Per dare soldi alla finanziaria della Curia, si costruisce una biblioteca universitaria decentrata, più piccola, inadeguata, altrettanto costosa. Per l’Università provincializzata e per il dopo Dellai, un pessimo inizio.
“Dobbiamo cambiare tutto” proclama Ugo Rossi.
Ma persone, idee, pratiche sono finora le solite.
E ora arrivano le scelte decisive, su cui spingono i poteri forti: a iniziare da Isa/Albere
e NOT.
Anche per Mediobanca la Cantina LaVis è decotta, ma Ugo Rossi, contro tutto e tutti, ha pronta una flebo. Inutile per LaVis, costosa per la Pat, devastante per l’etica economica.
Mentre il Trentino arranca, Rossi sbraca: 10 milioni per la LaVis, un’azienda decotta. L’etica economica stravolta solo per ribadire il proprio potere di Presidente.
Quanto ha pesato e peserà sull’immagine del Trentino la figuraccia sull’orsa? E non è tutta una politica ambientale da rivedere, dalla caccia sconsiderata alla motorizzazione di Parchi e sentieri?
Alle speranze che nascono dal lavoro della Fondazione Dolomiti Unesco e dalla meritoria opera della SAT si accompagnano deliranti progetti, come quello di un mega-residence di lusso sul Bondone.
I 15 anni di Dellai sono un disastro, l’intero sistema sembra cadere. Un’analisi punto per punto di una serie di macroscopici errori, opacità, arroganze, arretratezze culturali. E un quesito: come mai ora è Rossi ad essere travolto dal crollo dellaiano?
Il grande sviluppo impiantistico, incurante dei conti, dell’ambiente e dell’orografia,
si è ritorto contro tutta l’economia dell’Altopiano.
I troppi sussidi, le troppe protezioni politiche che ancora esigono un’improponibile continuità.
La Cantina nemmeno presenta (dopo sei mesi!) il bilancio consolidato; ha bruciato tutti i soldi, eppure ne vuole, pretende, ancora, e da tutti. Sono le ultime convulsioni?
Spunta finalmente il bilancio consolidato, con conseguenze legalmente disastrose. Ma gli assessori Mellarini e Dallapiccola, con un vergognoso show e promesse fasulle, spingono i contadini ad approvare.
Basta con il consumo di suolo, centralità del paesaggio, semplificazione burocratica.
Ottime intenzioni e risultati incerti dell’innovativa legge urbanistica dell’assessore Daldoss.
La mutazione genetica: da trasferimento dell’innovazione a intermediario di opinabili consulenze milionarie sotto inchiesta giudiziaria. Attirava giovani da tutto il mondo, ora tutti scappano, nell’amarezza e vergogna.
E’ la solita storia, l’ennesimo naufragio della politica provinciale della ricerca.
Dal 2003 consulenti della Deloitte si sono infilati ai vertici del sistema pubblico trentino. Di lì sono partite le consulenze milionarie. Ma Ugo Rossi sembra non preoccuparsi, elude e minimizza.
Le bacchettate della Corte dei Conti alla PAT.
È l’effetto dei nuovi controlli, italiani ed europei, che confliggono con il debito provinciale, fatto crescere con troppa allegria.
Ugo Rossi va avanti nella costruzione del Nuovo Ospedale. Ma sulla localizzazione vince (per una volta) il Comune di Trento e, soprattutto, la razionalità.
Ancora acquisti immobiliari dai religiosi, progetti costosissimi e strampalati, sempre all’insegna dello spreco. Mentre sul resto si taglia senza pietà.
La giustizia condanna definitivamente inquinatori “avvezzi ad ingannare” la pubblica amministrazione; e la Giunta Rossi li rifinanzia per un “progetto di ricerca”. L’Appa non effettua controlli seri, e ancora la Giunta si oppone alla legge nazionale che impone direttori di “elevata professionalità e qualificata esperienza”. E’ la politica della clientela e del profitto più importanti di salute e ambiente.