Abbiamo vinto. Ma attenzione…
Nessuno può decentemente negare che la Casa della Libertà e in particolare Forza Italia abbiano subito una sconfitta di grandi proporzioni nelle elezioni europee e soprattutto nelle elezioni amministrative. Forza Italia ha perso 4 milioni di voti, non è più il primo partito ma il secondo, preceduta dalla lista Prodi.
Facendo correttamente la somma dei voti ottenuti dal centro sinistra e quelli del centro destra, si constata che Berlusconi non ha più la maggioranza nel Paese. Anche in Sicilia sono lontani i tempi del 60 a 0. Anche in Sicilia Forza Italia perde il primo posto, che viene conquistato dalla lista Prodi.
E’ una ventata nuova, l’aria è meno inquinata. Il centro sinistra ha posto le basi per una vittoria netta alle prossime regionali e a quelle politiche. La prospettiva che non moriremo berlusconiani è diventata concreta.
Ma attenzione. Ora comincia il difficile. Berlusconi ha ancora la maggioranza in Parlamento e non ha nessuna intenzione di dimettersi. Anzi! Una belva ferita è imprevedibile ed è capace di tutto. La mussoliniana dichiarazione di Berlusconi : "Mi assumo la responsabilità della sconfitta, ma tirerò diritto" suggerisce, scrive Rossana Rossanda, che "di qui alle legislative ne vedremo di tutti i colori".
In effetti, avendo la maggioranza parlamentare, se riuscirà a comporre i dissidi all’interno della sua coalizione, Berlusconi può portare a termine l’opera di devastazione della Costituzione accelerando la dissennata riforma in discussione alla Camera, in particolare in materia di giustizia e di premierato forte, senza dimenticare la "devolution" cara a Bossi. Lo stesso Fini avverte il pericolo e ha dichiarato che "Berlusconi si sente ferito, perciò bisogna muoversi con cautela, evitare colpi di testa".
Al centro sinistra io manderei un analogo ammonimento: Berlusconi è ferito, ma non politicamente morto; non dormite sugli allori, non fatevi prendere dalla vertigine del successo. Smettetela di litigare su tutto, anche sull’ultima proposta di Prodi di convocare entro la fine dell’anno la Costituente dell’Ulivo , per dare una unità vera al soggetto politico del centro sinistra e un programma di legislatura condiviso da tutte le componenti, comprese le formazioni della cosiddetta sinistra radicale: Comunisti italiani, Rifondazione, Verdi e lista Di Pietro-Occhetto. Le recenti dichiarazioni di Salvi, di Mussi e di altri non fanno presagire nulla di buono. E’ possibile che a sinistra non si perda occasione, anche nei momenti favorevoli come questo, di fare le bizze? Non si è ancora capito che divisi si perde e che solo l’unità delle forze, federate o no, può garantire la vittoria? Se ciò non avverrà, sarà stata perduta un’occasione storica proprio nel momento in cui è cominciato il declino di Berlusconi.