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QT n. 6, 24 marzo 2001 Servizi

Alla Fiera del lavoro

A Trento, il 29 e 30 marzo, la seconda edizione di una singolare manifestazione dedicata ai giovani in cerca di occupazione.

Non sono rare le iniziative che si propongono di mettere in contatto i giovani col mondo del lavoro, anche se è inusuale che questo genere di manifestazioni trovi posto nel palinsesto di una società specializzata nell’organizzazione di fiere ed esposizioni commerciali. Stiamo parlando della Fiera del Lavoro, in svolgimento a Trento il 29 e 30 marzo, che giunge alla sua prima edizione conclamata, dopo il "numero zero" dell’anno scorso, che ebbe i caratteri della prova generale, peraltro confortata, come vedremo, da un discreto successo.

La peculiarità della Fiera del Lavoro è di rivolgersi esclusivamente ai giovani laureati o laureandi di qualsiasi facoltà, i quali costituiscono un segmento della forza lavoro dotato di proprie specifiche dinamiche.

Indicativi risultano, in proposito, i dati del Servizio Statistica della Provincia riferiti al 1999 (vedi tabella).

Se ne deduce un’incidenza dei laureati particolarmente significativa fra i giovani che si affacciano al mondo del lavoro per la prima volta. "E’ un settore abbastanza stagnante - ci dice Corrado Rattin, dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro - che risente del basso numero di laureati della nostra provincia, inferiore alla media nazionale. In una ricerca su campione effettuata dall’Osservatorio, che risale però al 1994, su 307 neolaureati, 277 si erano messi sul mercato e in 209 avevano trovato occupazione con un tempo di attesa di 2,6 mesi. E all’interno di questi ultimi, quelli che avevano trovato occupazione regolare e coerente con il titolo di studio erano 142, dopo un’attesa media di 3,3 mesi."

La manifestazione è organizzata dal Centro Trentino Esposizione (CTE) e dall’Associazione Laureati dell’Università di Trento (ALUT). La prima è una società cooperativa, che ha fra i suoi soci tutti gli enti pubblici preposti all’economia provinciale, nonché le associazioni di categoria e le principali banche locali, ed è l’ente che si occupa dell’allestimento delle maggiori esposizioni fieristiche in Trento e in altri centri della provincia. Quest’anno ha in calendario 17 manifestazioni, fra le quali la più importante per dimensioni e popolarità è certamente la Mostra Mercato per l’agricoltura di Montagna, l’appuntamento tradizionale con la festa di primavera e di S.Giuseppe, appena conclusasi.

L’ALUT ha una storia recentissima, essendo nata nel 1999, ed ha lo scopo statutario di favorire i contatti tra studenti e neolaureati con le imprese. Michele Andreaus, docente dell’Ateneo trentino, ne è il presidente. Corrado Tononi è, invece, il direttore del CTE, che per così dire costituisce il braccio operativo di questo progetto messo a punto con l’Associazione dei laureati. "La Fiera del Lavoro - ci dice Tononi - è per il CTE una scommessa, un’iniziativa diversa dalle nostre istituzionali, alla quale annettiamo una grande importanza e che ha avuto un lusinghiero riconoscimento nel patrocinio del Comune di Trento, della Camera di Commercio e specialmente del Ministero del Lavoro. Siamo soddisfatti anche del livello di partecipazione raggiunto. Se l’anno scorso lo spazio espositivo era mezzo vuoto, quest’anno è praticamente esaurito."

Gli espositori, infatti - aziende, organizzazioni di categoria, enti pubblici - sono raddoppiati di numero rispetto al 2000, avendo superato la trentina, e si segnala la presenza di alcune imprese di fuori provincia e fuori regione. Fra le altre, quella del quotidiano economico Il sole 24 Ore. La parte del leone la fa l’APT del Trentino, che in uno stand molto ampio rappresenterà il sistema turistico, grazie al collegamento con altre imprese del settore, fra cui l’Aeroporto Catullo di Verona.

