Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

La Casa (delle libertà) scricchiola

Le varie forze politiche che compongono l’Ulivo, anche se giustamente preoccupate per le sorti dell’Italia, dovrebbero rallegrarsi per la grande confusione che regna nel campo di Agramante. La maggioranza di centro-destra scricchiola e può andare in pezzi da un momento all’altro.

Ezio Mauro, forse con enfatizzata speranza, parla di "ultime ore della Casa delle Libertà". Quale migliore occasione per l’Ulivo di presentare agli Italiani, eventuali prossimi elettori, una alternativa credibile, un progetto veramente riformatore, una solida alleanza e un leader sostenuto con entusiasmo da tutti? In questo momento nel campo di Agramante "c’è solo disgregazione, sfascio, anarchia", per dirla con Ezio Mauro, tanto che il Governo appare come una zattera sballottata tra onde opposte: il baratro della crisi Fiat, le follie secessioniste di Bossi, l’aumento dell’inflazione, il rallentamento della crescita economica, e i sussulti politici e istituzionali.

In un momento di crisi drammatica Berlusconi, con una sensibilità davero"statista", irride il vertice della Fiat proprio mentre si svolge una trattativa delicata e difficile. Bossi critica aspramente il Presidente della Repubblica e continua imperterrito come un carro armato sulla via della devolution. Il ministro Buttiglione e i centristi si contrappongono alla Lega proprio sulla devolution e dichiarano che la legge "mai la voteranno" (salvo smentirsi il giorno dopo al Senato). La RAI, simbolo del berlusconismo e sua leva politica, è allo sbando senza un governo, perché la maggioranza è spaccata e i Presidenti delle due Camere non si mettono d’accordo.

Le spinte centrifughe tra i quattro blocchi culturali e politici che compongono la Casa delle Libertà (Forza Italia, Alleanza nazionale, il Centro post-democristiano, e la Lega) sembrano prevalere, almeno in questa fase tellurica, e l’unico collante che tiene ancora insieme i quattro pezzi è il fascino irresistibile del potere. Ma quanto durerà? Le difficoltà della politica economica del Governo sono oggettive e si sommano al rigetto delle scelte secessioniste in materia di sanità e di scuola, alla carnevalesca trovata della polizia locale, al mai risolto conflitto di interessi, all’ossessione di produrre ulteriori guasti nella giurisdizione con il progetto Pittelli, alla vergogna per l’impunità concessa al gruppo di corrotti che fa riferimento al Presidente del Consiglio, all’ultima follia della devolution.

Un noto esponente della prima Repubblica, Arnaldo Forlani, vecchia volpe della politica, già segretario della Democrazia Cristiana, ha dichiarato a Repubblica: "Se si tratta di destrutturare lo Stato italiano in venti repubbliche balcaniche, allora credo che nessuna persona normale dovrebbe o potrebbe assecondare. Non uno, ma dieci governi dovrebbero andare in crisi".

Non è infondata l’ipotesi che abbia azzeccato la previsione. Dopo il passaggio al Senato della sciagurata legge Bossi, i tempi si allungano, ma la coalizione di centro-destra continua a mostrare tutte le sue crepe. Ciò che non accade oggi può accadere domani.

Ma l’Ulivo è pronto a raccogliere l’eventuale sfida elettorale?

Parole chiave:

Articoli attinenti

In altri numeri:
Non può durare

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.