Ignoranza + cinismo = intolleranza
“L’unico indiano buono è un indiano morto” - si diceva nel West. Con gli immigrati non si è altrettanto comprensivi. A proposito del cimitero islamico.
E dire che, per informarsi, l’associazione degli albergatori trentini aveva chiesto la consulenza del presidente della Comunità Islamica! Lo scopo, meritorio, era di documentarsi per poi consigliare gli associati in merito ai loro rapporti con i dipendenti di religione islamica. Ma il risultato, comparso sull’organo della categoria (“Turismo e ospitalità del Trentino”) è sconfortante. “Meglio rinunciare a [assumere] chi si professa fondamentalista” è infatti l’indicazione finale. Che potrebbe anche trovarci d’accordo se parlassimo di camerieri che uccidono i turisti ebrei o lapidano le villeggianti in costume da bagno. Ma non di questi si tratta. “Il credente nell’Islam - argomenta il giornale degli albergatori - è tenuto a seguire alcuni comportamenti pratici che mal si conciliano con il lavoro in albergo”: e cioè - si esemplifica - le preghiere quotidiane, il divieto di carne di maiale e alcolici, il digiuno del Ramadan..., insomma tutto l’insieme delle loro pratiche religiose. Costoro, ”per comodità, potremmo definirli fondamentalisti”. Insomma, i soli musulmani bene accetti sono i “credenti ma non praticanti”: una strana categoria particolarmente diffusa nel mondo cattolico, ma – ahimé – meno presente altrove.
Fin qui è soprattutto una questione d’ignoranza. Poi c’è il cinismo di chi si infuria per la concessione di uno spazio nel cimitero di Trento riservato a persone di fede musulmana. Mentre l’Ufficio per l’ecumenismo della Curia plaude all’iniziativa, ecco scatenarsi i soliti difensori della fede. Forza Italia, tramite un consigliere circoscrizionale, ne fa una questione formale: la circoscrizione S. Giuseppe-S.Chiara - dice costui, subito smentito dal presidente della circoscrizione stessa - si era pronunciata contro il progetto. E definisce la decisione una iniziativa di “propaganda elettorale” (a beneficio di chi non vota, vai a capire…).
Più spudorata AN, col consigliere comunale Raoul Pontalti, che dopo aver detto che “un cimitero musulmano non può entrare in un cimitero cristiano.… Il primo musulmano che sarà sepolto in via Giusti e che non avrà i requisiti di legge… sarà oggetto del nostro ricorso”, pretende di differenziarsi dalle posizioni leghiste: “Noi a differenza della Lega non ne facciamo una questione di guerra di religione”. Per contraddirsi subito dopo: “E’ scandaloso che la Chiesa non si preoccupi delle tradizioni dei nostri fedeli”.
In questa poco nobile gara a chi le spara più grosse, anche stavolta la Lega arriva prima. Purtroppo, il consueto argomento (gli immigrati rubano ai trentini la casa, il lavoro e adesso anche la tomba) è spuntato, poiché il competente assessore ha spiegato che “nel cimitero di Trento abbiamo 10 campi, ogni campo dispone di 600 tombe e 41 in meno non fanno differenza, anche perché l’area rilevata era adibita a verde. Dunque, posti al camposanto di Trento non ne saranno tolti”.
Dunque, per andare all’attacco non restano che parole in libertà, la pura voce delle viscere, il grido di dolore futurista (e soprattutto elettorale) dell’on. Rolando Fontan, specialista in queste esternazioni: “Faremo qualcosa di forte, sono cose che non possono passare sotto silenzio. Sono cose fuori di testa, fare un cimitero è persino peggio di una moschea (che notoriamente è il colmo dell’abiezione - n.d.r.)… Schiereremo tutti i nostri uomini a fianco di chi si sentirà di protestare… Passo dopo passo la sinistra governativa del Trentino islamizzerà tutto il territorio provinciale… Sia ben chiaro: qui nessuno vuole negare il diritto all’inumazione ai morti (!). Solo che questa deve avvenire rispettando gli usi e le tradizioni del posto e della comunità ospitante… La Lega teme che, una volta ottenuto il cimitero, la comunità islamica avrà buon gioco nel chiedere… pure la moschea, … e dopo questa la scuola islamica, la poligamia, la macellazione islamica ed altro ancora. Tutte cose che nel nostro codice penale sono considerate reati se a compierle sono cittadini italiani”.
Impossibile commentare adeguatamente tali parole senza pigliarsi una querela. Ci limitiamo in conclusione ad elencare quanto abbiamo appreso dalla lettura di tutte queste dichiarazioni.
Da quelle dei politici del centro-destra: che la moschea, il cimitero islamico, la scuola coranica, ecc. sono illegali, e che il diritto a praticare la propria religione - principio che nessuno può disconoscere - viene in pratica ferocemente negato. E da quelle degli albergatori: che un cameriere che non si ubriachi è improponibile (viene a mancare una specificità trentina?) e che, applicando il ragionamento ai cattolici, chiamasi fondamentalista (cioè bigotto, o meglio intollerante, fanatico, violento, secondo l’accezione corrente) chi va a messa la domenica e fa la comunione almeno una volta l’anno.