Il Governo Berlusconi assicura il suo impegno contro il terrorismo, ma poi promuove una legge (quella sulle rogatorie) che potrebbe permettere ai terroristi di nascondersi dietro un timbro e di andare impuniti.
L’opinione pubblica appare indifferente alla questione, l’Ulivo pensa a litigare, e così Berlusconi continua a praticare una commistione fra affari e politica inconcepibile in democrazia.
Le motivazioni con cui la Cassazione ha respinto la richiesta di spostare a Brescia il processo a Previti e Berlusconi. E come la maggioranza persegue l’impunità del suo leader.