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QT n. 4, aprile 2015 Trentagiorni

Deriva paesana n° 3

Prosegue la preoccupante telenovela attorno al Mart. Già nei numeri scorsi ci eravamo occupati del greve disegno della Giunta Rossi di ridurre il Museo di Arte Moderna a improbabile mero supporto delle attività commerciali roveretane. Disegno che si era evidenziato attraverso tutta una serie di passaggi: nomina a presidente del Cda della past president di Confindustria Ilaria Vescovi, per sua ammissione del tutto digiuna di arte moderna; siluramento della direttrice Cristiana Collu, poco disponibile alla svolta bottegaia del Museo; abbandono del Cda da parte di Carlo Feltrinelli, per la medesima ragione; manfrina attorno al Comitato Scientifico, da lungi scaduto e di faticoso o addirittura improbabile rinnovo; rifiuto all’ingresso nel Cda, come proposto dal sindaco di Rovereto Miorandi, del filosofo roveretano Franco Rella, già docente di Estetica a Venezia, autore di testi e curatore di mostre internazionali, tra i padri nobili dello stesso Mart.

Ora il sindaco Miorandi ritorna alla carica: e per il posto in Cda cui spetta a Rovereto la nomina, propone Cesare De Michelis, docente di Storia dell’architettura a Venezia, nonché studioso dell’architettura internazionale. Un altro nome che, per l’assessore provinciale (alla Cultura!) Tiziano Mellarini, di professione barelliere, dagli sconosciuti titoli di studio, costituisce una provocazione. E infatti Mellarini dice di no: “nessuna nomina prima delle elezioni comunali”. Perché intanto facciamo capire che siamo contrari, poi magari alle elezioni il Miorandi lo trombano.

È la “deriva paesana” della Pat, di cui aveva parlato proprio Franco Rella, che va avanti.