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Né rampanti né entusiasti?

Maddalena Marcolini

Sul numero 7 di Questotrentino è apparso un articolo intitolato Né rampanti né entusiasti inerente al convegno "Politicando" organizzato dai Giovani delle Acli.

Sono convinta che le critiche, sia positive, che, come in questo caso, negative, siano un mezzo per poter crescere imparando dagli errori fatti, quindi sono molto propensa ad accettarle tutte, dando così un segno di maturità del movimento dei Giovani delle Acli.

All’interno dell’articolo viene detto che non è stato dato il giusto spazio ai giovani rappresentanti dei partiti i quali hanno dato vita al momento "Politica con i giovani, Politica per i giovani"; questo può essere vero e ne prendiamo atto. Essendo la prima volta che in Provincia di Trento si organizza un convegno di questo tipo e non avendo modelli da cui attingere informazioni, abbiamo pensato che il tempo messo a loro disposizione fosse sufficiente. Ci siamo resi conto anche noi in prima persona che forse questo momento necessitava di una tempistica più lunga, per questo sarà nostra premura in futuro dare più risalto proprio alla componente giovanile.

Per quel che riguarda i contenuti degli interventi dei rappresentanti giovanili, non credo siano stati poveri o superficiali. Non si trattava di fare campagna elettorale, non era previsto uno scontro duro tra partiti e ideologie simile a quelli a cui ci hanno abituato i media in questa campagna elettorale. Lo scopo era quello di avvicinare i giovani alla politica attraverso le esperienze di chi ha deciso di impegnarsi in questo ambito. Mi dispiace che Maistri sia rimasto "a bocca asciutta", però non era nostro intento improntare il convegno sullo scontro ideologico.

Forse siamo troppo abituati ad ascoltare personalità politiche che si battono a suon di paroloni, sempre pronti al contrasto e a non andare d’accordo; al fatto che quando si parla di "politically correct" lo si vede quasi sempre in ottica negativa e di mancanza di coraggio nell’esporre le proprie idee. Chiunque decida di mettersi in gioco al cospetto di una platea e di condividere le proprie idee con altre persone, secondo me è comunque degno di rispetto e non merita che il suo intervento sia visto come un qualcosa di povero o poco interessante.

Ritengo piuttosto superficiale, inoltre, criticare l’entusiasmo che una persona può provare per quello che fa, solamente perché non traspare dal tono o dalle parole che usa mentre parla: in questo modo si arriva a conclusioni affrettate e povere di contenuti.

Non trovo che "Politicando" sia "passato via blandamente"; in primo luogo perché molte persone, in gran parte giovani, lo hanno apprezzato, avvicinandosi in modo diverso al mondo politico, e poi perché credo che se fosse stato così non avrebbe meritato le due pagine di articolo pubblicate su Questotrentino.

Infine vedo una contraddizione da parte di Maistri nel voler promuovere incontri pubblici, voler dare spazio a candidati giovani e alle loro idee e al loro pensiero, lanciare un appello affinché si possa creare un "giardino di pensiero", quando è il primo che in modo un po’ arrogante - mi scuso per il termine - critica in modo deciso chi cerca di muoversi concretamente proprio in questa direzione.

Maddalena Marcolini, Coordinatrice provinciale dei giovani delle Acli

Risposta

I giovani e la politica ingessata

Suscitare reazioni è sempre un buon segno. Ma ci siano permesse alcune precisazioni.

Come ebbi già modo di ribadire nell’articolo, è stata lodevole l’iniziativa delle Acli e mi auguro si ripeta ancora. L’appunto relativo al poco spazio concesso vedo che è stato accolto anche dalla coordinatrice Marcolini e mi fa piacere.

Per quanto riguarda i singoli interventi, sono convinto che tra un’esposizione abbastanza ingessata e il comizio ideologico (entrambi atteggiamenti negativi a mio avviso) ci sia una terza via, che consiste nell’esprimere con passione e ragionevolezza idee forti e proposte nuove. Mi sembra che questo sia mancato in quell’incontro, e di qui le mie perplessità: è così che si pensa di avvicinare i giovani alla politica? Senza con questo voler mettere in discussione la buona fede di organizzatori e convenuti.

L’arroganza, poi, le assicuro, non rientra nel mio stile. Che esso vagheggi spesso tra l’ironia e la provocazione (anche verso me stesso, lo rilegga), fa parte un po’ di me. Mattia Maistri