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QT n. 1, 10 gennaio 2004 Servizi

Le politiche giovanili

Uno degli obiettivi che la ricerca sui giovani in Trentino si è posta, è quello di fornire conoscenze esaustive per orientare
le politiche giovanili in modo efficace. E a tal proposito, abbiamo chiesto alcuni chiarimenti al prof. Buzzi.

Quali sono oggi, in Trentino, i punti deboli delle politiche giovanili?

"Nel Trentino si fanno tante cose per i giovani, ma non esiste il tentativo di analizzare sistematicamente ciò che si fa, in modo tale da capire le carenze. Il vero problema è che le cose che si fanno non sono in rete, cioè la Provincia fa una cosa, il Comune un’altra: non esiste un reale coordinamento e quindi una visione strategica degli interventi. Io ho l’impressione che il successo di un territorio nei confronti dei giovani lo si giochi nel momento in cui siano valorizzate le risorse già esistenti. Ad esempio, quando i giovani cercano spazi non è che questi non esistano, ma non sono orientati all’utilizzo che ne possono fare i giovani".

Ma quali sono gli interventi più urgenti?

"Penso sia quello di diminuire la differenza fra periferia e centri urbani. E’ soprattutto nelle zone decentrate che mancano strategie sul come aggregare i giovani".