnanti di religione. Io mi chiedo: perché insegnare, nella scuola pubblica, la religone cattolica? Si dovrebbe insegnare storia delle religioni. Poi, nelle scuole private, cattoliche, per cui mi batto, si può insegnare la religione cattolica.

Ancora Fini ha subordinato la costruzione di moschee al principio di reciprocità: la costruzione di chiese nei paesi islamici. Ma la libertà, per noi, è un valore, oppure un optional?

Quello della reciprocità è un principio assurdo. Allora dovremmo applicare la pena di morte agli statunitensi che compiono reati in Italia? Comunque voglio essere chiaro, il rispetto delle religioni deve essere contemperato dal rispetto dei diritti fondamentali e delle leggi: si deve impedire l’infibulazione di una bambina, anche se effettuata per motivi religiosi.