Parrocchie e oratori senza rivali. Le iniziative laiche arrancano. E il Comune di Trento cosa fa?
Viaggio nel mondo dell’associazionismo giovanile cittadino.
Gli occupanti dell’Ex-Zuffo: la politica come “azione diretta e dal basso”, la produzione culturale dei centri sociali, la voglia di avere uno spazio proprio. Tra utopia e provocazione, protagonismo giovanile e incombente repressione. Sapranno farsi capire?
Sgomberato il nascente Centro sociale. Le richieste dei giovani, le loro aspettative, le soluzioni, realistiche e possibili. Ma la politica (e il sindaco Pacher) hanno detto di no.
Le difficoltà cognitive degli adolescenti sono lo specchio dell’immiserirsi della dialettica sociale, della sostituzione della comunicazione col silenzio dei programmi televisivi.
Da L’Altrapagina, mensile di Città di Castello.
Invece che inveire contro una gioventù che non ha rispetto di niente, sarebbe meglio esaminare quello che siamo diventati: cultori dell’esistente che non sanno più additare l’impossibile, l’unica avventura per la quale i giovani sarebbero disposti a imbarcarsi.
Le continue proteste per gli studenti troppo gaudenti e schiamazzanti ripropongono un tema antico: il rapporto tra Trento e la sua Università. La città vuole crescere o addormentarsi? In quanti rimpiangono la quiete mortale degli anni ’50? In ogni caso i problemi ci sono: vediamo come si pensa di affrontarli.
Come ogni organizzazione, la politica avrebbe tanto bisogno di innovazione. Ma che ruolo riescono ad avervi i giovani? Le identità, esistono ancora? Inchiesta tra i giovani impegnati nei partiti: il rinnovamento, gli obblighi di fedeltà, il ricambio generazionale.
Il Centro Sociale alla ex-Zuffo: l’impegno per un posto di aggregazione tra i giovani, la tensione verso una nuova cultura, i rapporti con l’underground europeo, la sensibilità verso gli emarginati. E i rapporti con un’Amministrazione comunale che è un muro di gomma, generosa di vaghe promesse, avarissima nel mantenerle. Siamo alle solite? Gli adulti che danno il cattivo esempio?
I giovani del Centro Sociale Bruno occupano un pensionato universitario chiuso, in attesa di demolizione. Ne chiedono l'uso finchè non si inizino i lavori. Ma l'Università risponde niet.