Come un meritorio, volontario eppur qualificatissimo lavoro di recupero della memoria storica della città, viene additato ad infamia: dal leghista Boldrini e poi - addirittura! - dal sindaco Maffei. Le miserevoli motivazioni politiche di una vicenda che è solo squalificante. Anche per la città.
Siamo nell’economia della conoscenza, in cui la risorsa fondamentale sono i cervelli; bisogna crearli, non farli fuggire, attrarne altri. Come l’Italia - e ancor più il Trentino - (non) sono attrezzati per questo, cosa si può e deve fare.
Un importante e bel convegno a Rovereto, sulle scelte di fondo, al di là delle scaramucce politiche.
C’era chi tifava per il flop, eppure il Festival dell’Economia è stato un grande, importante, inaspettato successo. I motivi, le conseguenze, le prospettive.
Il Centro Sociale alla ex-Zuffo: l’impegno per un posto di aggregazione tra i giovani, la tensione verso una nuova cultura, i rapporti con l’underground europeo, la sensibilità verso gli emarginati. E i rapporti con un’Amministrazione comunale che è un muro di gomma, generosa di vaghe promesse, avarissima nel mantenerle. Siamo alle solite? Gli adulti che danno il cattivo esempio?
Il Mart, la Galleria Civica, il moderno e il contemporaneo. Il Trentino si affaccia, con successi e contrasti, sull’affascinante mondo dell’arte contemporanea. Il grande prossimo evento europeo, Manifesta 2008, ospitato in regione: Bolzano è pronta, Trento, causa baruffe, a rimorchio.
Il secondo Festival dell’Economia: vinto il confronto con Milano e la Bocconi, il successo è strategico. Il significato per Trento, le prospettive, il rischio di un approccio consumistico alla cultura. In queste pagine una prima rivisitazione meditata dei temi che hanno attraversato il Festival.
La disputa tra Mart e Galleria Civica, tra Accademia e Scapigliatura. E l’assessore che, invece di mediare, diventa pasdaran di una parte. Con il bel risultato che...
In un crescendo di provincialismo, lo scudetto nella pallavolo dà alla testa: al punto da invocare soldi per lo sport professionistico, da togliere dove? Dalla cultura.
Lesinati i soldi alla nuova cultura. E dove vanno? Non tanto a bande o Schutzen, quanto a oratori e parrocchie: che si pappano - incredibile nel Trentino d’oggi - l’80% dei contributi. Il falso dilemma tra cultura di valle e di città e quello, più reale, tra vecchio e nuovo.
La cultura, ora lusso superfluo, ora volano del turismo. I nuovi compiti, pericoli, opportunità dei Musei e delle mostre culturali, in un’intervista a Franco Marzatico, direttore del Castello del Buonconsiglio.
La prima città industriale,
l’“Atene del Trentino”, di fronte a crisi, crescita demografica, immigrazione.
I dati della nuova realtà
e le risposte dei candidati a sindaco.
Superata come capitale della cultura 2018 dalla più nobile Palermo. Aveva senso la sua candidatura? Una ricognizione su identità e cultura della città.
Un festival che riscuote successo da 16 anni e forse avere posizioni più variegate e discussioni più animate potrebbe essere un bene (anche se crediamo che non fosse questo il diktat di Fugatti)