L’incredibile Tarolli
"I beni culturali? Ma ci servono soldi..." spiega il senatore Tarolli, presentatore dell'emendamento che dà il via libera alla svendita.
Il trentino senatore Ivo Tarolli è apparso agli onori delle cronache nazionali. Onori? Mah… Il nostro ha presentato, sembra su sollecitazione dell’ineffabile ministro Tremonti, un emendamento alla Finanziaria che di fatto apre la possibilità di svendere i beni culturali e ambientali. La cosa ha sollevato le veementi proteste non solo dell’opposizione, degli ambientalisti, dei difensori dell’arte e della cultura, ma anche dello stesso governo, ad iniziare proprio dal Ministro dei Beni Culturali Giuliano Urbani, o da Rocco Buttiglione, leader dello stesso Udc di Tarolli.
Ma insomma, Tarolli, cosa ha combinato e chi glielo ha fatto fare?
"Capiamoci – ci risponde – Questo governo, per riallineare i conti pubblici ha deciso di non ricorrere al prelievo dalle tasche dei cittadini, ma ad altre entrate, come la cartolizzazione o il condono edilizio. Il testo prevede che ci si possano vendere beni mobili e immobili che non sono di interesse artistico o ambientale…"
E chi lo decide?
"Calma. Ci sono delle Sovrintendenze Regionali ai Beni Culturali che non hanno ancora classificato tutti i beni."
Anche perché mi risulta che sono di recente costituzione.
"Non è vero. Ora il testo dice che le Sovrintendenze hanno 60 giorni di tempo per effettuare la classificazione. Solo che non dice cosa succede se la classificazione non viene eseguita. Qui interviene il mio emendamento, presentato per conto del Governo, che stabilisce come dopo 60 giorni scatta il silenzio-assenso, se il bene non è classificato, può essere ceduto."
Così, se la Sovrintendenza non riesce a classificare, perché non ha mezzi, o anche perché il Sovrintendente è un fannullone o un colluso, il bene viene venduto, e ci rimettiamo tutti…
"Il fatto è che bisogna stabilire un termine entro il quale si deve rispondere. Ora può darsi che i 60 giorni non bastino, ne occorrano 90. Di questo stiamo discutendo."
Ma non è questione del numero dei giorni. Se un burocrate non funziona, dovete sospenderlo o cacciarlo, non vendere il patrimonio che lui deve custodire!
"Il suo è un discorso teorico e generico e demagogico. Il punto è che il governo ha bisogno di denari per far quadrare i conti. I soldi altrimenti, dove li troviamo? Lei cosa proporrebbe?"
A questo siamo arrivati.