Lo sconcerto per una campagna stampa vergognosa, per gli opportunismi della politica. Dopo "l'assalto all'Arcivescovile" gli studenti trentini scoprono le meschinità del piccolo mondo locale. Ma chi più rischia il rapporto con le nuove generazioni è la Chiesa.
Dibattito tra Giovanni Kessler (Ulivo-Ds) e Renzo Gubert (Casa delle LIbertà-Cdu). Temi: meno tasse e meno Stato sociale? Pubblico o privato? “Fuori dalle balle” gli immigrati?
Il movimento, la maturazione dei giovani, la protesta contro la riforma Moratti. E l’improvvisa, assurda repressione della polizia, seguita dalla demonizzazione sui mass-media. I fatti e le testimonianze: come mai non si riesce ad accettare il confronto delle idee tra le generazioni?
L’abbandono dell’istruzione tecnica, la discontinuità nei cicli scolastici,
l’occhio di favore verso la scuola cattolica: tutti i punti (anche fortemente) negativi della riforma scolastica, prima abbandonati, poi ripresi dall’assessore Salvaterra.
Con il che il Trentino diventa la regione più “morattiana” d’Italia. Perchè mai?
Ancora sulla legge Salvaterra: il bambino (il riordino della formazione professionale) e l’acqua sporca (la subordinazione della scuola alle comunità locali, la perdita di centralità della scuola pubblica) in due interviste parallele a Vincenzo Bonmassar (Uil) e Margherita Cogo (Ds, vicepresidente della Giunta provinciale).
Il futuro della scuola trentina parte anche dalla riabilitazione di un vescovo ucciso in battaglia, santo forse fasullo, sicuramente emblema dell'invadenza del clero.
Mentre a Roma la Gelmini si diverte a fare a pezzi la scuola, a Trento l’assessore Dalmaso non ci sta. E fa peggio. Cronaca in quattro atti di un pasticcio pasticciato.