Lo scopo precipuo dell’iniziativa trova adeguata espressione nell’argomento del convegno di apertura, "Il ruolo del laureato nell’economia e nella società", cui ha promesso di partecipare lo stesso ministro del Lavoro, Cesare Salvi. "Si tratta - spiega Andreaus - di superare un certo stereotipo, secondo cui un’azienda di modeste dimensioni non avrebbe convenienza ad assumere laureati, visti come lavoratori scomodi, con tante pretese e poco spirito di adattamento. E’ un pregiudizio che per fortuna si va sfaldando. La realtà produttiva, in effetti, non può fare a meno di personale ad elevata formazione"

"L’interesse delle nostre imprese per l’assunzione di laureati - ci dice Gianni Benedetti, direttore dell’Associazione Artigiani - è abbastanza limitato e riguarda in genere la figura dell’ingegnere. La nostra partecipazione alla Fiera, invece, come già è avvenuto l’anno scorso, ha lo scopo di sensibilizzare i giovani a mettersi in proprio. Il Trentino ha una grande necessità di creare aziende e risente negativamente dell’ingombrante concorrenza del pubblico impiego, della Provincia per essere più precisi. Da noi, la percentuale dei dipendenti pubblici sul totale degli occupati è doppia di quella delle altre regioni del Nord e pari solo a quella delle regioni meridionali. I nostri colloqui con i giovani tendono a promuovere la scelta imprenditoriale, a creare piccole aziende, che noi ci impegniamo, attraverso il CEEI (Centro trentino impresa innovazione), ad affiancare e monitorare nei primi anni di vita. Ma per vincere la mentalità corrente, ossia il culto del posto pubblico, temiamo ne occorreranno molte di Fiere"

Nei due giorni di durata, la manifestazione prevede tutta una serie di seminari, incontri, dibattiti sui più svariati argomenti, per una ricognizione dei problemi e delle opportunità a 360 gradi, in conformità al target cui si rivolge, molto specifico e nello stesso tempo molto differenziato. L’ampiezza del ventaglio delle proposte salta agli occhi andando a spulciare il programma. Si spazia dal confronto tra old e new economy e dai problemi della transizione dalla prima alla seconda all’imprenditorialità giovanile; dal mercato del lavoro, con il corollario delle nuove professionalità e della flessibilità, alla gestione dell’impresa turistica; dal prestito d’onore alle problematiche del terzo settore; dal mondo cooperativo alle realtà museali eccetera. Per finire con gli incontri finalizzati all’informazione pratica: come redigere un curriculum, come sostenere un colloquio di selezione, come ricercare lavoro on line, come accedere a carriere internazionali attraverso attività lavorative, stage e volontariato all’estero (informerà in merito un funzionario del Ministero degli Esteri).

Tutte queste attività si svolgeranno in tre spazi distinti che opereranno in parallelo, e la fruizione delle comunicazioni sarà agevolata da un supporto multimediale. Proprio il reperimento degli spazi ha messo a nudo le attuali difficoltà sul piano logistico dell’Ente organizzatore. (Una mano l’ha data anche l’Atesina con un aulabus, che sarà parcheggiato nel piazzale del CTE.).

Davvero numerosi e qualificati sono i relatori: uomini d’azienda, docenti universitari, respondabili di enti culturali, giornalisti eccetera, con alcune personalità di spicco, quali ad esempio Alessandro Profumo, amministratore delegato del Gruppo UniCredit Italiano e Antonio Isabella, direttore Corporate Human Resources Daimler Chrysler. Per tacere dei molti della nostra regione.

"Per consentire ai giovani - spiega Andreaus - una presa di conoscenza diretta con la realtà aziendale sono state predisposte visite guidate alla Whirlpool e alla Marangoni Pneumatici".

L’anno scorso, al debutto, la Fiera del Lavoro ottenne un successo di pubblico, che superò le aspettative. "Abbiamo staccato - dice Tononi - 1580 biglietti a pagamento. D’accordo, la quota era esigua, sufficiente tuttavia a selezionare le persone veramente interessate. Le stesse aziende che hanno allestito gli stand si sono trovate di fronte a una richiesta di informazioni molto intensa, tanto che hanno dovuto non solo lavorare senza pause, ma rinforzare la presenza dei loro rappresentanti, affiancando, in genere, al responsabile marketing quello delle risorse umane".

"Il successo - aggiunge Andreaus - si è concretizzato anche in un certo numero, che peraltro non abbiamo misurato, di contatti andati a buon fine. Di giovani, cioè, che successivamente ai contatti in Fiera hanno instaurato con le aziende un rapporto di lavoro. L’obiettivo dell’ALUT è che la manifestazione non resti un evento isolato, una ricorrenza annuale, ma sia il momento di maggior visibilità all’interno di un collegamento continuo e proficuo con le realtà produttive."

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