Considerazioni di un laico sulla rivelazione del “terzo segreto”. I pericoli - per tutti - di una spinta irrazionalistica. E le responsabilità di quel che resta della cultura laica.
La laicità perduta: i grotteschi travestimenti, gli insultanti integralismi di candidati alla ricerca del voto cattolico. Ma i laici (i non credenti e i cattolici non-integralisti), quelli non votano?
In Russia i cattolici sono lo 0,3% della popolazione, Wojtyla è un perfetto sconosciuto. Eppure, secondo i media, lì avrebbe distrutto un impero. Un esempio clamoroso di servilismo intellettuale.
Le contraddizioni di un lungo papato: la svolta autoritaria e personalistica, la riproposizione di forme di religiosità primordiali, l’appoggio a establishment corrotti. Ma anche il primato dei valori e dell’etica, la strenua difesa della pace, il riconoscimento delle colpe, il secco rifiuto allo scontro tra religioni.
L’impossibilità - secondo Ratzinger - di un’etica laica oggi adeguata. E la necessità anche per i laici di riconoscere un’Autorità superiore, cioè Dio (e chi lo rappresenta).
La nuova invadenza clericale, la divaricazione tra i valori “cattolici” e quelli laici, che conseguenze sta avendo sulla politica? Taglierà alla base l’Ulivo? Saboterà la convergenza tra la cultura di sinistra e quella cattolica? Dibattito a più voci, tra studiosi e politici credenti e non credenti.
Intervista a mons. Iginio Rogger, storico e già uomo chiave nella Curia trentina. I punti critici della storia della Chiesa trentina, da Adalpreto, all’eccidio degli ebrei, al vergognoso culto del Simonino, il Concilio, la nascita dell’Università, l’insegnamento della religione, l’odierno confronto con le altre fedi: visti con la cultura di un uomo che conserva la visione conciliare. Fino ai giorni nostri: “Questo papa non lo capisco, tutto quello che diciamo è relativo”.
Il leit-motiv delle agenzie culturali: il Trentino è sempre stato tutto conservatore e cattolico, disciplinatamente ossequiente a un potere lungimirante. Ma questo non è un dato storico, è una favola, anzi, una manipolazione. Per di più pericolosa, nell’attuale società interculturale. Chi la propaga, per quali motivi, chi dovrebbe opporsi e non lo fa.
La contrapposizione (funesta) tra laici e cattolici e quella (doverosa) tra laici e clericali: le tematiche della nuova associazione "Laici per i diritti civili".
La libertà non più valore fondante dell'occidente; l'egoismo assunto a dogma, l'altruismo a colpa. I disarmanti approdi del rifiuto della solidarietà agli islamici deprivati dei loro (o nostri?) diritti.
Vita Trentina, le chiese vuote, la secolarizzazione, i nuovi media; e i lettori che calano e invecchiano. Ha senso oggi un giornale della Curia?
Al settimanale un nuovo direttore, di transizione dicono. Lui però a innovare vuole provarci.
Qual è la portata del rinnovamento della Chiesa auspicato da Bergoglio? Un cambiamento di facciata, un doveroso adeguamento ai tempi moderni, una rivoluzione dagli esiti tutti da vedere? Un dibattito tra un credente, un ateo e un agnostico.
I soldi, la sessuofobia, il fastidio verso l'Islam: gli aspetti più controversi di un episcopato che ha cercato di galleggiare scansando i problemi. Senza riuscirci.
Pier Giorgio Rauzi, spretato eppur credente nel profondo, intellettuale e docente, collaboratore di QT, anima del cattolicesimo critico trentino. Di quel movimento, ora, cosa è rimasto, quali i lasciti?